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Torino

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Torino
comune
Città di Torino
Torino – Stemma Torino – Bandiera
(dettagli) (dettagli)
Torino – Veduta
Dall'alto e da sinistra: panorama con Mole Antonelliana, il Parco del Valentino con il Borgo medievale, piazza Castello con Palazzo Reale e Palazzo Madama, piazza San Carlo col monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, l'Arco olimpico e il Lingotto, il sarcofago di Oki al Museo egizio, una veduta delle colline, del Po, della Gran Madre e del Monte dei Cappuccini e la Porta Palatina
Localizzazione
Stato Italia Italia
Regione Regione-Piemonte-Stemma.svg Piemonte
Città metropolitana Città metropolitana di Torino - Stemma.png Torino
Amministrazione
Sindaco Chiara Appendino (M5S) dal 30-6-2016
Territorio
Coordinate 45°04′N 7°42′E / 45.066667°N 7.7°E45.066667; 7.7 (Torino)Coordinate: 45°04′N 7°42′E / 45.066667°N 7.7°E45.066667; 7.7 (Torino)
Altitudine 239 m s.l.m.
Superficie 130,17 km²
Abitanti 885 094[2] (31-3-2017)
Densità 6 799,52 ab./km²
Frazioni vedi Circoscrizioni di Torino
Comuni confinanti Baldissero Torinese, Beinasco, Borgaro Torinese, Collegno, Grugliasco, Mappano, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pecetto Torinese, Pino Torinese, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Venaria Reale
Altre informazioni
Cod. postale 10121–10156
Prefisso 011
Fuso orario UTC+1
Codice ISTAT 001272
Cod. catastale L219
Targa TO
Cl. sismica zona 4 (sismicità molto bassa)
Cl. climatica zona E, 2 617 GG[3]
Nome abitanti torinesi
Patrono San Giovanni Battista e Maria SS. Consolata[1]
Giorno festivo 24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Torino
Torino
Torino – Mappa
Posizione del comune di Torino all'interno della città metropolitana
Sito istituzionale
Il monumento a Emanuele Filiberto di Savoia in Piazza San Carlo

Torino (AFI: /toˈrino/[4], ascolta[?·info]; Turin in lingua piemontese)[5] è una città italiana di 885 094 abitanti[2], capoluogo dell'omonima città metropolitana e della regione Piemonte.

Cuore di un'area metropolitana che conta quasi 2 000 000 di abitanti su una superficie approssimativa di circa 2 300 km²,[6] la città di Torino è il quarto comune italiano per popolazione, il terzo complesso economico-produttivo del Paese e costituisce uno dei maggiori poli universitari, artistici, turistici, scientifici e culturali d'Italia. Nel 1997 parte del centro storico di Torino, unitamente al Castello del Valentino, alla Villa della Regina e agli altri possedimenti del circuito di residenze sabaude in Piemonte, è stata riconosciuta patrimonio dell'umanità dall'UNESCO col nome di Residences of the Royal House of Savoy.[7]

Città dalla storia bimillenaria, fu fondata probabilmente come Taurasia nei pressi della posizione attuale attorno al III secolo a.C. dai Taurini, popolazione ligure (o celto-ligure) dell'Italia settentrionale, e trasformata in colonia romana da Augusto col nome di Iulia Augusta Taurinorum nel I secolo a.C.. Dopo il dominio ostrogoto fu capitale di un importante ducato longobardo, per poi passare, dopo essere divenuta capitale di marca carolingia, sotto la signoria nominale dei Savoia nell'XI secolo. Città dell'omonimo ducato, nel 1563 ne divenne capitale. Dal 1720 fu capitale del Regno di Sardegna (anche se solo de facto fino alla fusione perfetta del 1847, quando lo divenne anche formalmente),[8] stato che nel XIX secolo avrebbe portato all'unificazione italiana e che fece di Torino la prima capitale del Regno d'Italia (dal 1861 al 1865).

Importante centro antifascista durante il Ventennio (1922-1943), è stata la patria, natia o adottiva, di alcuni fra i più grandi scrittori e letterati italiani del XIX e XX secolo, tra i quali Edmondo De Amicis, Emilio Salgari, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Norberto Bobbio, Cesare Pavese e Primo Levi.

Sede nel 2006 dei XX Giochi olimpici invernali, città natale di alcuni fra i maggiori simboli del «Made in Italy» nel mondo, come il Martini, il cioccolato gianduja e il caffè espresso, è il fulcro dell'industria automobilistica italiana, nonché importante centro dell'editoria, del sistema bancario, delle tecnologie dell'informazione, del cinema, dell'enogastronomia, del settore aerospaziale, del disegno industriale e dello sport.

Indice

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Turin.jpg
Ingrandisci
Torino vista dalla Mole Antonelliana

La città di Torino e, sullo sfondo, le Alpi

Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Gnome-globe.svg Riserva della biosfera
Parco del Po e Collina Torinese
(EN) Collina Po
Riconosciuto dal 2016

Torino sorge nella pianura delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po (quest'ultimo attraversa la città da sud verso nord), di fronte allo sbocco di alcune vallate alpine: Val di Susa, che collega la città con la vicina Francia, Valli di Lanzo, Val Sangone. Torino è detta "la città dei quattro fiumi"[9] perché la Dora Riparia scorre vicinissima al suo centro storico, solcando il centro della pianura delimitata dagli altri tre fiumi.[10]

Il fiume Po accentua la divisione tra la parte collinare e quella, quasi piana, della città, collocata tra i 220 e i 280 metri s.l.m., che scende da ovest verso est. Il punto più elevato del territorio comunale si trova sul Colle della Maddalena, a 715 m s.l.m., nei pressi del Faro della Vittoria.

Ad Ovest della conurbazione, invece, la catena alpina occidentale si innalza rapidamente in quota, arrivando a culminare oltre i 4000 metri nel Massiccio del Gran Paradiso, a pochissime decine di chilometri di distanza in linea d'aria dall'area metropolitana cittadina, creando così un suggestivo panorama di vette innevate durante le limpide giornate invernali, che spazia dal Monviso a Sud-Ovest fino al Monte Rosa e alle Alpi Pennine a Nord.

Torino dista 57 km da Asti, 79 km da Vercelli, 84 km da Biella, 93 km da Alessandria, 96 km da Novara, 98 km da Cuneo, 155 km da Verbania.

Il 19 marzo 2016 l'UNESCO ha riconosciuto il parco del Po e la collina torinese come riserva della biosfera.[11][12]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Torino Centro, Stazione meteorologica di Torino Caselle e Stazione meteorologica di Torino Bric della Croce.

Secondo la classificazione dei climi di Köppen, Torino appartiene alla fascia Cfa: clima temperato umido delle medie latitudini con estate calda (mediamente i 30 °C sono raggiunti e superati 15 giorni all'anno a Torino e la media di luglio si attesta intorno ai 23 °C)[13]. Dagli anni novanta in poi l'estate torinese ha subito un riscaldamento. Gli inverni risultano moderatamente freddi, asciutti e spesso soleggiati. Se si prende in considerazione il periodo di riferimento climatico 1971-2000 la media nivometrica nell'anno idrologico è di 24,5 cm annui.[14]

Il record assoluto di temperatura estiva si è verificato nell'estate 2003, quando la continua ed incessante presenza di masse d'aria di origine sub-tropicale, convogliate verso l'Europa centro-occidentale da un anticiclone di matrice nord-africana, sospinse in alto la colonnina, con un valore estremo, mai rilevato prima di allora, pari a 37,1 °C il giorno 11 agosto 2003 nella stazione meteorologica di Torino Caselle . La tendenza verso estati marcatamente più calde si va affermando in modo progressivo negli ultimi decenni e gli anni duemila e 2010 hanno registrato molte estati decisamente più calde rispetto alla media climatologica storica.[15]

Durante la stagione invernale la zona di Torino, così come buona parte del Piemonte occidentale di pianura e meridionale è interessata dalla formazione del cosiddetto "cuscinetto freddo", a seguito di afflussi di masse d'aria continentali, e che, grazie alla particolare conformazione orografica del catino padano occidentale, può resistere tenacemente ai venti miti che scorrono a quote medio-alte come lo scirocco, favorendo così, occasionalmente nevicate denominate "da addolcimento", per via della progressiva risalita termica. Molto diversa la situazione nelle numerose zone collinari e prealpine, spesso più calde delle pianure di parecchi gradi e quasi sempre prive di ristagni freddi. Se si prende in considerazione il periodo 1961-1990, rilevata all'Ufficio Idrografico del Po (presso Porta Susa) si trova che, a Torino, la temperatura media annua è 12.3 °C con la minima a gennaio di 0,9 °C.

I periodi più piovosi sono il trimestre da aprile a giugno ed il mese di ottobre; il minimo più accentuato e duraturo delle precipitazioni è situato in inverno, ed è seguito dal minimo secondario di luglio-agosto. Le precipitazioni della tarda estate, che sulla carta sembrano rappresentare un ulteriore minimo secondario, sono molto variabili a seconda degli anni. I temporali, in media circa 20 per anno di cui 2 con grandine, si verificano quasi esclusivamente nei mesi da aprile ad ottobre e causano piogge meno durevoli ma ancora più intense: il 1º luglio 1987 caddero 60 mm in un'ora. Il 13 settembre 2008 l'osservatorio meteorologico di Caselle, 14 km a nord di Torino, ha registrato una pioggia temporalesca di 220 mm in sei ore, intensità senza precedenti noti nella pianura torinese. La quantità di precipitazione annua (833 mm) si è conservata sostanzialmente immutata da metà Ottocento ad oggi.

Di seguito è riportatala media trentennale di riferimento (1961-1990) rilevata dall'Ufficio Idrografico del Po (presso Porta Susa). Il valore di temperatura media relativa al mese più freddo (gennaio) è pari a 0,9 °C, quella del mese più caldo (luglio) è pari a 23,1 °C.

TORINO CENTRO[16] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. mediaC) 3,7 6,9 11,8 16,4 21,0 25,3 27,8 26,6 22,8 16,1 9,3 4,9 5,2 16,4 26,6 16,1 16,1
T. min. mediaC) −1,9 0,1 4,1 8,1 12,2 16,1 18,4 17,7 14,5 9,2 3,8 −0,2 −0,7 8,1 17,4 9,2 8,5
Precipitazioni (mm) 35 37 55 99 105 86 58 58 67 83 74 47 119 259 202 224 804
Giorni di pioggia 4 5 6 9 10 9 6 6 6 7 6 5 14 25 21 19 79

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Torino.
Porta Palatina e resti romani

Età antica[modifica | modifica wikitesto]

Si ha notizia, riferita a uno o più villaggi, che nell'area dell'attuale Torino, a partire dal III secolo a.C., fosse insediato un popolo celto-Ligure conosciuto con il nome di Taurini,[17] che occupava anche le valli di Susa e di Lanzo. Secondo alcune fonti, uno di questi insediamenti, chiamato Taurasia o Taurinia, fu distrutto nel 218 a.C. durante la marcia del condottiero cartaginese Annibale, nel suo attacco a Roma attraverso le Alpi, dopo una resistenza di ben tre giorni.[18]

Sui resti del villaggio, gli antichi romani di Giulio Cesare vi istituirono dapprima un presidio militare del 58 a.C., col nome di Iulia Taurinorum, quindi un vero e proprio castrum costruito durante le guerre galliche. Nel 28 a.C. il castrum fu eretto a colonia romana, col nome di Julia Augusta Taurinorum o, più semplicemente, Augusta Taurinorum.

Nel 312, per la successione al potere imperiale, si svolse, poco distante, la Battaglia di Torino tra le truppe di Massenzio e quelle di Costantino I, che poi ne uscì vincitore.

Età medievale[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente Torino passò sotto il controllo dei Longobardi, divenendo la capitale di un loro importante ducato, e poi dei Franchi di Carlo Magno (773). Nel 940 fu fondata la Marca di Torino, controllata dalla cosiddetta "dinastia arduinica" che, attraverso il matrimonio tra Adelaide di Susa e Oddone, figlio di Umberto I Biancamano (fondatore della casa Savoia), portò la città sotto l'influenza della dinastia sabauda.

In seguito si costituì in libero comune, subendo varie dominazioni, finché dal 1280 non divenne definitivamente parte, prima della Contea di Savoia e poi del Ducato di Savoia.

Assedio di Torino. Carica del Principe d'Anhalt di
E. Knackfuss

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1563, dopo la pace di Cateau-Cambrésis (1559), per disposizione del duca Emanuele Filiberto di Savoia, la città divenne capitale del ducato di Savoia, che precedentemente aveva gravitato su Chambéry, e venne dotata di mura moderne e di una cittadella pentagonale.

Il XVII secolo vide la città ed il ducato ingrandirsi con l'acquisizione, da parte di quest'ultimo di Asti, del Monferrato e di uno sbocco sul mare, mentre la città usciva dal perimetro delle mura romane.

Nel 1706 Torino subì l'assedio da parte delle truppe franco-spagnole nell'ambito della Guerra di successione spagnola. La città e l'esercito sabaudo resistettero per centodiciassette giorni e respinsero così la violenta controffensiva francese.

Palazzo Carignano, sede della Camera dei deputati italiana dal 1861 al 1865 e prima, dal 1848 al 1860, della Camera dei deputati del Regno di Sardegna.

Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi, in cambio della Sicilia, di Sardegna. In entrambi i casi tuttavia i due regni rimasero separati dal Ducato di Savoia, e quindi da Torino, trovandosi solamente in unione personale sotto il Casato dei Savoia. La parentesi siciliana durò effettivamente molto poco (sette anni), mentre l'unione con la Sardegna rimase tale fino al 1847, allorché Carlo Alberto di Savoia concesse la cosiddetta Fusione perfetta fra i suoi domini e quindi Torino, anche formalmente, divenne la città capitale del Regno di Sardegna, anche se di fatto tutte le decisioni più importanti venivano già prese a Torino, anche per quanto riguardava la Sardegna.

In basso possiamo vedere l'espansione demografica costante di Torino durante tutto il corso del Settecento, dovuta sia alle tendenze generali, sia alle politiche di accentramento amministrativo ed economico che, avviate con slancio da Vittorio Amedeo II, attrassero nella capitale sabauda una numero crescente di persone, accolte nei nuovi quartieri geometrici progettati durante gli ampliamenti della città (dal 1619 in poi).

L'incremento totale della popolazione nel secolo XVIII è di circa il 50 %; nel periodo preso in esame nel grafico sottostante è del 60%, con delle flessioni in coincidenza dell'occupazione francese e delle guerre napoleoniche[19].

Popolazione della città dal 1704 al 1830

Età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino 2006

Il 26 giugno 1800 Torino ebbe una breve visita del vincitore della seconda campagna d'Italia, Napoleone Bonaparte, e poco dopo iniziarono i preparativi per l'annessione del Piemonte alla Francia. S'insediò a Torino il generale Dupont, Ministro straordinario francese per il Piemonte, che nominò una Commissione di governo composta da sette membri, sostituita poi il 4 agosto dal successore di Dupont, il generale Jourdan.[20] Il 19 aprile 1801 Jourdan soppresse tutte le istituzioni governative e divenne Amministratore generale del Piemonte, assistito da un Consiglio di sei membri piemontesi[21] e infine, dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele III di Savoia, il 21 settembre 1802 i sei dipartimenti in cui era stato diviso il Piemonte (Torino apparteneva al dipartimento del Po ed inoltre a lei faceva capo uno dei tre circondari in cui era diviso il dipartimento stesso) furono raggruppati in una regione francese denominata Au delà des Alpes,[22] della quale Torino divenne il capoluogo e tale rimase fino alla Restaurazione.

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione diedero al Piemonte il territorio della Liguria (precedentemente repubbliche marinare di Genova e Noli) gettando così, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà in poco più di cinquant'anni all'Unità d'Italia. Torino fu la prima capitale del nuovo Stato unitario dal 1861 al 1865, dopodiché la capitale divenne Firenze e, dal 1871, Roma.

La fine del XIX secolo e l'inizio del novecento videro Torino svilupparsi come città industriale: nel 1899 Giovanni Agnelli, insieme ad altri soci, vi fondava la FIAT, nel 1906 Vincenzo Lancia la fabbrica automobilistica che portava il suo nome, e insieme ad esse sorsero numerose altre realtà produttive.

Artiglieria semovente tedesca a Torino dopo l'annuncio dell'armistizio, nel settembre del 1943

L'entrata in guerra dell'Italia nella prima guerra mondiale (1915-18) segnò pesantemente la popolazione. Nel 1919-20 si acuirono i conflitti sociali (il cosiddetto Biennio rosso), sulla spinta di un forte aumento dei prezzi. Molte fabbriche, in primis la FIAT, vennero occupate dagli operai che continuarono in alcuni casi la produzione autonomamente. Nel 1922, con la marcia su Roma, il fascismo conquistò il potere. Questo periodo venne segnato da numerose aggressioni squadriste nei confronti degli oppositori. In città la più nota è conosciuta come la strage di Torino: ebbe inizio il 18 dicembre 1922 (da cui l'omonima piazza) e causò la morte di 11 antifascisti e l'incendio della Camera del Lavoro della città, ad opera dei fascisti guidati da Piero Brandimarte.

Dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, Torino, fondamentale polo industriale, venne ripetutamente bombardata dagli Alleati: il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940, gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943). Nel 1943 ebbe inizio a Torino l'ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutta l'Italia settentrionale e segnò la ripresa del movimento antifascista. Dopo l'8 settembre Torino venne occupata dalle truppe naziste e repubblichine che si macchiarono di numerosi eccidi, come quello del Pian del Lot, esecuzioni e deportazioni.

Furono altresì attive in città le formazioni partigiane dei Gruppi (GAP) e delle Squadre di azione patriottica (SAP). Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale proclamò l'ordine di insurrezione generale e con esso i Partigiani presero il controllo della città ponendo fine all'occupazione nazifascista. Alcuni giorni dopo, il 3 maggio, giunsero anche le prime truppe alleate.

Scontri in corso Traiano a Torino nel luglio 1962

Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell'Italia, tanto che riuscì ad attirare centinaia di migliaia di emigranti dal Sud dell'Italia e dal Veneto per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici (circa mezzo milione nel ventennio 1951-1971). Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che il sindaco Diego Novelli (1975–1985) definì Torino "la terza città meridionale d'Italia per popolazione dopo Napoli e Palermo".

Nel febbraio del 2006 la città ha ospitato i XX Giochi olimpici invernali ed il mese successivo i IX Giochi paralimpici invernali. In quell'occasione è stata inaugurata la prima linea della metropolitana di Torino. Il 14 maggio 2014 ha ospitato la finale di UEFA Europa League tra il Sevilla Fútbol Club e il Benfica, col risultato di 4-2 per gli spagnoli dopo i calci di rigore.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Torino.
Stemma del Comune
Gonfalone del Comune

Lo stemma della Città di Torino, approvato dallo Stato con decreto dell'11 agosto 1931, è costituito da uno scudo svizzero azzurro a cui è sovrapposto un toro rampante d'oro, con le corna d'argento e con la corona comitale a nove perle.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

La città di Torino è la quinta tra le ventisette Città decorate di medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo del Risorgimento.

Città benemerita del Risorgimento nazionale - nastrino per uniforme ordinaria Città benemerita del Risorgimento nazionale
«Per commemorare le benemerenze civili e politiche della cittadinanza torinese nei mirabili fatti che iniziarono e compirono l'opera gloriosa della libertà e dell'unità della Nazione.[23]»
— 1º maggio 1898

Torino figura inoltre tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, essendo stata insignita della medaglia d'oro al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor militare
«Capitale e cuore di una regione guerriera non piegò sotto l'urto ferrigno e per diciannove mesi oppose invitta resistenza all'oppressore sdegnando le lusinghe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò compromessi, tregue e accordi indegni che avrebbero offuscato la limpidezza delle sue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa fierezza dei padri, nuovo baluardo alla continuità e all'intangibilità della Patria. Centro pulsante di vitale linfa, alimentò le sue formazioni partigiane che, senza distinzione di parte, nel piano, sui monti e per le valli opposero i petti dei giovani figli alle dilaganti orde che non riuscirono a portare il ludibrio nelle contrade, nelle case, nelle officine, ove lavoro e onore erano atavico vessillo d'onesta fede e di sacro amore di Patria. Tutto il suo popolo in armi, dopo aver fieramente rifiutato, nonostante minaccia di nuovi massacri e distruzioni, il libero passo al nemico in ritirata, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i cuori, un solo cuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva ed abbatteva per sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271 fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti in fatti d'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio sacro patrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e radiosa via della redenzione e della libertà. 8 settembre 1943-25 aprile 1945.[23]»
— 29 maggio 1959

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stradario di Torino.
Torino dal satellite

Reticolo viario[modifica | modifica wikitesto]

A differenza della stragrande maggioranza delle città italiane, che hanno una struttura viaria concentrica, con uno sviluppo di arterie radiali culminanti nel centro cittadino, sede delle principali attività pubbliche, il reticolo viario della città di Torino disegna una pianta a scacchiera, le sue vie cioè si sviluppano in linea retta incrociandosi a 90° con un orientamento che segue quello del castrum romano: un cardo maximus (direzione nord-sud) ed un decumanus maximus (direzione est-ovest), incrociantisi al centro del castrum, e parallele alle quali dovevano svilupparsi tutte le altre vie interne al castrum. Tale struttura potrebbe trarre la sua origine dal nucleo della città risalente al 28 a.C. e denominato allora Augusta Taurinorum. Si tenga presente che furono i Savoia a creare dapprima l'ampliamento della città a sud di piazza San Carlo, secondo la pianta a scacchiera e poi a chiedere, per esempio a Juvarra, di raddrizzare via Milano, tagliando una navata di san Domenico e inventandosi la piazzetta a forma di rombo per salvare la facciata di san Maurizio[senza fonte]

Essa facilita notevolmente l'orientamento e, grazie anche ai grandi viali alberati (che naturalmente seguono le direttrici delle altre vie), rende più scorrevole anche la circolazione meccanizzata, sia dei mezzi pubblici che di quelli privati.

Viali e corsi[modifica | modifica wikitesto]

I viali, quasi tutti alberati, sono una caratteristica di Torino: essi rappresentano un prototipo che precede persino i grandi boulevard parigini. Se questi ultimi risalgono alla sistemazione urbanistica degli anni sessanta del XIX secolo, ad opera di Haussmann, l'ideazione di quelli torinesi risale al 1808, secondo un piano generale che riprende i viali seicenteschi che collegavano tra loro le residenze sabaude.[24] Sono suddivisi in due o tre diverse carreggiate: di norma, i più antichi come Corso Vittorio Emanuele, Corso Francia e Corso Regina Margherita, presentano una carreggiata centrale con almeno due corsie per senso di marcia, divisa da alberate da altre due carreggiate laterali, dette controviali. I viali torinesi hanno una lunghezza complessiva di 320 km.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Torino antica e romana[modifica | modifica wikitesto]

  • Avamposto taurino del Bric San Vito: resti di piccolo villaggio celto-ligure databile fra il IV e il III secolo a.C. con emergenze archeologiche di un successivo insediamento tardo-antico e altomedievale;[25]
  • Parco archeologico della Porta Palatina e delle mura romane;[26][27]
  • Porta Decumana inglobata in Palazzo Madama e relativi scavi archeologici;[28]
  • Resti del Teatro romano;[29]
  • Complesso archeologico del Duomo: fondamenta delle tre basiliche paleocristiane gemelle sulle quali sorge la Cattedrale rinascimentale, a loro volta poggianti su preesistenti abitazioni di epoca romana di cui rimangono evidenti testimonianze;[30][31][32]
  • Resti della torre angolare della cinta muraria nei pressi del Santuario della Consolata;[33]
  • Tratto delle mura romane nelle sale sotterranee del Palazzo dell'Accademia delle Scienze;[34]
  • Vari resti di abitazioni di epoca imperiale, fra cui le tracce delle domus di via Bellezia, via Santa Chiara, via Bonelli, piazza Castello, la necropoli nel sottosuolo di piazza San Carlo e gli edifici pubblici di piazza Emanuele Filiberto e corso XI Febbraio.[35][36][37][38][39][40][41]

Torino medievale e rinascimentale[modifica | modifica wikitesto]

A causa delle imponenti opere di pianificazione urbana effettuate a partire dal XVI secolo da parte della Corte Sabauda, Torino ha conservato pochi monumenti appartenenti all'epoca medioevale e rinascimentale. Tra questi si possono annoverare:

  • Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja, il cui corpo centrale fu costruito fra i secoli XIII e XV in stile gotico ampliando e inglobando la struttura dell'originale Porta Decumana d'epoca romana, e conferendo al palazzo l'aspetto di un castello, che verrà completato nei secoli successivi con la facciata settecentesca dello Juvarra;
  • la chiesa di San Domenico, situata nell'omonima via, fu edificata nel XIV secolo, e rappresenta l'unico monumento completo autenticamente medioevale dell'intera città, pur se modificata in epoca barocca e riportata successivamente alle originali forme gotiche tramite restauri conservativi ottocenteschi;
  • il Duomo, edificato fra il 1491 e il 1498, costituisce l'unico esempio di luogo di culto in stile rinascimentale della città;
  • i campanili romanici della Basilica della Consolata (risalente al X secolo), del Duomo (quattrocentesco, poi completato nel XVIII secolo dallo Juvarra) e della Chiesa di Sant'Agostino (XV secolo);
  • Casa dei Romagnano, resti medievali in Via dei Mercanti 9;
  • Casa del Senato, Piazza IV Marzo n. 17;
  • Casa del Pingone, in Via IV Marzo; casa con Torre medievale (mascherata), già residenza di Filiberto Pingone, storico che nel 1577 scrisse la prima storia di Torino intitolata Augusta Taurinorum;
  • Casa Broglia;
  • il Palazzo Scaglia di Verrua (XV secolo);
  • il Maschio della Cittadella, unico edificio superstite del complesso sistema difensivo torinese, edificato a partire dal 1564 in uno stile a cavallo fra quello rinascimentale e quello barocco.

Epoca barocca e neoclassica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Ville e palazzi di Torino.

