Torino

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Una vista aerea notturna della città di Torino
Una vista aerea notturna della città di Torino


Wikipedia:WikiProject/Progetto geografia/Antropica/Comuni Torino
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Torino]]
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Torino
Coordinate: 45°4′N 7°42′E / 45.06667, 7.7
Altitudine: 240 m s.l.m.
Superficie: 130 km²
Abitanti:
900.569 31/12/06
Densità: 6927 ab./km²
Frazioni: Villaretto, Mappano di Torino 
Comuni contigui: Venaria Reale, Settimo Torinese, Borgaro Torinese, San Mauro Torinese, Collegno, Rivoli, Baldissero Torinese, Grugliasco, Pino Torinese, Orbassano, Pecetto Torinese, Beinasco, Moncalieri, Nichelino
CAP: 10100
Pref. tel: 011
Codice ISTAT: 001272
Codice catasto: L219 
Nome abitanti: torinesi 
Santo patrono: San Giovanni Battista 
Giorno festivo: 24 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Torino (Turin in piemontese) è la quarta città italiana per popolazione con 900.569 abitanti [2] dopo Roma, Milano e Napoli, ma la terza dopo Roma e Milano per movimento economico [3], capoluogo dell'omonima provincia e della regione Piemonte, nonché uno dei maggiori centri universitari, culturali e scientifici del Paese. È stata la prima capitale d'Italia.

La popolazione del suo agglomerato urbano è di circa 1.700.000 abitanti, ma l'intera area metropolitana risulta avere circa 2.200.000 abitanti [4], occupando così anche in questo caso la quarta posizione per abitanti dopo Milano, Napoli e Roma.

Indice

[modifica] Stemma, gonfalone, onorificenze

[modifica] Stemma

Lo stemma della Città di Torino è costituito da uno scudo svizzero azzurro a cui è sovrapposto un toro rampante d'oro, con le corna d'argento e con la corona comitale a nove perle.

[modifica] Onorificenze

La città di Torino è la quinta tra le ventisette città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale" per le azioni patriottiche che ebbero luogo nella città nel periodo del Risorgimento.

Città benemerita del Risorgimento nazionale - nastrino per uniforme ordinaria

Città benemerita del Risorgimento nazionale

«Per commemorare le benemerenze civili e politiche della cittadinanza torinese nei mirabili fatti che iniziarono e compirono l'opera gloriosa della libertà e dell'unità della Nazione.[5]»

Tra le Città decorate al valor militare per la guerra di liberazione essendo stata insignita della medaglia d'oro al valor militare il 29 maggio 1959 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Medaglia d'oro al valor militare

«Capitale e cuore di una regione guerriera non piegò sotto l'urto ferrigno e per diciannove mesi oppose invitta resistenza all'oppressore sdegnando le lusinghe e ribellandosi alle minacce. Rifiutò compromessi, tregue e accordi indegni che avrebbero offuscato la limpidezza delle sue nobili tradizioni e si eresse, con la stessa fierezza dei padri, nuovo baluardo alla continuità e all'intangibilità della Patria. Centro pulsante di vitale linfa, alimentò le sue formazioni partigiane che, senza distinzione di parte, nel piano, sui monti e per le valli opposero i petti dei giovani figli alle dilaganti orde che non riuscirono a portare il ludibrio nelle contrade, nelle case, nelle officine, ove lavoro e onore erano atavico vessillo d'onesta fede e di sacro amore di Patria. Tutto il suo popolo in armi, dopo aver fieramente rifiutato, nonostante minaccia di nuovi massacri e distruzioni, il libero passo al nemico in ritirata, unito in un supremo sforzo che fece di tutti i cuori, un solo cuore pulsante del più nobile ardore, travolgeva ed abbatteva per sempre la tracotanza nazifascista. 11 impiccati, 271 fucilati, 12.000 arrestati, 20.000 deportati, 132 caduti e 611 feriti in fatti d'arme, sono il sublime contributo di sangue e di martirio sacro patrimonio alle generazioni future che ha infiorato la dura e radiosa via della redenzione e della libertà.[6]»

— 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti (migliaia)


Dal censimento del 1971, quando la città ha raggiunto il suo apice, la popolazione del Comune di Torino è diminuita, secondo una tendenza simile a quella di tutte le metropoli italiane. Ciò non dipende soltanto dal ritorno di molti immigrati del Mezzogiorno nelle loro regioni di origine (compensato in parte dal movimento inverso di altri immigrati, anche provenienti da Paesi extra-comunitari), ma dagli spostamenti avvenuti da Torino verso l'area metropolitana, che raggiunge i 2,2 milioni di abitanti, determinando così l'espansione dei comuni della seconda e della prima cintura: questi ultimi, infatti, sono ormai uniti al capoluogo in un unico agglomerato di 1,7 milioni di abitanti.

