Berlusconi acconsente ad ispezione di Villa Certosa

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18 maggio 2005

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dato il suo consenso all'ispezione della sua villa di Villa Certosa, in Sardegna. A renderlo ufficiale è stato un fax inviato dal Ministero degli Interni alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania con cui si comunica che la presidenza del Consiglio dei Ministri non ha più obiezioni sulle ispezioni.

I lavori effettuati alla villa sono da tempo oggetto di critiche anche perché sarebbero state effettuate modifiche all'interno di un'area soggetta a protezione ambientale.

Le indagini dei procuratori di tempio Pausania vennero bloccate dal fatto che sulla zona fu posto il Segreto di stato tramite un decreto del settembre 2004. La Procura ha presentato sul caso un ricorso alla Corte Costituzionale e la decisione di oggi arriva a pochi giorni dal 25 maggio, giorno in cui la Consulta si doveva esprimere sulla legittimità del ricorso, mentre il giudizio di merito sarebbe stato successivo.

Il decreto, il segreto di Stato e la legittimità dei lavori erano stati motivati, da parte del Governo, con il fatto che in tale villa era presente in alcuni giorni il Presidente del Consiglio e che i lavori erano necessari per permettere la sua incolumità. La villa è stata utilizzata anche per alcuni incontri con politici italiani ed esteri e per altri scopi istituzionali.

Secondo quanto riferiscono alcune agenzie di stampa il Procuratore della Repubblica Cicalò avrebbe commentato che tale decisione di Berlusconi sembrerebbe derivare dal desiderio di evitare un pronunciamento della Consulta. Tuttavia questa decisione non dovrebbe fermare i lavori della Consulta. Ha inoltre dichiarato che per il momento non verrà chiesta alcuna indagine alla villa, ma visto che c'è in atto un ricorso attenderà il giudizio della Suprema Corte.

Se da un lato gli ambientalisti sono contenti della notizia dall'altro sono preoccupati per il fatto che il Parlamento ha approvato in novembre una legge delega per il riordino della normativa ambientale, che prevede per le costruzioni edificate in zone protette un parziale condono e che, secondo gli ambientalisti, potrebbe riguardare anche le opere realizzate a Villa Certosa.

Fino a questa volta il ricorso al Segreto di Stato era stato fatto solo in pochi casi veramente eccezionali ed importanti.

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