Tra i monumenti di Torino più noti anche all'estero sono da citare l'ottocentesca Mole Antonelliana, simbolo incontrastato della città, che ospita il Museo nazionale del cinema (il principale d'Europa[42]); il Palazzo Reale (antica dimora dei duchi ed in seguito dei re di Casa Savoia); la rinascimentale Cattedrale di San Giovanni Battista del XV secolo (celebre in quanto custode della Sacra Sindone); il Museo Egizio (il secondo più importante al mondo dopo quello de Il Cairo[43]); la Galleria Sabauda (significativa raccolta di dipinti); Palazzo Carignano (progettato da Guarini e sede della Camera dei deputati del Parlamento italiano) e l'imponente Palazzo Madama. Quest'ultimo in particolare merita attenzione in quanto situato nel vero centro sociale e geografico della città; le sue porzioni più antiche risalgono addirittura all'epoca romana (si tratta di due delle quattro torri, ora inglobate nella facciata).

La Casa Fenoglio-Lafleur, in Via Principi d'Acaja 11, considerata uno dei maggiori esempi architettonici dello stile Liberty italiano nonché vero emblema della stagione dello Stile floreale torinese.[44]
Il monumento a Emanuele Filiberto di Savoia, altro monumento simbolo della città. Sullo sfondo, gli eleganti portici di piazza San Carlo.

Originariamente si trattava della porta sud, trasformata in castello nel Medioevo con l'aggiunta di due torri; fu rimaneggiato più volte, in particolare all'inizio del Settecento, quando venne dotato di una facciata ad opera di Filippo Juvarra.

La città di Torino e i suoi dintorni sono abbelliti dalle numerose residenze sabaude, Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, come la Palazzina di caccia di Stupinigi, la Villa della Regina, i castelli del Valentino, di Agliè, di Racconigi, di Rivoli di Moncalieri, di Govone e la Reggia di Venaria Reale.

Lo stile floreale[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Liberty torinese.

Torino vanta anche cospicua presenza di edifici Liberty realizzati tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. Le importanti testimonianze architettoniche di quest'epoca sono ancora percepibili in alcune zone centrali del capoluogo come i quartieri del centro storico, (la Crocetta, San Salvario, la collina) ma con un'assoluta predominanza nell'area circostante il primo tratto di corso Francia, comprendente i quartieri Cit Turin e San Donato. Sull'onda del crescente successo delle edizioni dell'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna (culminato con quella del 1902), Torino venne infatti considerata come una delle capitali del Liberty[45] e vide il proliferare di questo nuovo stile in ambito prevalentemente architettonico, con contributi dei maggiori autori dell'epoca.

I portici monumentali[modifica | modifica wikitesto]

Una caratteristica di Torino è costituita dai portici che si sviluppano per oltre 18 km dei quali circa 12 sono interconnessi. I primi portici risalivano al Medioevo ma è a partire dal XVII secolo che si cominciò a costruire i portici monumentali tuttora presenti. La prima testimonianza è l'ordinanza di Carlo Emanuele I di Savoia del 16 giugno 1606 in merito alla costruzione di piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vittozzi che comprendeva portici attorno a tutta la piazza. Anche nel progetto di piazza San Carlo di Amedeo di Castellamonte di qualche anno successivo erano previsti portici tutt'attorno. Negli stessi anni Filippo Juvarra costruì i portici di porta Palazzo. Nel 1765 Benedetto Alfieri ebbe l'incarico di rifare i portici di piazza Palazzo di Città mentre nel corso del XIX secolo si aggiunsero quelli dell'attuale piazza Vittorio Veneto, piazza Carlo Felice e piazza Statuto. Le due stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa vennero congiunte con un percorso porticato attraverso Corso Vittorio Emanuele II, corso Vinzaglio, via Sacchi, via Nizza, via Pietro Micca e via Cernaia. Il portico che unisce piazza Castello con piazza Vittorio Veneto attraverso via Po sul lato sinistro fu progettato in modo tale da proseguire anche nell'attraversamento delle vie per permettere al re di giungere fino al Po senza bagnarsi in caso di pioggia.

Residenze sabaude in Torino[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Residenze sabaude in Piemonte.
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Residenze sabaude di Torino e dintorni
(EN) Residences of the Royal House of Savoy
Torino-PalazzoReale.jpg
Tipo architettonico
Criterio C (i) (ii) (iv) (v)
Pericolo Nessuna indicazione
Riconosciuto dal 1997
Scheda UNESCO (EN) Scheda
(FR) Scheda

Immagini di residenze sabaude[modifica | modifica wikitesto]

Altre opere architettoniche notevoli[modifica | modifica wikitesto]

Chiese e luoghi di culto[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Edifici di culto a Torino.
Il Duomo di Torino, d'epoca rinascimentale, sede delle varie Ostensioni della Sindone

Numerosi sono gli edifici di culto presenti nella città di Torino. Si tratta, nella stragrande maggioranza, di chiese cattoliche. Se si escludono le numerose chiese moderne costruite ex novo dopo la seconda guerra mondiale a seguito della forte espansione abitativa della città, conseguente il grande flusso immigratorio degli anni cinquanta e sessanta, la maggior parte delle chiese di Torino sono state costruite nei secoli XVII e XVIII; lo stile architettonico prevalente è il barocco ma non mancano esempi di stile rinascimentale e neoclassico o di commistioni fra uno di questi ed il barocco (tipo facciata neoclassica e corpo barocco).

Alla progettazione e realizzazione delle opere relative hanno contribuito architetti di chiara fama, fra i quali:

Cimiteri[modifica | modifica wikitesto]

  • Cimitero Monumentale (già Cimitero Generale),
    sito in corso Novara 135 (zona nord di Torino), è il primo cimitero di Torino per dimensioni; contiene anche un Tempio Crematorio e un Cimitero Ebraico; vi sono numerosi monumenti funebri di personaggi famosi e di pregevole fattura
  • Cimitero Parco (detto anche "cimitero del Gerbido"), costruito nel 1972 nella zona all'estremo sud di Torino, è il secondo cimitero di Torino per dimensioni
  • Cimitero di Mirafiori
    è un piccolo cimitero sito in corso Unione Sovietica 650, nella zona Sud di Torino
  • Cimitero di Sassi
    sito nell'omonima strada al n. 24
  • Cimitero di Cavoretto
    sito nell'omonimo borgo collinare
  • Cimitero di Abbadia di Stura
    sito in Strada di Settimo 307, nella zona nord

Erano inoltre presenti in Torino i cimiteri, ora non più in uso:

  • Cimitero di San Pietro in Vincoli,
    sito nell'omonima via del borgo Aurora, fu il primo cimitero della città, costruito nel 1777 sui disegni dell'architetto Dellala di Beinasco. Dimesso presto a causa delle dimensioni troppo esigue, venne chiuso nel 1829 e utilizzato poi per breve tempo come cimitero dei giustiziati, essendo situato molto vicino all'antica piazza della forca. Per questa ragione veniva popolarmente chiamato, San Pé dij còj (San Pietro dei colli). È tuttavia errata la tradizione orale che lo indica come il "cimitero degli impiccati". Trasferiti nel 1988 i resti delle sepolture nel Cimitero monumentale, attualmente l'area è adibita a luogo di eventi culturali. I condannati erano sepolti in fosse comuni fuori dalla cinta muraria cittadina: la localizzazione del cimitero è da indicarsi a circa 200 metri da San Pietro in Vincoli, nella direzione del fiume Dora.
  • Cimitero del Lingotto,
    era sito in via Passo Buole, circa a metà strada fra le vie Pio VII e corso Unione Sovietica. Già inattivo da prima della seconda guerra mondiale, il terreno su cui sorgeva è oggi occupato dal parco Di Vittorio.
  • Cimitero di Madonna di Campagna, nel quartiere omonimo, dove ora ci sono i giardini e la piscina di via Sospello.
  • Cimitero di Lucento, nel quartiere omonimo, si trovava nell'isolato tra via Pianezza e via Valdellatorre, appena ad ovest di corso Lombardia. Al suo posto ci sono dei campi sportivi.
  • Cimitero di Pozzo Strada, sul cui sito adesso c'è la Piscina Trecate, era in uso fino agli anni'50. Durante la Seconda Guerra Mondiale è stato bombardato.

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

il Teatro Regio,progetto di Carlo Mollino

Il Teatro Stabile di Torino, dichiarato Teatro Nazionale[47], è la principale istituzione pubblica dedicata al teatro nella città di Torino. Fondato nel 1955, secondo in Italia dopo il Teatro Stabile di Milano, gestisce le produzioni stagionali del Carignano, del Gobetti e delle Fonderie Limone di Moncalieri.

Mercati[modifica | modifica wikitesto]

Il Balon

A Torino sono presenti 49 mercati rionali.[48] Sebbene non sia la città che ne ospita il maggior numero, il record è tuttavia costituito dal fatto che sono fissi, aperti tutti i giorni e dislocati in tutti i quartieri. I più importanti per ampiezza e giro d'affari si svolgono in via Onorato Vigliani, in piazza Benefica, in corso Svizzera, in Corso Racconigi e in piazza Barcellona.

Il mercato più famoso è Porta Palazzo (Pòrta Pila in Lingua piemontese), che è il mercato all'aperto più grande d'Europa.

Ogni sabato nei pressi si tiene il Balon, un grande mercato all'aperto dell'usato, che la seconda domenica di ogni mese diventa Gran Balon, in cui si vendono anche oggetti di antiquariato.

Nel 2011 il regista torinese Daniele Gaglianone ha realizzato il film documentario Uomini e mercati centrato sui mercati di Porta Palazzo, piazza Benefica e corso Spezia.[49]

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

In contrasto ad una prima impressione della zona centrale e ai vecchi pregiudizi sulla città grigia e industriale, Torino è una delle città italiane con più verde pubblico per abitante. Su una superficie cittadina di 130 km², vi sono infatti ben 21,37 km² di aree verdi: il che vuol dire che ogni abitante dispone di circa 23,6 m² di verde. In città sono presenti 60.000 alberi lungo le strade e 100.000 alberi nei parchi.[50] In più, grazie a un indice di verde visibile del 16,2%, Torino si piazza al tredicesimo posto tra le diciassette città con più alberi nel mondo.[51]

È inoltre la prima città italiana, tra quelle con più di 500.000 abitanti, per quanto riguarda la quota di raccolta differenziata dei rifiuti, giunta nel 2014 al 42,2%.[52]

L'igiene urbana e la raccolta rifiuti sono gestiti dal 1969 da Amiat, società che si occupa anche del recupero ambientale della Discarica Basse di Stura, di cui la parte più vecchia - esaurita nel 1983 e con una superficie complessiva di 300.000 m² - è diventata parco fluviale, nota come Parco urbano della Marmorina.[53].

I parchi[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Parchi di Torino.

Torino dispone di 51 parchi nell'area urbana e quelli più grandi e frequentati sono: il Parco del Valentino, il Parco della Pellerina, il Parco Colletta, il Parco Rignon e il più recente Parco Colonnetti. Attorno alla città, ad anello, vi sono il Parco della Mandria ed il Parco della Reggia di Stupinigi, antiche riserve di caccia dei Savoia, e quelli situati sulla collina torinese. Nei vari quartieri della città sono presenti molti piccoli parchi, in cui sono presenti 240 aree gioco per bimbi. Il sindaco Amedeo Peyron realizzò, agli inizi degli anni sessanta, il primo giardino in Italia dotato di giochi per bambini. Secondo un rapporto di Legambiente del 2007, Torino è la prima città italiana per strutture e politiche dedicate all'infanzia.[54]

Alberi monumentali e secolari[modifica | modifica wikitesto]

Il Borgo e la Rocca medievali, all'interno del Valentino

Torino ospita diversi grandi alberi. Dal grande platano del Parco della Tesoriera (660 cm di circonferenza del tronco, oltre due secoli di vita) ai platani del Parco del Valentino, dalle metasequoie del Giardino Roccioso inaugurato nel 1961 agli alberi più annosi dell'Orto Botanico fondato nel 1729, adiacente alle mura del Castello del Valentino. Torino ospita anche alberi esotici secolari come le sequoie costali (Sequoia sempervirens) dei parchi collinari di Villa Genero e Giacomo Leopardi, i numerosi esemplari di Noce del Caucaso (Pterocarya fraxinifolia) che costeggiano il Po e compaiono in parchi pubblici come i Giardini Cavour, il giardino Sambuy, i Giardini Reali Bassi (lungo corso San Maurizio), il parco Millefonti. Due spettacolari esemplari di carpino bianco (Carpinus betulus) arricchiscono il grande Parco della Rimembranza che si dispiega lungo il Colle della Maddalena.[55]

Via Francigena[modifica | modifica wikitesto]

Per Torino passa la Via Francigena, ramo del Moncenisio[56]. L'itinerario, fra i preferiti nel Medioevo, valicato lo spartiacque Francia/Italia al Colle del Moncenisio, giunge dalla Valle di Susa terra delle grandi abbazie come Novalesa, Sacra di San Michele e Sant'Antonio di Ranverso e passando per Torino tende a Chivasso e quindi a Vercelli, dove si congiunge con l'altro ramo della Francigena, quella del Colle del Gran San Bernardo.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal secondo dopoguerra, in particolare nel decennio 1951-1961, la popolazione della città conobbe un'improvvisa e repentina espansione (306.000 abitanti in più nel 1961 rispetto al 1951[57]), dovuta alla migrazione interna dal Mezzogiorno, dal Veneto e, seppur in misura minore, dalle vallate e dalle campagne di tutto il Piemonte, da dove la gente si spostava in cerca di lavoro nelle fabbriche cittadine (segnatamente la FIAT).
Questa improvvisa e smisurata crescita, arrivata peraltro in un momento di precario equilibrio sociale di un Paese appena uscito da un disastroso conflitto, portò naturalmente a notevoli problemi di natura sociale ed urbanistica, che solo durante l'ultimo ventennio hanno iniziato a trovare una seppur lenta e graduale risoluzione.