Considerando i dati Istat del 2006, la popolazione della città è di 900.569 abitanti [7], evidenziando un lieve aumento rispetto al censimento del 2001. Il saldo positivo è dovuto in maniera rilevante alle migrazioni da altre parti d'Italia e, soprattutto, da Paesi dell'Est, del Maghreb e dell'Africa sub-sahariana. I cittadini extra-comunitari (compresi quelli provenienti da Romania e Bulgaria) cotituiscono il 9% della popolazione. I gruppi principali sono costituiti da Rumeni (23.114), Marocchini (14.134), Peruviani (5.502), Albanesi (4.297) e Cinesi (3.533)[8]. È da rilevare l'invecchiamento della popolazione: gli under 18 costituiscono il 14,5% degli abitanti di Torino e gli over 65 il 30,12%.

[modifica] Geografia

Torino vista da satellite
Torino vista da satellite

Torino sorge nella pianura approssimativamente delimitata dai fiumi Stura di Lanzo, Sangone e Po (che attraversa la città da sud verso nord).

La città è anche bagnata dalla Dora Riparia, che scorre vicinissima al suo centro storico. Il Po accentua la divisione tra la parte collinare della città e la parte di Torino collocata in pianura compresa tra i 280 e i 220 metri s.l.m. che scende andando da ovest verso est. Nelle giornate invernali particolarmente limpide suggestiva è la cinta creata dalle Alpi che, vicinissime, contornano tutta la parte Nord-Ovest della città con le loro cime innevate.

[modifica] Clima

Torino ha un clima di tipo continentale, con inverni freddi ed estati calde e afose. Oltre ad un'accentuata escursione termica annuale, vi è una notevole escursione termica diurna. Le stagioni più piovose sono la primavera e l'autunno. Al contrario dell'immagine di una città grigia e nebbiosa, è da rilevare che negli ultimi anni gli inverni sono stati secchi e con pochi giorni di neve.

La temperatura media in gennaio è di 2,2°C, quella di luglio è di 23,2°C. La piovosità è di 815mm di pioggia all'anno.

[modifica] Amministrazione

Per approfondire, vedi la voce Amministrazione di Torino.

Sindaco: Sergio Chiamparino (Partito Democratico) dal 30/05/2006 (2° mandato)
Centralino del comune: 011 4423010 - 011 4423014
Email del comune: [email protected]

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce Storia di Torino.

I più antichi insediamenti dell'area dell'attuale di Torino risalgono al III secolo a.C., e si rifanno a piccoli villaggi di tribù celto-ligure appartenenti al gruppo dei Salassi. Secondo alcune fonti uno di questi insediamenti (Taurasia (?)) avrebbe ostacolato la marcia di Annibale nel suo attacco a Roma attraverso le Alpi, resistendogli per ben tre giorni.
L'origine vera e propria della città può essere comunque fatta risalire al castrum costruito durante le guerre galliche di Giulio Cesare. Nel 29 fu eretta a colonia con il nome di Augusta Julia Taurinorum, da cui deriverà poi il nome moderno.

Dopo la caduta dell' Impero Romano Torino passò sotto il controllo degli Ostrogoti, dei Longobardi, e dei Franchi di Carlo Magno (773).

Nel 940 fu fondata la Marca di Torino, controllata dalla cosiddetta dinastia arduinica che, attraverso il matrimonio tra la sua ultima discendente, Adelaide di Susa, con il figlio di Umberto Biancamano (fondatore della casa Savoia) portò la città sotto l'influenza della dinastia savoiarda.

Dopo alterne vicende che videro, nei secoli seguenti, anche l'elezione della città a libero comune, Torino venne inglobata definitivamente nei possedimenti dei Savoia che nel frattempo avevano ottenuto l'elevazione al rango di duchi.

Nel XVI secolo, dopo una prima fase di occupazione da parte dell'esercito francese la città divenne capitale del ducato di Savoia, che precedentemente aveva gravitato su Chambery e venne dotata di mura moderne e di una cittadella pentagonale.

Il XVII secolo vide la città, e il ducato, ingrandirsi con l'acquisizione, da parte di quest'ultimo di Asti, del Monferrato e di uno sbocco sul mare mentre la città usciva dal perimetro delle mura romane.

Nel 1713 i duchi di Savoia ottennero il titolo di re, prima di Sicilia e poi di Sardegna, e Torino divenne la capitale del regno.

Il Congresso di Vienna e la Restaurazione diedero al Piemonte Genova e tutta la Liguria, gettando, anche se involontariamente, le basi del processo che porterà, in poco più di cinquant'anni, all'unità d'Italia.

