Francolise
IL
CASTELLO
Il castello medioevale, di
forma irregolare, fu costruito nella seconda metà del IX secolo dai
Normanni, su commissione del Cardinale Benedetto Caetani DAnagni o
di S.Tommaso DAquino secondo la testimonianza del Parroco di
Francolise, Don Raimondo.
Ospitò sotto gli Svevi
alcuni nobili Baroni fedeli a Manfredi; durante il periodo Angioino
divenne feudo del Conte di Avellino Simon di Montfort, e probabilmente
fu anche dimora del Papa Bonifacio VIII fino a diventare, nel 1600,
rifugio del brigante Domenico Colessi di Papone e dei suoi uomini.
Successivamente fu visitato dal Re Carlo di Borbone e dalla sua
consorte.
A poca distanza dal Borgo
esiste la famosa fonte Calena, ormai in disuso, cantata dai romani,
nota per le virtù delle sua acque acidule.
CHIESA DI S.MARIA A CASTELLO
La facciata della chiesa di
S.Maria a Castello, luogo di culto e di guarigione per i militari e
gli abitanti di Francolise, è caratterizzata da un portale ed un
rosone romanico ed un campanile gotico.
Allinterno domina
laltare settecentesco e la Madonna del Cardellino della scuola di
Giotto.
In seguito verso gli inizi
del XIV secolo fu costruito fuori le mura un luogo di culto più
grande per soddisfare le accresciute esigenze spirituali dei fedeli,
ricevendo il titolo di S.Maria della Carità e delle Grazie e, più
tardi, nel XVI secolo quello di S.Maria a Castello.
LE VILLE ROMANE
Gli
scavi di due ville romane, una in località "S.Rocco" e
l'altra in località "Posto" vennero effettuati negli anni
1962-64 sotto la direzione della Dr. M.A.Cotton, per conto della
Scuola Britannica di Roma e finanziati dalla fondazione Batchelor e
dallUniversità di New York.
Quella in località "S.Rocco" è una tipica villa
rustica del tardo periodo repubblicano, abitata dalla fine del II sec.
a.C. al II sec. d.C..
Il sito è ubicato in un territorio che in epoca romana si
trovava nellAger Calenus e ai confini dellAger Falernus.
La superficie iniziale era di circa 800 mq. che venne
successivamente ampliata a circa 4.400 mq.
La villa comprendeva numerosissime stanze, divise tra la pars
urbana e la pars rustica; lapprovvigionamento idrico era
assicurato da tre grosse cisterne.
La pars urbana si articolava intorno ad un ampio
peristilio, circondato da quatto portici colonnati, la cui
pavimentazione consisteva in un mosaico costituito da tessere bianche
inframmezzate da piccoli frammenti di pietra colorata (lithostroton),
con un bacino o fontana di marmo nel mezzo del giardino.
Gli ambienti principali, anchessi pavimentati con mosaici,
comprendevano un tablinum ed un triclinium, che
rappresentavano rispettivamente soggiorno e sala da pranzo.
Vi erano inoltre una serie di cubicula, piccoli ambienti
destinati a vari usi, un terrazzo con portico coperto e, nella fase
dellampliamento, furono realizzati degli ambienti termali
comprendenti un praefurnium, un frigidarium, un tepidarium
con piscina e un calidarium; queste ultime due stanze furono
pavimentate con grandi lastre di marmo cipollino.
La pars rustica consisteva in una serie di ambienti
articolati intorno a due cortili. Il primo cortile confinava con
quello che deve essere stato lingresso principale alla villa, su di
esso si affacciavano i locali occupati dal vilicus e la
scuderia.
Nel
secondo cortile furono trasformate ad uso industriale tre stanze che
fiancheggiavano il probabile ingresso principale, dove vennero
realizzate altrettante vasche per la separazione dellolio
doliva, fu realizzata una pressa per lolio e un forno per la
cottura di laterizi.
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