Nel 1974 la popolazione torinese ha toccato il suo massimo con 1.202.846 abitanti.[58][59] Da quando la popolazione della città ha raggiunto il suo apice, è diminuita secondo una tendenza simile a quella di tutte le principali metropoli italiane. Ciò non è dipeso soltanto dal ritorno di molti immigrati del Mezzogiorno nelle loro regioni di origine (in città ne restano infatti ancora più di 200.000[senza fonte]), ma dagli spostamenti avvenuti da Torino verso quella che poi divenne l'area metropolitana, determinando così l'espansione dei comuni della seconda (Vinovo, Candiolo, Orbassano, Rivalta di Torino, Rivoli, Alpignano, Pianezza, Druento, Caselle Torinese) e della prima cintura (Moncaleri, Nichelino, Beinasco, Grugliasco, Collegno, Venaria Reale, Borgaro Torinese, Settimo Torinese, S. Mauro Torinese): questi ultimi, infatti, sono ormai uniti al capoluogo in un unico agglomerato di oltre 1.300.000 abitanti[senza fonte]

Considerando i dati definitivi dell'ultimo rilevamento provvisorio dell'ISTAT 2015, la popolazione della città conta poco più di 895.000 abitanti,[2] evidenziando un sensibile aumento rispetto al censimento del 2001 (865.263[57]). Il saldo positivo è probabilmente dovuto, in maniera rilevante, alle migrazioni da altre parti d'Italia e, soprattutto, da Paesi dell'Est, del Maghreb e dell'Africa sub-sahariana.[senza fonte]

Abitanti censiti (migliaia)[60]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Il 1 gennaio 2017 risiedevano a Torino 133.522 stranieri. In termini percentuali, gli immigrati costituiscono il 15,05% della popolazione totale.

Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti (dati ISTAT al 31 dicembre 2016)[61]:

  1. Romania, 52.988
  2. Marocco, 17.253
  3. Perù, 7.569
  4. Cina, 7.543
  5. Albania, 5.410
  6. Nigeria, 4.938
  7. Egitto, 4.762
  8. Moldavia, 3.958
  9. Filippine, 3.745
  10. Brasile, 1.697

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

La città è sede di importanti centri dell'ONU[62], ospitati in un unico campus nella zona sud di Torino. Essi sono:

A Torino hanno inoltre sede la Fondazione europea per la formazione professionale (ETF), una delle agenzie dell'Unione europea, e l'Autorità di regolazione dei trasporti (ART), autorità indipendente italiana.[63][64]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

« Trovo che qui valga la pena di vivere sotto tutti gli aspetti. »
(Friedrich Nietzsche, Lettere da Torino)

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

Definita da Le Corbusier come «...la città con la più bella posizione naturale del mondo»[65], celebrata da numerosi personaggi storici, tra cui Friedrich Nietzsche[66], Mark Twain[67] e Jean-Jacques Rousseau, il quale descrisse il suo panorama dalla collina di Superga come «...il più bello spettacolo che possa colpire l'occhio umano»[68], è una delle più importanti città barocche d'Europa[69] ed è considerata, insieme a Milano e Palermo, la capitale italiana dell'Art Nouveau[70], di cui sono grande esempio, fra l'altro, i suoi innumerevoli e famosi caffè storici, fioriti soprattutto nel periodo risorgimentale e della Belle Époque.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Nel passato[modifica | modifica wikitesto]

Guida de' forestieri, 1753 ( La Guida, su Biblioteca Digitale BEIC.)

Già meta del Grand Tour, Torino è una delle prime città italiane ad aver avuto un'organizzazione turistica nella storia; ad esempio, per i trecento anni del miracolo del SS. Sacramento, il libraio Giovanni Gaspare Craveri pubblicava la Guida de' forestieri, il cui frontespizio può essere osservato nell'immagine a lato. La guida del Craveri suddivide la visita della città in quattro giornate e descrive, con dovizia di particolari, anche i dintorni. A quella del Craveri fecero seguito altre guide, sempre curate da torinesi orgogliosi della propria città, ad esempio nel 1781 Onorato Derossi pubblicò la sua Nuova guida per la città di Torino.

Nel presente[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal 2006, anno dello svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali, l'attrattiva turistica della città è cresciuta in modo deciso e costante.

Nel 2015 l'ISTAT ha posizionato Torino al sesto posto fra i comuni italiani per numero di arrivi turistici nelle strutture ricettive, con circa 1,2 milioni totali, dietro Roma, Venezia, Milano, Firenze e Rimini[71], a conferma del trend decisamente positivo.

Il riconoscimento sembra arrivare anche dalla presenza straniera e dall'interesse della stampa internazionale: per il 2016 il New York Times ha consigliato la città di Torino - l'unica in Italia - come una delle 52 destinazioni del mondo da visitare nell'anno[72], mentre Skyscanner le dedica l'apertura della rassegna tra le venti bellissime città d'arte in Italia[73] e i blogger la includono tra le sedici città italiane da visitare.[74] In totale, le presenze registrate in città durante l'anno solare sono state 4.800.000.[75]

Il sito internazionale di viaggi eDreams ha designato Torino come una delle mete turistiche più importanti a livello mondiale per il 2017 e come prima tappa turistica europea, definendola inoltre la capitale culturale del Nord Italia.[76]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

La città ospita alcune importanti biblioteche: la Biblioteca nazionale di Torino e la Biblioteca Reale di proprietà dello Stato, la Biblioteca civica centrale e molte collezioni specializzate come la Biblioteca internazionale di cinema e fotografia Mario Gromo, la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, la Biblioteca della Fondazione Luigi Einaudi, le biblioteche d'arte della Galleria civica d'arte moderna e contemporanea e dell'Accademia Albertina. Altre importanti biblioteche antiche sono la Biblioteca dell'Accademia delle Scienze, la Biblioteca della Scuola di Applicazione dell'Esercito (con sede nello juvarriano Palazzo dell'Arsenale), la Biblioteca dell'Archivio di Stato e la Biblioteca Provinciale dei Frati minori cappuccini, situata all'interno del Convento dei Monti Cappucini.

La rete delle biblioteche civiche comprende, oltre alla Civica centrale, altre 23 istituzioni analoghe (17 biblioteche civiche diffuse sul territorio, 2 biblioteche situate presso le carceri e 4 punti di lettura), il cui patrimonio complessivo ammonta ad oltre 1.200.000 volumi.[77]

A queste si aggiungono le biblioteche centrali e dipartimentali delle università: l'Università degli Studi ne dispone di 50, tra cui spicca la Biblioteca Interdipartimentale di Scienze Religiose Erik Peterson. Il Politecnico dispone di 17 biblioteche. La consultazione dei volumi è libera per tutti, ma il prestito è riservato ai soli iscritti alle varie facoltà.

Inoltre, i comuni di cintura dell'area urbana e metropolitana cittadina possiedono un sistema bibliotecario integrato denominato SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana) composto di 65 biblioteche per un totale di circa 1.700.000 documenti.[78]

Ricerca scientifica[modifica | modifica wikitesto]

Immagine storica del Palazzo dell'Accademia delle Scienze

A Torino hanno sede importanti istituti di ricerca scientifica, tecnologica e cinematografica che sono la testimonianza di una tradizione culturale improntata sulla sperimentazione e sull'innovazione. Qui, infatti si trovano:

Torino è da sempre una città molto vivace dal punto di vista della ricerca scientifica ed applicata in diverse discipline. Essa, nel tempo, ha conseguito diversi primati. Ad esempio, qui è nato il motore elettrico a corrente alternata ad opera di Galileo Ferraris, che scoprì e dimostrò il campo magnetico rotante. Nel 1977 fu anche la prima città al mondo dotata di una rete di fibra ottica urbana (lunga 9 km[79]), sperimentata dal centro di ricerca di telecomunicazioni CSELT; sempre in CSELT nacque l'iniziativa MPEG che portò alla creazione, tra gli altri, dello standard si codifica audio mp3, diffuso in tutto il mondo.

Nel 2016 Torino si aggiudica il secondo posto del prestigioso Premio Capitale Europea dell'Innovazione - iCapital, dietro ad Amsterdam e davanti a Parigi.[80][81]

Università[modifica | modifica wikitesto]

Castello del Valentino, sede della facoltà di architettura del Politecnico
Porticato del rettorato dell'Università degli Studi di Torino

Il polo universitario torinese è uno dei principali in Italia. Nei due più importanti atenei cittadini, l'Università di Torino e il Politecnico, risultavano iscritti nel 2006 quasi 100.000 studenti. A luglio 2011 l'Università di Torino contava 67.000 iscritti mentre il Politecnico quasi 27.000[82], a cui vanno aggiunti gli iscritti ai corsi degli atenei minori.

Torino, secondo un'inchiesta di Skyscanner, fa parte delle dieci città universitarie più amate d'Italia.[83]

I principali istituti di studi superiori, oltre all'Università degli Studi e al Politecnico, sono:

A Torino ha inoltre sede uno dei cinque campus europei della prestigiosa business school ESCP Europe, famosa per il suo Master in Management (classificato nel 2010 dal Financial Times come il migliore al mondo[84]). Gli altri campus europei di questa Grande École sono: Parigi, Londra, Berlino e Madrid.

Per quanto attiene all'università popolare, in città è stata fondata e conserva tuttora la sede nazionale l'UNITRE - Università delle Tre Età.[85]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Musei di Torino.
Una sfinge nel Museo egizio, il più importante al mondo dopo quello del Cairo
Palazzo Carignano, sede della Camera dei deputati del Regno di Sardegna dal 1848 al 1860 e poi del Regno d'Italia dal 1861 al 1865, oggi sede del Museo nazionale del Risorgimento italiano
Foto d'epoca dell'Armeria Reale
L'imponente scalinata progettata da Juvarra, Palazzo Madama

Torino possiede un sistema museale di livello internazionale, forte di oltre 50 musei presenti sul territorio cittadino e metropolitano,[86] i quali hanno raggiunto nel 2015 la cifra complessiva di 4,7 milioni di visitatori.[87]

Vi sono quattro musei nazionali (Museo del cinema, Museo dell'automobile, Museo della montagna, Museo del Risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale ed internazionale come il Museo egizio, l'Armeria Reale, il Museo d'Arte Orientale, il Museo dell'Astronomia e Planetario, il J-Museum a cui si aggiungeva, fino al 2015, il Museo dello sport. Alcuni musei sono stati ampliati e rinnovati negli ultimi anni (ad esempio il Museo del Cinema, il Museo Egizio ed il Museo dell'Automobile) o sono in corso di rinnovamento: tra questi, il Museo di anatomia umana Luigi Rolando, il Museo di antropologia ed etnografia, ed il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, che verranno unificati in un unico Museo dell'Uomo, all'interno del "Palazzo degli Istituti Anatomici" di corso Massimo d'Azeglio.

Molto importanti sono le collezioni artistiche della città: vi si trovano infatti opere di Leonardo da Vinci, Antonello da Messina, Beato Angelico, Andrea Mantegna, ma anche di Van Eyck, Rembrandt, Van Dyck. Per l'arte figurativa è da citare la Galleria Sabauda (una delle più importanti pinacoteche d'Italia), che ospita dipinti per il periodo che va dal XII al XVIII secolo. Per l'arte moderna e contemporanea vi sono la Galleria civica d'arte moderna e contemporanea (il secondo museo di arte moderna in Italia, con 5.000 dipinti e 400 sculture), il Museo civico d'arte antica di Palazzo Madama, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo contenente esposizioni degli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Fondazione Merz. Considerando che la vicina Rivoli ospita nell'omonimo castello il Museo d'Arte Contemporanea, Torino può essere considerata come il più importante polo museale italiano per l'arte contemporanea.

Le collezioni di arte antica, la cui raccolta fu iniziata dal duca Emanuele Filiberto di Savoia nella seconda metà del Cinquecento, sono conservate nel Museo di antichità, che raccoglie anche le principali testimonianze archeologiche piemontesi dal Paleolitico al Tardo Medioevo. Dal Museo di Antichità furono separate, negli anni quaranta del Novecento, le collezioni egizie che costituirono il Museo egizio, il più importante d'Europa (nonché il più antico al mondo), in quanto custode della seconda collezione di arte egizia del mondo per vastità e importanza dopo quella del Museo del Cairo.[43]

Inoltre, l'apertura del MAO - Museo d'Arte Orientale nel dicembre 2008 ha permesso di ospitare ricche collezioni provenienti dal Vicino Oriente, dall'India, dalla Cina e dal Giappone, oltre che dall'Asia centrale.

La Fondazione Accorsi è una ricca collezione privata, ora aperta al pubblico, di opere collezionistiche. Mostre temporanee di rilievo si tengono a Palazzo Bricherasio e a Palazzo Madama.

Importanti sono poi dal punto di vista storico il Museo nazionale del Risorgimento italiano, presso Palazzo Carignano, e il Museo nazionale della montagna, presso il Monte dei Cappuccini, sulla riva destra del Po. Testimonianze della storia di Torino sono a disposizione presso l'Istituto Storico della Resistenza, che gestisce inoltre il Museo diffuso della Resistenza, della deportazione, della guerra, dei diritti e della libertà.

Per quanto riguarda le scienze, è sicuramente da ricordare il Museo Regionale di Scienze Naturali, tra i maggiori in Italia dello specifico settore, e il Museo della Sindone, che illustra al visitatore le scoperte scientifiche sul telo sindonico.

Da ricordare il Museo dell'astronomia e Planetario di Torino, che sorge accanto dell'Osservatorio astronomico di Torino di Pino Torinese, cittadina collinare nei pressi immediati del capoluogo piemontese.

Media[modifica | modifica wikitesto]

Radio[modifica | modifica wikitesto]

Torino è stata per decenni la sede dell'EIAR e poi della Rai e perciò è la città da cui partiva la maggior parte delle trasmissioni radiofoniche nell'epoca in cui non c'era ancora la televisione (1927-1954).

Le principali emittenti radiofoniche cittadine sono: Radio GRP, Radio Flash, Radio 2000 Blackout, Radio Centro 95, Radio Veronica One, Radio Torino International.

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

Torino ha una storica tradizione in campo editoriale. La concentrazione di case editrici in città è superiore alla media nazionale e tutt'oggi il 50% delle case editrici scolastiche e universitarie italiane ha sede a Torino, con un'incidenza del 30% del mercato librario scolastico nazionale.

A Torino inoltre è concentrato oltre il 90% della produzione editoriale nazionale a edizioni a grandi caratteri per ipovedenti. Torino è anche luogo di sperimentazione tipografica.

Nel capoluogo piemontese sono nate importanti case editrici come:

Dal 1988 a Torino si organizza il Salone Internazionale del Libro.

Periodici

Sede in passato di importanti quotidiani nazionali come la Gazzetta del Popolo e Stampa Sera, adesso hanno sede nel capoluogo piemontese:

In città hanno anche sede le redazioni locali de La Repubblica e de Il Giornale. Vi si pubblicano anche l'edizione locale del free press quotidiano Metro, il settimanale Però, il mensile Torino Magazine ed il bimestrale Extratorino. Sono presenti in città anche le redazioni di svariati periodici dedicati ad arte e cultura come Il Giornale dell'Arte, Il Giornale dell'Architettura e Il Giornale della Musica. Il Comune di Torino, dal 2004, pubblica il periodico CittAgorà.[88]

Romanzi ambientati a Torino
Copertina del romanzo Cuore di Edmondo De Amicis

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Film girati a Torino.

Torino è la città italiana in cui fu per prima stabilita l'industria cinematografica, in ragione della storica vicinanza geografica e culturale con la Francia dei fratelli Lumière. Proprio nel capoluogo piemontese, nel marzo 1896, gli inventori del cinematografo esibirono la prima proiezione di un film in Italia ed in via Po, a novembre, la prima davanti ad un pubblico pagante.[89]

I primi studi cinematografici italiani aprirono a Torino nel 1907. Giovanni Pastrone vi girò uno dei primi colossal della storia del cinema: Cabiria del 1914.

Le produzioni delle principali case, come l'Ambrosio Film, l'Itala Film, l'Aquila e gli studi Fert,[90] proseguirono fino al 1937, anno di inaugurazione di Cinecittà a Roma.

La vocazione cinematografica di Torino non cessò. Nel 1956 venne aperto il Museo nazionale del cinema, dapprima ospitato a Palazzo Chiablese e poi, dal 2000, nell'imponente sede della Mole Antonelliana. Negli anni ottanta un gruppo di professori universitari e critici cinematografici torinesi diede luogo, con il sostegno degli enti locali, alla rassegna cinematografica Festival Cinema Giovani che dal 1997 assunse la denominazione di Torino Film Festival, conquistandosi un punto di riferimento a livello internazionale specialmente per il cinema sperimentale, secondo in Italia soltanto allo storico Festival di Venezia.

A Torino si svolgono il Torino Gay & Lesbian Film Festival, il Festival Internazionale Cinema delle Donne, il Sottodiciotto Filmfestival legato ai temi dell'adolescenza, CinemAmbiente, la VIEW Conference (in precedenza Virtuality, manifestazione interamente dedicata alla realtà virtuale) ed il Piemonte Movie-gLocal Film Festival, dedicato alla cinematografia regionale.

Oggi Torino è tra le principali sedi di realizzazioni cinematografiche e televisive in Italia, grazie al ruolo della Torino Film Commission che vi riporta la produzione di molti lungometraggi, sceneggiati e spot.

Nel 2002 vennero riaperti gli studi Fert con la nuova denominazione di Virtual Reality & Multi Media Park[91] e la Lumiq Studios[92] iniziò la sua attività: entrambi hanno cessato al loro attività nel 2013.

Sono nati a Torino il primo cinema d'essai italiano (il Romano nella Galleria Subalpina, nel 1971), la principale associazione cinematografica nazionale (l'Aiace Torino) e la prima multisala del Paese (l'Eliseo, nel 1983).

A San Giusto Canavese è presente un importante centro di produzione cine-televisiva i Telecittà Studios, mentre a Torino c'è il Cineporto una struttura riservata alle società di produzioni cinematografiche che vengono in città a girare film.

Citazioni cinematografiche
  • American Gigolò. La città viene citata nel film. Il protagonista, Julian Kay, interpretato da Richard Gere, dopo un breve dialogo in francese con una bella sconosciuta (Lauren Hutton) dice di essere nato a Torino e di aver studiato a Nantes.
  • Io sono leggenda. Nel film, quando il protagonista sta guardando le registrazioni di vecchi telegiornali, viene mostrata piazza San Carlo. Quella utilizzata nel film è infatti la reale registrazione di un collegamento avvenuto durante i XX Giochi olimpici invernali del 2006.
  • La Pantera Rosa 2. Nella parte iniziale del film viene mostrato un panorama di Torino e l'interno del duomo in cui viene rubata la Santa sindone. In realtà il panorama non è quello reale e neanche la chiesa. Nel film viene mostrato come se la sindone fosse conservata in una teca di vetro, anche se nella realtà non è così.
  • Un colpo all'italiana. Un gruppo di ladri inglesi arriva a Torino per organizzare una rapina ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT dall'Aeroporto di Torino-Caselle fino alla città.
Soap opera

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Torino è tra le sedi principali del Centro di Produzione Televisiva Rai, come quelli di Roma, Milano e Napoli. Assieme a queste tre sedi, da quando ha iniziato i suoi programmi nel 1954, il centro di Torino è stato anche il primo dell'azienda televisiva.[93] Torino, inoltre, prima che si trasformasse in RAI, già ospitava il centro di direzione dell'EIAR dal 1927.

Altre emittenti, a diffusione regionale, sono Quartarete TV, GRP Televisione, TST, Quinta Rete, Videogruppo Piemonte, Rete7 Piemonte e Telesubalpina. Una delle più importanti produzioni ambientate a Torino è la soap opera CentoVetrine che utilizza la gran parte delle location esterne per le case dei protagonisti, il commissariato Franco Balbis, il carcere, l'ospedale e le principali piazze. Nel 2012 approda su Rai 1 la fiction Questo nostro amore, ambientata a Torino. Il 21 dicembre 2012 è stato trasmesso su Canale 5 il film per la televisione Natale a 4 zampe con Massimo Boldi, dove gran parte delle riprese cinematografiche sono state girate a Torino.

Altri media[modifica | modifica wikitesto]

  • Torino è stata la seconda città italiana a finire su un videogioco in 3D, ma la prima (sempre d'Italia) come città vera e propria, dov'era possibile girare liberamente per le numerose vie. Nel 2001 infatti la Rockstar Games creò The Italian Job, ispirato al film The Italian Job, girato in parte a Torino nel 1969. Anche se nel gioco la città è ben diversa dalla realtà, sono comunque presenti il tram numero 13, il Po e molti edifici storici realmente esistenti. La prima città italiana ad apparire su un videogioco fu Venezia in Tomb Raider II, ma c'erano solo i pochi edifici necessari per completare i 3 livelli (2, 3 e 4) ambientati in questa città. Ispirandosi sempre al film del 1969 ed utilizzando tre Mini Cooper, la band gallese degli Stereophonics ha girato il video di Pick a part that's new a Torino. Ispirandosi sempre a questo film, nell'episodio La zingara di Budapest della serie TV MacGyver, fu riprodotto il famoso inseguimento nel traffico torinese, rifacendo alcune scene ed utilizzando anche scene della pellicola originale, come l'inseguimento sulla pista di collaudo automobilistico sita sul tetto dell'ex stabilimento FIAT del Lingotto.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Musica a Torino.

A Torino vi è una ricca offerta musicale. Viene eseguita dal vivo ogni tipo di musica e, oltre ai principali teatri e sale da concerto per la musica classica, dopo le recenti olimpiadi sono aumentati i Palazzetti dove avvengono concerti ed esibizioni di musica leggera. Tra questi, i più frequentati sono:

Inoltre vi si svolgono cinque eventi periodici annui:

  • Settembre Musica: rassegna musicale che si tiene ogni anno a settembre in vari luoghi, unendo concerti di musica classica, jazz, etnica e pop. Fondata nel 1978, dal 2007 si svolge in gemellaggio con Milano col nome di MITO SettembreMusica;
  • Club to Club: festival internazionale di musica e arti elettroniche che dal 2006 coinvolge, con la sezione "Club Europa", un'importante città europea, con scambio di pubblico, artisti, iniziative;
  • Torino Jazz Festival: festival internazionale di musica Jazz tenutosi ogni anno a fine aprile dal 2012 al 2016, con la partecipazione di ospiti prestigiosi come Al Di Meola, Paolo Fresu, Caetano Veloso, Manu Dibango, Daniele Sepe, Enzo Avitabile.[94] Da maggio 2017 è rimpiazzato dal nuovo format Narrazioni Jazz[95];
  • Traffic - Torino Free Festival: festival musicale gratuito che si è svolto annualmente a Torino dal 2004 al 2014 nel mese di luglio. Dall'estate 2015 è stato sostituito dal TOdays Festival[96];
  • Movement Torino Music Festival: festival di musica elettronica, arti visive e circensi nato nel 2006, che ospita le performance dei migliori musicisti e DJ internazionali, per rappresentare gli sviluppi della cultura musicale contemporanea.

Torino nella musica[modifica | modifica wikitesto]

  • Torino è l'unica città italiana, oltre a Napoli, citata nel titolo di una canzone americana con il nome non tradotto: per la precisione, il cantautore texano Shawn Phillips nel suo album del 1970 Second Contribution apre il lato A con un brano dal titolo lunghissimo, She was waitin' for her mother at the Station in Torino and you know I love you baby but it's getting too heavy to laugh ("Stava aspettando sua madre alla stazione di Torino e tu sai che ti amo tesoro ma sta diventando troppo pesante per ridere"). Anche il dj austriaco Parov Stelar ha intitolato un suo brano col nome della città in italiano: A Night in Torino, EP del 2005.
  • Il gruppo Turin Brakes cita nel proprio nome la città di Torino. Secondo la stessa band, le due parole non abbinano alcun significato e il loro accostamento non ha alcun senso voluto.[97]
  • Alla città è dedicata una canzone di Antonello Venditti dal titolo Torino, pubblicata nel 1982.

Magia e occultismo[modifica | modifica wikitesto]

« Torino è la città più profonda, più enigmatica, più inquietante non d'Italia, ma del mondo »
(Giorgio de Chirico, 1939[98])
Statua della Fede posta a lato della Chiesa della Gran Madre di Dio

La città è anche conosciuta per la tradizione di magia e occultismo.[99] Effettivamente, Torino non è soltanto la sede della Sindone e dei santi sociali del XIX secolo, come Giovanni Bosco o Giuseppe Benedetto Cottolengo. Leggende popolari, partendo dal fatto che la città fu una munitissima piazzaforte nel XVII secolo, affermano che Torino sia attraversata da una fittissima rete di gallerie e sotterranei, utilizzata dai Savoia e dai nobili per spostamenti in incognito.[100] Nel 1556 a Torino ha soggiornato Nostradamus, nelle cui famose quartine il nome Turin è quello che compare con maggior frequenza[101] e qui ha vissuto un singolare personaggio come Gustavo Adolfo Rol.[102] A Torino fecero la loro comparsa anche Cagliostro, il Conte di Saint-Germain e Fulcanelli.[101] Gli esperti di occultismo sostengono che Torino sia vertice in due triangoli magici: il primo, quello bianco, con Lione e Praga, mentre il secondo, quello nero, insieme a Londra e San Francisco.[103]

La Fontana del Frejus di Piazza Statuto.

Da un punto di vista strettamente storico, l'origine di questa tradizione va ricercata, secondo alcuni, nel Risorgimento[104] e nella massiccia campagna di discredito organizzata contro la città dalla Curia Romana che era contraria all'unità nazionale.[105] Altri sostengono invece, o almeno in concomitanza e contrapposizione, che le autorità civili, Stato e comune e la corte sabauda, abbiano tollerato e sostenuto circoli massonici, associazioni teosofiche e spiritistiche, favorendo così una specie di agguerrita "concorrenza" nei confronti della Chiesa cattolica e favorendo quindi anche il mito di Torino, città magica.[106] Libertà di pensiero ed un certo spirito anticlericale furono poi rinfocolati, dopo l'Unità d'Italia, dal progressismo positivistico e dal nascente movimento operaio. Simboli massonici sono presenti in molti palazzi[107] ed in alcune tombe del Cimitero monumentale di Torino.[108] Da qualche tempo vi sono in città dei tour operator che organizzano anche visite guidate sui misteri di Torino.[109]

Per gli esoteristi la magia positiva di Torino nasce dal "cuore bianco" di piazza Castello, dal Duomo che custodisce la Sacra Sindone alla Grande Madre di Dio e fino alla Mole Antonelliana, che indica il cielo.

Ai lati della scalinata che conduce all'ingresso della chiesa della Gran Madre di Dio troviamo le due statue raffiguranti la Fede e la Religione, tra le quali si troverebbe il nascondiglio del Graal.[110]

La Fontana del Frejus di Piazza Statuto fu ideata dal conte Marcello Panissera per ricordare l'inaugurazione dell'omonimo traforo ed è indicata dagli esoteristi come il "cuore nero" della città, per due motivi: perché si trova ad occidente, e quindi in posizione infausta a causa del tramonto del sole, e perché qui vi era la vallis occisorum, luogo di uccisione e di sepoltura.[102][111] Ospitava infatti il patibolo, che rimase per secoli in piazza Statuto e che venne poi spostato dai francesi all'incrocio tra corso Regina Margherita e Via Cigna: il rondò 'd la forca (Rotonda della forca).[102] La tradizione racconta che l'angelo che sovrasta l'obelisco, e sul cui capo è posta una stella a cinque punte, sia Lucifero, in effetti l'angelo più bello, e che quindi in Piazza Statuto, sotto la Fontana del Frejus, si trovi la porta dell'inferno.[senza fonte]

Dal 1998 esistono tour notturni ispirati alle tradizioni letterarie che hanno fatto di Torino una città magica; uno di essi appare nei contenuti speciali del film Giallo di Dario Argento ed è stato citato dal quotidiano statunitense The Washington Post in un articolo su Torino del 29 luglio 2007.[112]

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina torinese.

La cucina tipica torinese è una cucina ricca ed elaborata. Nonostante questo, è profondamente radicata nel territorio. Essa infatti nasce da un connubio fra la sua origine contadina e le esigenze raffinate della corte sabauda, entrambe aperte, oltretutto, alle influenze della cucina francese.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Eventi periodici[modifica | modifica wikitesto]

Luci d'artista: Monte dei Cappuccini

"

  • "Luci d'artista": diverse installazioni luminose di artisti contemporanei nei principali luoghi di Torino, per addobbare la città durante il periodo di Natale e anche oltre. Si svolge in collaborazione con il comune di Salerno.
  • "ARTissima": fiera dedicata all'arte contemporanea che si tiene al Lingotto verso novembre.
  • "Salone Internazionale del Libro": fiera dell'editoria in Italia, che si tiene ogni maggio al Lingotto
  • Share Festival: evento internazionale di arti e culture digitali che si tiene a novembre al Museo di Scienze Naturali.
  • "Festival internazionale Terra Madre": festival biennale fondato nel 2004 da Slow Food presso l'Oval Lingotto sui temi dei modelli di produzione agro-alimentare sostenibili e della salvaguardia della biodiversità, della qualità organolettica ma anche del rispetto dell'ambiente e delle persone. Al Lingotto, in contemporanea, si svolgono il "Salone internazionale del gusto" e il "Salone del vino".
  • "Settembre Musica" (vedi sez. Musica)
  • Club to Club (vedi sez. Musica)
  • "Biennale Democrazia", manifestazione prevista ogni due anni nel mese di aprile a partire dal 2009, dedicata alla riflessione e al confronto sui temi della democrazia, della cultura politica, dello sviluppo e dell'ambiente.
  • "Festival delle colline torinesi": festival di teatro contemporaneo che si svolge a Torino dal 1996 impegnando fra luglio e agosto diversi spazi della città.
  • "Torino Comics": salone e mostra mercato del fumetto, nata nel 1994, che si svolge in primavera al Lingotto Fiere di Torino.
  • "VIEW Conference": evento internazionale incentrato sulla computer grafica, le tecniche interattive, il cinema digitale, l'animazione 2D/3D, i videogiochi e gli effetti visivi. Si tiene ogni anno al Centro Congressi "Torino Incontra" durante la stagione autunnale.
  • VIEWFest: il Festival del Cinema Digitale organizzato da VIEW Conference, si svolge annualmente al Cinema Massimo.
  • "Cinema a Palazzo Reale". Arena estiva dedicata ai classici del cinema che si svolge ogni anno, dal 2012, nel Cortile d'Onore di Palazzo Reale

Eventi recenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Dal 10 al 26 febbraio 2006 a Torino si sono svolti i XX Giochi olimpici invernali
  • Dal 20 maggio al 6 giugno 2006 Torino ha ospitato le Olimpiadi degli scacchi
  • Biennale dei Leoni 2006 (15 luglio - 30 settembre): mostra itinerante che celebra il legame con la città di Lione. Disseminate per le vie e le piazze cittadine, le opere di 69 artisti di diversi paesi che raffigurano il toro ed il leone, simboli delle due città.
  • Torino Capitale Mondiale del Libro: dopo Alessandria d'Egitto, Madrid, Nuova Delhi, Anversa e Montréal, l'UNESCO ha conferito a Torino, in collaborazione con Roma, il titolo di capitale mondiale del libro per il periodo dal 23 aprile 2006 al 22 aprile 2007. Il riconoscimento ha premiato l'attività di promozione della lettura svolta dalla città attraverso il Salone Internazionale del Libro.
  • Torino 2008 World Design Capital: la città nel 2008 è stata la prima "capitale mondiale del design". Il titolo, conferito a Copenaghen dall'ICSID (International Council of Societies of Industrial Design), è stato creato appositamente per la città di Torino per riconosciuti meriti e competenze presenti sul territorio. Contemporaneamente a tale occasione, da 30 giugno al 2 luglio, al Lingotto Fiere si è svolto il "XXIII congresso mondiale degli architetti", accompagnato dalla mostra "Architetture sensibili", inaugurata il 26 luglio nel Castello di Rivara.
  • European Athletics Indoor Championships 2009: dal 6 all'8 marzo 2009 ha ospitato i Campionati europei di atletica leggera indoor.[113]
  • 100ª edizione dei campionati mondiali di pattinaggio di figura (22-28 marzo 2010).
  • Torino 2010 European Youth Capital: Torino Capitale Europea dei Giovani 2010.
  • Torino 2010 ISU World Figure Skating Championships.[114]
  • Ostensione della Sindone.
  • World Masters Games 2013, manifestazione multisportiva per atleti master (2-11 agosto 2013).[115]

Eventi legati a Italia 150[modifica | modifica wikitesto]

  • Italia 150: il Comitato Italia 150 prepara il programma Esperienza Italia per la realizzazione di un grande evento internazionale volto a celebrare il 150º anniversario dell'Unità d'Italia con mostre, esposizioni, spettacoli e dibattiti tra il 17 marzo e il 20 novembre 2011.[116] L'evento è un'occasione per riflettere sul passato, dibattere sul presente ma soprattutto guardare al futuro dell'Italia. Il comitato è presieduto a rotazione dal Sindaco di Torino, dal Presidente della Provincia e dal Presidente della Regione.

Persone legate a Torino[modifica | modifica wikitesto]

Arrows-folder-categorize.svg Le singole voci sono elencate nella Categoria:Persone legate a Torino

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Circoscrizioni e quartieri di Torino.
Mappa delle Circoscrizioni di Torino
Stemmi delle dieci circoscrizioni

La città di Torino è suddivisa in 92 zone statistiche e relativi quartieri cittadini.
Questi ultimi sono raggruppati in 8 macro-zone amministrative, chiamate "circoscrizioni", con i rispettivi centri civici.[117]

Ognuna delle 8 Circoscrizioni con i rispettivi centri civici a loro volta comprende più quartieri storici: borghi, rioni, borgate, zone.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Torino è il terzo polo economico italiano per Prodotto Interno Lordo.

Torino nel 2011 presentava un Pil di 37,5 miliardi di euro e un debito comunale di 3,2 miliardi di euro, rendendolo il secondo comune più indebitato d'Italia dopo Milano e quello con il maggiore indebitamento procapite[118]. Nel 2014, dopo la pesante recessione che ha colpito la città, il Pil che dal 2007 al 2013 aveva subito una riduzione del 11,5%, si è stabilizzato alla quota di 36 miliardi, mentre il debito è sceso sotto i 3 miliardi di Euro[119]. Sebbene il Pil sia elevato, posizionando Torino tra le prime 100 città del mondo con maggiore ricchezza disponibile, questa non è equamente distribuita e la città risulta essere la più povera del Nord Italia[120].[non chiaro]

Torino presenta un tasso di disoccupazione tra i più alti del Nord Italia, attestatosi nel 2014 al 12,9%, con un andamento che a partire dal 2008 ha seguito quello medio nazionale. Insieme alla sua provincia è ai vertici dell'export italiano, piazzandosi al secondo posto tra le province italiane per valore delle esportazioni.[121]

Considerata una delle capitali europee dell'automobile, a Torino e cintura sono presenti alcune delle più importanti aziende del settore: FCA Italy, Comau, Teksid, Magneti Marelli, Italdesign Giugiaro, GM Powertrain Torino, Pininfarina, Iveco.

Il forte radicamento del settore automobilistico nel territorio è favorito anche da un sistema universitario con percorsi di studio esclusivi a livello nazionale (il Politecnico di Torino è l'unico in Italia ad avere un corso di laurea in Ingegneria dell'autoveicolo) e la presenza di importanti università di design come l'IED e l'IAAD.

In territorio torinese ci sono centri direzionali e stabilimenti produttivi di CNH Industrial, operante nel settore dei capital goods e tra i principali leader del settore e di Fiat Chrysler Automobiles dove Torino è diventata nodale per la crescita di Maserati[122]: a Grugliasco vengono prodotte Ghibli e Quattroporte, mentre nello stabilimento di Mirafiori verrà prodotta a partire dall'inizio del 2016 la nuova Maserati Levante. I livelli occupazionali nel settore automobilistico sono rimasti pressoché stabili nel periodo 2012-2014[123], a peggiorare è stato il ricorso alla cassa integrazione, iniziata a calare solamente nel 2014[124] grazie alla ripresa degli investimenti e alla ripartenza dei principali mercati automobilistici europei.

Importante anche il contributo dell'automazione industriale alla crescente internazionalizzazione dell'economia torinese, con la presenza di aziende come Prima Industrie e Comau, con quest'ultima (tra le prime 4 in Europa per fatturato[125]) che realizza in tutto il mondo robot per i principali gruppi automobilistici.

A Torino è molto sviluppato anche il comparto bancario con Intesa Sanpaolo, prima banca italiana per capitalizzazione di mercato e terza della zona euro[126], e il comparto assicurativo con Reale Mutua Assicurazioni. Le fondazioni bancarie Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT operano in campo sociale, culturale e filantropico e sono rispettivamente la seconda e la quarta fondazione bancaria d'Italia per dimensione patrimoniale; la prima è la principale azionista del gruppo Intesa Sanpaolo, mentre la seconda fa parte della compagine azionaria di Unicredit. Anche le banche d'investimento e di private banking Fideuram e Banca Intermobiliare hanno sede a Torino, così come la più piccola Banca del Piemonte.

Altre aziende di notevole importanza in territorio torinese sono: Lavazza, Caffè Vergnano, Martini & Rossi, Alpitour, Reply, Avio Aero, Basic Net, Carlo Pignatelli, Sparco, Seven, Kelémata e il Gruppo Armando Testa. Nella città metropolitana torinese hanno sede legale anche diverse filiali italiane di società estere come Suzuki, Bavaria, Diageo, Michelin, Kimberly-Clark, Petronas e Vodafone Italia.

Foto aerea d'epoca dello stabilimento Fiat Mirafiori, la fabbrica più grande d'Italia nonché la più antica in Europa ancora in funzione.[127]

Negli anni la città ha attraversato una lunga fase di riconversione industriale, sia per la crisi dell'industria metalmeccanica, sia per la tendenza delle manifatture dei paesi avanzati a trasferire le loro produzioni nei paesi in via di sviluppo. Dagli anni ottanta Torino ha vissuto un'importante fase di terziarizzazione, pur rimanendo uno dei principali centri industriali italiani ed europei. Tante sono le aziende che hanno scelto Torino, tra le quali General Motors che ha deciso di tenere nel capoluogo piemontese una base di ricerca per la sperimentazione dei motori diesel. Con una rete di oltre 350 aziende di componentistica, la Camera di Commercio di Torino ne ha selezionate 145. Il progetto From Concept to Car mira a promuovere le eccellenze del settore in tutto il mondo.[128]

Rampa per le automobili al Lingotto, oggi importante centro del settore terziario

Negli anni vi è stato un boom del settore informatico ed elettronico. Alla già preesistente attività di ricerca del Politecnico di Torino, dell'Istituto Mario Boella, dell'Istituto Galileo Ferraris e del Centro Ricerche Fiat, si è affiancata l'attività del distretto informatico Torino Wireless che appartiene alla rete dei distretti italiani riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Nato per coordinare tutte le attività di ricerca e di produzione del settore ICT dell'area torinese, attualmente sono impegnate circa 6000 imprese. Un'altra operazione importante è stata la riconversione di una parte della superficie occupata dalla fabbrica di Mirafiori, sostenuta dal progetto Torino Nuova Economia[129] anche grazie alla collaborazione con il Politecnico, ospitano il Centro del design.

L'evento olimpico del 2006 ha contribuito a diminuire il ristagno economico. Grandi opere pubbliche come quelle per il Passante Ferroviario, la Metropolitana e le Spine hanno ridisegnato e stanno ridisegnando il volto della città. Culla del cinema italiano, grazie all'associazione Torino Film Commission, la città è diventata un'apprezzata quinta per l'ambientazione e la produzione di film, pubblicità e video musicali. All'interno della Mole è ospitato il Museo nazionale del cinema. Nel capoluogo sabaudo è inoltre attivo il Cineporto, una struttura polifunzionale dedicata alle produzioni cinematografiche unica in Italia.

Nel 2012 è stata classificata da GaWC come una città mondiale "Gamma -".[130]

Nel 2014 l'UNESCO ha dichiarato Torino come Città creativa per la categoria del design.[131]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti autostradali[modifica | modifica wikitesto]

Su Torino convergono cinque autostrade (tra cui è particolarmente importante quella in direzione della Francia) ed un raccordo autostradale:

Tangenziali[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Tangenziale di Torino.

La tangenzale di Torino è la A55, divisa in Tangenziale Nord e Tangenziale Sud, va da nord est fino a sud est passando in maniera semicircolare da ovest. Inoltre comprende la tratta da Torino fino a Pinerolo.

La tratta che manca a est (Tangenziale Est di Torino) è in fase di lavorazione.

Il sistema autostradale urbano di Torino comprende inoltre il raccordo all'A4 Torino-Milano ed alla S.S.11 di 3,13 km.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Stazioni ferroviarie di Torino.

Torino è il terzo nodo ferroviario italiano. La rete ferroviaria all'interno dei suoi confini è costituita principalmente da linee ferroviarie RFI ma anche da linee locali GTT.

La tratta urbana di competenza del GTT è quella che parte da Torino Dora e che va sino alla periferia Nord al confine con il comune di Venaria Reale (direzione Caselle Torinese - Aeroporto Sandro Pertini - Ceres).

Le linee ferroviarie principali che si dipartono da Torino sono quelle che vanno verso Genova (via Asti e Alessandria), verso Milano (via Novara e Vercelli) e verso la Francia (via Bardonecchia e il Traforo ferroviario del Frejus) e Ventimiglia (via Cuneo e il Traforo ferroviario del Colle di Tenda). Ci sono poi linee minori verso Ivrea-Aosta, Mondovì-Savona, Pinerolo-Torre Pellice, Trofarello-Chieri, Ciriè-Lanzo Torinese-Ceres e Rivarolo Canavese-Cuorgnè-Pont Canavese.

Passante ferroviario e Servizio ferroviario metropolitano (SFM)[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del SFM
La nuova stazione ferroviaria di Torino Porta Susa, fulcro centrale del Passante ferroviario di Torino e delle linee SFM.
Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Passante ferroviario di Torino e Servizio ferroviario metropolitano di Torino.

Il servizio ferroviario metropolitano di Torino (SFM) è un sistema di trasporto pubblico locale dell'area metropolitana di Torino coordinato dall'Agenzia Mobilità Metropolitana ed interamente finanziato dalla Regione Piemonte.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

Aeroporti di Torino[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente la città di Torino dispone di due scali aerei internazionali: l'Aeroporto di Torino-Caselle e l'Aeroporto di Cuneo-Levaldigi.

Aeroporto di Torino Caselle
Aeroporto di Torino Caselle

In corso Marche, inoltre, è presente l'aeroporto di Torino-Aeritalia (Codice ICAO: LIMA); inaugurato nel 1916, dopo la costruzione dell'aeroporto di Caselle è rimasto in uso come struttura di aviazione generale e da turismo, affiancato da una scuola di volo per aerei ed elicotteri e - più recentemente - dalla sede dei velivoli di elisoccorso e protezione civile.

Aeroporti dismessi[modifica | modifica wikitesto]

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Trasporti a Torino, GTT (Torino), Rete tranviaria di Torino e Associazione Torinese Tram Storici.

La rete di trasporti di Torino è gestita dal GTT, acronimo di Gruppo Torinese Trasporti, nato nel 2003 dalla fusione di ATM e SATTI. Nel territorio comunale di Torino il sistema di mobilità metropolitana e ferroviaria urbana si sviluppa complessivamente per 29 km, articolati su 8 linee servite da 28 stazioni. Per i suoi acquisti verdi la città di Torino ha raggiunto il secondo posto dell'European Gpp Award del 2016, alle spalle delle città di Vienna e davanti alla città metropolitana di Torino.[132]

Metropolitana[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Metropolitana di Torino.

A Torino è in funzione la prima metropolitana automatica d'Italia utilizzante veicoli leggeri, frequenti e senza conducente per ridurre al minimo i tempi d'attesa e adattare il servizio alle esigenze delle diverse fasce orarie. Si rivelano anche particolarmente sicuri, dato che l'accesso ai vagoni è consentito solo in fase di effettiva presenza del treno, mentre per il resto del tempo le rotaie sono del tutto inaccessibili. 23 treni VAL208-Torino viaggiano sotto corso Francia, corso Vittorio Emanuele II e via Nizza; 13,4 km da percorrere in 20 minuti, collegando il parcheggio di interscambio di Fermi (Collegno) al "cuore" di Torino e alle stazioni ferroviarie di Porta Susa e di Porta Nuova per terminare presso il polo fieristico di Lingotto Fiere.

Trasporto merci[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Interporto di Torino.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Amministrazione di Torino.
Bandiera ufficiale di Torino, risalente all'assedio del 1706

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Torino è gemellata[133] con:

ha accordi di collaborazione con:

e ha firmato lettere di intenti con:

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Alla città è stato assegnato il titolo di Capitale europea dello sport per il 2015[138], in quanto eccellenza nel panorama sportivo europeo.[139]

Baseball[modifica | modifica wikitesto]

Nella città sono presenti due società: la Grizzlies Torino 48 militanti il campionato di serie B federale e la Juve 98 BC militante il campionato di serie C federale. Entrambe giocano le loro partite casalinghe allo Stadio Passo Buole.[140]

Calcio maschile[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Juventus Football Club, Torino Football Club e Derby di Torino.

A Torino fu fondata nel 1898[141] la Federazione Italiana Football, oggi Federazione Italiana Giuoco Calcio e, nello stesso anno, l'8 maggio, si tenne al velodromo Umberto I il primo primo campionato ufficiale[142]. Delle quattro partecipanti, una era il Genoa (che vinse il torneo) e tre erano del capoluogo sabaudo: Internazionale, Reale Società Ginnastica e F.C. Torinese.

Una fase di Juventus-Torino (1-1) del campionato 1976-77: il granata Francesco Graziani è contrastato in tackle dal bianconero Gaetano Scirea e da Romeo Benetti (numero 10), mentre l'arbitro Paolo Casarin osserva l'azione.

La città è sede di due società professionistiche, la Juventus (fondata nel 1897) e il Torino (del 1906), militanti entrambe in Serie A ed emerse, nel corso della loro storia, tra le protagoniste del calcio italiano e, nel caso della cosiddetta vecchia Signora, internazionale[143]. I due club hanno, a maggio 2017, vinto 40 titoli di campione d'Italia (Juventus 33, Torino 7), 17 Coppe Italia (Juventus 12, Torino 5) e 7 Supercoppe d'Italia (tutte della Juventus), che rendono Torino la prima città italiana a livello di palmarès calcistico nazionale. In aggiunta a ciò, a livello internazionale la Juventus vanta la vittoria in due edizioni della Coppa dei Campioni (la prima nel 1984-85 e la seconda, con la nuova denominazione di Champions League, nel 1995-96), altrettante Supercoppe UEFA (nel 1984 e nel 1996) e Coppe Intercontinentali (1985 e 1996), una Coppa delle Coppe (nel 1983-84), tre Coppe UEFA (1976-77, 1989-90 e 1992-93) e una Coppa Intertoto (1999); la stessa fu la prima squadra d'Europa a vincere nel 1985 tutte e tre le competizioni continentali, nonché la prima e tuttora unica al mondo ad avere vinto almeno una volta tutti i trofei ufficiali per club cui una squadra proveniente dall'UEFA può prendere parte[144].

Il Torino, fondato nel 1906 ad opera di alcuni soci dissidenti della Juventus, conobbe il suo periodo di maggior splendore durante gli anni quaranta, vincendo cinque campionati consecutivi e stabilendo, tra altri primati, il record di imbattibilità casalinga nel campionato di massima serie (88 incontri), ancora vigente. Quella squadra conobbe un'inaspettata e drammatica fine il 4 maggio 1949, al ritorno da un'amichevole disputata allo Stadio Nazionale di Lisbona contro il Benfica: l'aereo su cui la squadra rientrava a Torino si schiantò sul retro della basilica di Superga. Capitano di quella squadra era Valentino Mazzola, padre di Ferruccio e Sandro Mazzola, entrambi affermati calciatori.

Anche la Juventus conobbe un episodio drammatico nella sua storia sportiva, il 29 maggio 1985 a Bruxelles prima della partita di finale della Coppa dei Campioni di quell'anno, che poi sarebbe stata vinta 1-0 sul Liverpool. In seguito alle cariche dei tifosi inglesi, un gruppo di italiani si addossò a un muretto di tenuta sulle gradinate dello stadio Heysel, che cedette provocando la caduta nel vuoto di numerose persone e la morte di 39 persone, tra cui 32 italiani.

Tra le due squadre esiste una storica rivalità sportiva, la più antica nel calcio nazionale[145]; l'incontro di calcio che le vede contrapposte è noto come Derby della Mole, che in particolare negli anni settanta si rivelò sovente decisivo per la conquista del campionato.

Altre squadre del capoluogo piemontese sono l'A.S.D. Cenisia, per risultati ottenuti la terza squadra della città, avendo raggiunto in passato la Lega Pro Seconda Divisione (ex serie C/2), l'A.S.D. Atletico Torino in Eccellenza Piemonte-Valle d'Aosta, G.S.D. Iveco 2005 Calcio, la Polisportiva Rapid Torino e l'A.S.D. Michelin Sport Club, tutte nel girone piemontese-valdostano di 2ª categoria e l'A.S.D CitTurin LDE, Prima Categoria.

Calcio femminile[modifica | modifica wikitesto]

Calcio a cinque[modifica | modifica wikitesto]

Curling[modifica | modifica wikitesto]

Ciclismo[modifica | modifica wikitesto]

Ivan Basso. vincitore della cronometro di Torino nel Giro d'Italia 2005

Dopo quattro anni di interruzione dal 2008 al 2011 è stata riproposta nel 2012 la Milano-Torino, classica del ciclismo di circa 200 km. Fino al 2004 la corsa, insieme al Giro del Piemonte, chiudeva la stagione agonistica da tradizione, a seguito di una modifica dei calendari si è svolta a marzo dal 2004 al 2007, per poi tornare a settembre nel 2012. Si tratta della competizione più antica d'Italia, la cui prima edizione risale al 1876. Attualmente la corsa è organizzata dal quotidiano La Gazzetta dello Sport.

Il 27 maggio 2005 la 18ª tappa del Giro d'Italia 2005, una cronometro individuale, si è conclusa a Torino con la vittoria di Ivan Basso.

Il 7 maggio 2011 ha invece ospitato l'arrivo della tappa inaugurale del Giro d'Italia 2011, una cronometro a squadre di 19,3 km., partita da Venaria Reale e vinta dalla squadra statunitense HTC-Highroad.

Il 29 maggio 2016 la città ha ospitato l'arrivo dell'ultima tappa del Giro d'Italia 2016, che è avvenuto, insieme alla premiazione, in piazza Gran Madre.

A Torino ha sede inoltre il Motovelodromo "Fausto Coppi", inaugurato nel 1920 ma attualmente adibito ad altre attività per motivi di agibilità nonché per l'apertura del più moderno impianto di San Francesco al Campo.[146]

Canottaggio[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1888 venne fondata la Federazione Italiana Canottaggio con il nome di Rowing Club Italiano, seguita il 25 giugno 1892 dalla Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron (FISA), la federazione internazionale di canottaggio.[147] Numerose sono le società di canottieri, tra cui si possono ricordare la più antica: la Reale Società Canottieri Cerea. Oltre a questa a Torino sono anche presenti la Società Canottieri Esperia-Torino, la Società Canottieri Armida e la Canottieri Caprera.

Pallanuoto[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni ottanta Torino ebbe una forte squadra. La pallanuoto torinese è ritornata ad alti livelli nel 2007 quando la squadra Torino 81, è stata promossa prima in serie A2, e poi nel 2016, grazie al successo in gara 3 dei play off a Roma, raggiunge la promozione in serie A1 da cui mancava da 35 anni. In serie B invece milita la Dinamica Torino.

Football americano[modifica | modifica wikitesto]

Hockey[modifica | modifica wikitesto]

Una partita di hockey su ghiaccio durante le Olimpiadi di Torino 2006

Hockey su prato:

Hockey su ghiaccio:

Sledge hockey:

Hockey in-linea:

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

In campo femminile si possono contare 6 scudetti: uno vinto dalla Club Atletico Torino, nel primo campionato organizzato nel 1924, e gli altri dalla Sisport FIAT tra gli anni sessanta e ottanta quando vince anche la Coppa dei Campioni. La Pallacanestro Torino milita in Serie A1.

In campo maschile invece la pallacanestro torinese è rappresentata ai massimi livelli dall'Auxilium Pallacanestro Torino. Il club milita in Serie A1.

Pallamano[modifica | modifica wikitesto]

  • Città Giardino Pallamano Torino serie B.
  • G.P.B. Regio Parco Torino storica rivale del città giardino, negli anni passati si è sempre distinta nel settore giovanile, raggiungendo il torneo nazionale (nel quale partecipano le squadre vincitrici nel campionato della propria regione).

Pallavolo[modifica | modifica wikitesto]

Nel passato grande importanza ha avuto la squadra di pallavolo del CUS Torino vincitrice di quattro campionati italiani e della Coppa dei Campioni nel 1980. Il club attualmente milita in serie C.

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

Torino vanta la primogenitura in Italia sia del rugby a 15 (o rugby union) che del cosiddetto "tredici" (o rugby league).

Fu nel capoluogo sabaudo, infatti, che nel 1910 si tenne la prima documentata partita di rugby a 15 mai disputata in Italia, un incontro dimostrativo tra il parigino SC Universitaire e la ginevrina Servette[148], e ivi nacque il primo club rugbistico italiano, che durò solo il tempo di un incontro amichevole contro una selezione di rugby del Pro Vercelli[148].

Un nuovo Torino Rugby nacque nel 1933[149], periodo in cui nel campionato italiano militava il GUF Torino (in seguito CUS Torino) e, nell'immediato dopoguerra, i resti di tali due squadre si unirono per formare una compagine unica sotto i colori della Reale Società Ginnastica, che vinse il campionato italiano 1946-47[150].

La Ginnastica, successivamente, lasciò il campionato per impegnarsi nella promozione del rugby a 13 in Italia (come Torino XIII[151]) e lo stadio Comunale di Torino ospitò nel 1952 il primo incontro interno della Nazionale italiana a XIII[152], una sconfitta 18-22 contro la Francia (solo nel 2008 la Nazionale a XV disputò il suo primo incontro a Torino[153], una sconfitta 15-22 contro l'Argentina[153]).

Nel 1965 un rinnovato Rugby Torino affiancò il CUS Torino in campionato; la squadra giunse in serie A nel 1975[154] e vi rimase cinque stagioni consecutive, con miglior risultato il settimo posto del 1977-78; da dopo la retrocessione avvenuta nel 1980 Torino non ha più avuto una squadra in massima divisione.

Al 2015 le due principali squadre della città sono il citato CUS Torino e il VII Rugby Torino, erede del Rugby Torino, che milita a Settimo Torinese.

Tennis[modifica | modifica wikitesto]

Il Circolo della Stampa ospitò numerosi tornei di prestigio, tra essi, quelli disputati della squadra nazionale di Coppa Davis durante sei edizioni della competizione dal 1948 al 1973 e, come sede unica, la Federation Cup 1966.

Tennis tavolo[modifica | modifica wikitesto]

Sono attive numerose società di tennistavolo a Torino. Tra queste spicca il CUS Torino (sezione tennis tavolo), campione d'Italia 2011 e 2015.

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2006 si sono svolte a Torino le Olimpiadi degli scacchi, i Campionati mondiali universitari di golf arrivati all'undicesima edizione, i Campionati mondiali di scherma e i Mondiali assoluti di nuoto pinnato. Sono stati inoltre assegnati alla città piemontese i Campionati Europei "Torino 2008" di tiro con l'arco, i Campionati Europei di ginnastica ritmica del 2008, i Campionati europei di atletica leggera indoor del 2009 ed i Campionati mondiali di pattinaggio di figura del 2010.

A Torino esistono forti tradizioni in sport minori quali tiro con l'arco, bocce e pallone elastico. Ci sono anche diversi club di scherma.

XX Giochi olimpici invernali[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: XX Giochi olimpici invernali.

Torino è stata la sede dei XX Giochi olimpici invernali, svoltisi il 10-26 febbraio del 2006, seguiti a marzo dalle Paralimpiadi. Nel gennaio 2007 è stata la volta delle Universiadi invernali.

Altre manifestazioni sportive[modifica | modifica wikitesto]

Il braciere olimpico di Torino 2006

Negli anni successivi alle Olimpiadi invernali del 2006, a Torino si sono svolte le seguenti manifestazioni sportive:

  • Universiadi invernali 2007.
  • Torino 2008: Campionati Europei e del Mediterraneo di Tiro con l'arco.
  • Euritmica Torino 2008: XXIV Campionati Europei di Ginnastica Ritmica.
  • World Air Games Torino 2009: dal 6 al 13 giugno 2009.[155]
  • Campionati mondiali di pattinaggio di figura ISU[156]: dal 21 al 28 marzo 2010 al Palazzo a Vela di Torino.
  • Campionati mondiali di pallavolo maschile: dal 24 settembre al 10 ottobre 2010 l'Italia ha ospitato i mondiali di pallavolo maschile. Torino, col Palasport Olimpico, è stata una delle sedi di gara.[157]
  • World Masters Games 2013, manifestazione multisportiva per atleti master (2-11 agosto 2013).

La città è stata inoltre designata quale sede degli incontri di Final Four dell'Eurolega di pallacanestro del 2011 ma, nel 2010, per ragioni economiche ha rinunciato ad ospitare la manifestazione.[158]

Impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

PalaOlimpico durante un concerto

Grazie alla solida tradizione sportiva della città, Torino dispone di impianti sportivi e di intrattenimento all'avanguardia. Il parco impianti è stato recentemente implementato grazie all'avere ospitato i XX Giochi Olimpici Invernali.

Questi sono gli impianti di Torino, ordinati per capienza e con a fianco il quartiere che li ospita:

  • Juventus Stadium - Vallette - 41.507 pp. (posti numerati)
    Inaugurato nel 2011, è uno stadio per il calcio di proprietà della Juventus.
  • Stadio Olimpico Grande Torino - Santa Rita - 27.958 pp. (posti numerati)
    Ultimato nel 1933, venne inaugurato ospitando i Giochi Littoriali dell'anno XI ed intitolato a Mussolini. Fu una delle sedi del Mondiale 1934. Dismesso nel 1990 in seguito alla costruzione dello Stadio delle Alpi, è stato ristrutturato nel 2005 dal Comune per ospitare le cerimonie di apertura e chiusura di Torino 2006. Dal 2006 al 2011, per cinque stagioni, le squadre cittadine di calcio vi hanno svolto le loro partite interne. Dal 2011 solo il Torino vi disputa le proprie gare interne. L'impianto viene utilizzato anche come sede di concerti.
  • Palasport Olimpico - Santa Rita - 14.350 pp. (posti numerati)
    Inaugurato nel 2005, è stato il palazzo dello sport centrale di Torino 2006 e, attualmente, è l'arena coperta più capiente d'Italia. Impianto polivalente ha già ospitato, oltre alle manifestazioni sportive delle Olimpiadi, anche diversi concerti rock, manifestazioni culturali, spettacoli e conventions.
  • Stadio Primo Nebiolo - Pozzo Strada - 10.000 pp circa (posti non numerati)
    Già "Stadio Ruffini", è immerso nell'omonimo parco. Lo stadio è utilizzato per partite di calcio e gare di atletica. Ogni anno ospita il Meeting IAAF Internazionale Città Di Torino - Primo Nebiolo. È stato ristrutturato nel 2000 per coprire la Tribuna Centrale ed è intitolato a Primo Nebiolo.
  • PalaTorino - Vallette - 10.000 pp. circa (posti non numerati)
    È un impianto polivalente degli anni novanta, costruito di fianco allo Stadio Delle Alpi. adatto per manifestazioni concertistiche ma non ad eventi sportivi, è attualmente inattivo.
  • Palazzo a Vela - Nizza Millefonti - 9.386 pp. (posti numerati)
    Uno degli edifici simbolo del distretto di Italia '61, è stato ristrutturato in occasione di Torino 2006. L'impianto ospita competizioni e spettacoli di pattinaggio su ghiaccio. È una delle sedi degli allenamenti della PAT.
  • PalaRuffini - Pozzo Strada - 4.500 pp. (posti numerati)
    Costruito negli anni sessanta richiama, in piccolo, le strutture del PalaLottomatica di Roma. È immerso nell'omonimo parco. Recentemente ristrutturato e riaperto nel 2005.
  • Stadio Filadelfia - Borgo Filadelfia - 4.000 pp. (posti non numerati)
    Ricostruito ex novo, ospita gli allenamenti del Torino Football Club e le partite casalinghe della formazione Primavera.
  • Palasport Tazzoli - Mirafiori Nord - 3.000 pp. (posti numerati)
    Anch'esso costruito in occasione di Torino 2006, sostituisce la storica pista di pattinaggio Rolling di Corso Tazzoli. Fu originariamente concepito per diventare il nuovo ed unico Palasport del Ghiaccio di Torino. È una delle sedi degli allenamenti della PAT.
  • Stadium, 70.000 posti (demolito nel 1938)
    Costruito nell'ex Piazza D'armi, copriva un'area di 100.000 metri quadrati e aveva 40.000 posti a sedere e 30.000 posti in piedi. Venne inaugurato nel 1911. Lo stadio dopo il 1928 non fu più utilizzato e nel 1938 fu demolito per far posto al Politecnico.

Altri riferimenti al nome della città[modifica | modifica wikitesto]

  • Alla città di Torino è stato dedicato l'asteroide 9523 Torino, in riferimento all'omonima scala di pericolosità degli oggetti di tipo NEO (near-Earth object).
  • A Torino è dedicata l'automobile Ford Torino, un modello coupé molto in voga negli USA durante gli anni settanta: si tratta della vettura utilizzata dall'agente Starsky nella serie televisiva Starsky & Hutch. Il nome del modello "GT" compare nel film Gran Torino, diretto ed interpretato da Clint Eastwood nell'anno 2008.

Note[modifica | modifica wikitesto]

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  99. ^ Uno dei primi autori che parlò di un'origine insolita di Torino fu Emanuele Tesauro nella sua Della Historia della città di Torino, 1678, opera dedicata a Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours. Vedi inoltre: Gianni Oliva, I Savoia, Milano, Oscar Mondadori, 1998, (riguardo l'interesse per l'alchimia di Emanuele Filiberto). Lo storico Cibrario narra che nel 1648 venne scoperto un complotto che utilizzava la magia nera, avente lo scopo di uccidere Maria Cristina di Francia: i responsabili, un monaco di nome Gandolfi, l'aiutante di camera Gioia e il senatore Sillano vennero arrestati. Vedi inoltre: Danilo Tacchino, Torino,Storia e misteri di una provincia magica, Roma, Edizioni Mediterranee, 2007
  100. ^ AAVV., I segreti di Torino sotterranea Torino, Editrice il Punto, 1996 e AAVV., I Misteri del Piemonte sotterraneo , Torino, Editrice il Punto, 2001
  101. ^ a b Messori e Cazzullo, Il mistero di Torino, p. 210
  102. ^ a b c Danilo Tacchino, Torino, Storia e misteri di una provincia magica, Roma, Edizioni Mediterranee, 2007
  103. ^ Messori e Cazzullo, Il mistero di Torino, p. 209
  104. ^ Francesco Cognasso, Storia di Torino, Gruppo Editoriale Giunti, 2002; Enrico Nassi, La Massoneria, Roma, TEN, 1994. Per l'anticlericalismo dell'eroe dei due mondi: Le mie memorie di Giuseppe Garibaldi, Rizzoli editore, 1982.
  105. ^ A titolo d'esempio, il 4 maggio 1850 l'arcivescovo di Torino, monsignor Luigi Fransoni, venne arrestato per il rifiuto di comparire in tribunale, colpevole di aver invitato i parroci del Regno di Sardegna a resistere all'attuazione delle leggi Siccardi. Il 10 aprile il nunzio apostolico a Torino, per protesta, aveva abbandonato la città
  106. ^ Messori e Cazzullo, Il mistero di Torino, pp. 223-224
  107. ^ Relazioni: Viaggio nella Torino magica
  108. ^ Leonardo Bistolfi, scultore e politico, fu affiliato alla massoneria
  109. ^ Visita Torino - Varie
  110. ^ Messori e Cazzullo, Il mistero di Torino, p. 226
  111. ^ Renzo Rossotti, Torino Esoterica, Roma, Newton & Compton Editori, 2009
  112. ^ (EN) David Farley, Turin Shrouds Its Magic, Black and White, in Plain Sight, The Washington Post, 29 luglio 2007.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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