Dal 1861 al 1865 Torino fu per qualche anno la capitale del nuovo Stato unitario, per passare poi questo titolo a Firenze e, dal 1870, a Roma.

Torino con Alpi
Torino con Alpi

Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, da Torino ebbe inizio una ondata di scioperi nella grande industria che coinvolse quasi tutto il nord Italia e segnò la ripresa del movimento antifascista. Torino fu ripetutamente bombardata dagli Alleati:il primo attacco ebbe luogo l'11 giugno 1940,gli ultimi nel 1945 (la massima intensità fu raggiunta nel 1943).

Dopo il secondo dopoguerra Torino fu il simbolo della crescita economica dell'Italia, tanto che riuscì ad attirare migliaia di emigranti dal Sud dell'Italia per via delle richieste di manodopera negli stabilimenti automobilistici. Nel 1974 la città raggiunse gli 1,2 milioni di abitanti. Il numero di immigrati fu tanto consistente che l'allora sindaco Diego Novelli dichiarò che "Torino è per popolazione la terza città meridionale d'Italia dopo Napoli e Palermo".

[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse

Tra i monumenti di Torino più noti anche all'estero sono da citare l'ottocentesca Mole Antonelliana, simbolo incontrastato della città, Palazzo Reale (antica dimora dei Duchi e in seguito dei Re che governarono la città), la rinascimentale Cattedrale di San Giovanni Battista del XV secolo (celebre in quanto custode della Sacra Sindone), nonché l'imponente Palazzo Madama. Quest'ultimo in particolare merita attenzione in quanto situato nel vero centro metaforico e geografico della città; le sue porzioni più antiche risalgono addirittura all'epoca romana (si tratta di due delle sue 4 torri, ora inglobate nella facciata). Fu trasformato in castello nel medioevo con l'aggiunta di due ulteriori torri e rimaneggiato più volte: in particolare all'inizio del Settecento quando venne dotato di una nuova splendida facciata ad opera di Filippo Juvarra. La città di Torino e i suoi dintorni inoltre sono abbellite dalle numerose Residenze Sabaude, Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO (Casa Savoia).

Un importante discorso merita il quartiere di Cit Türin per i numerosi edifici costruiti in stile Liberty, che fanno di Torino, insieme a Milano, la capitale italiana di questo stile.

[modifica] I portici monumentali

La Gran Madre di Dio, chiesa neoclassica sulla collina torinese, di fronte a Piazza Vittorio Veneto.
La Gran Madre di Dio, chiesa neoclassica sulla collina torinese, di fronte a Piazza Vittorio Veneto.

Una caratteristica di Torino è costituita dai portici che si sviluppano per oltre 16 km dei quali circa 12 sono interconnessi. I primi portici risalgono già al medioevo ma è partire dal XVII secolo che si cominciano a costruire i portici monumentali tuttora presenti. La prima testimonianza è l'ordinanza di Carlo Emanuele I del 16 giugno 1606 in merito alla costruzione di piazza Castello secondo il progetto di Ascanio Vitozzi che comprendeva portici attorno a tutta la piazza. Anche nel progetto di Piazza San Carlo di Amedeo di Castellamonte di qualche anno successivo erano previsti portici tutt'attorno. Negli stessi anni Filippo Juvarra costruì i portici di porta Palazzo. Nel 1765 Benedetto Alfieri ebbe l'incarico di rifare i portici di piazza Palazzo di Città mentre nel corso del XIX secolo si aggiunsero quelli dell'attuale piazza Vittorio Veneto, piazza Carlo Felice e piazza Statuto. Ancora vennero congiunte le due stazioni ferroviari di Porta Nuova e Porta Susa con un percorso porticato attraverso Corso Vittorio Emanuele II, corso Vinzaglio, vie Sacchi, Nizza, Pietro Micca e Cernaia.

Il portico che unisce Piazza Castello con piazza Vittorio Veneto attraverso via Po sul lato sinistro prosegue anche nell'attraversamento delle vie per permettere al re di giungere fino al Po senza bagnarsi anche in caso di pioggia.

[modifica] Monumenti principali di Torino


[modifica] Monumenti nei dintorni della città

[modifica] Città gemellate

Torino è gemellata con:

[modifica] Circoscrizioni

La Città di Torino è suddivisa in 10 Circoscrizioni a loro volta comprendenti più quartieri storici:


[modifica] Economia

La città di Torino, come la sua area metropolitana, è il terzo polo economico italiano, dopo Roma e Milano. Se nel 2004 il capoluogo piemontese produceva un PIL di 25.439 milioni di euro (pari al 2,2% del dato nazionale) l'area metropolitana complessiva raggiungeva i 44.146 milioni di euro (pari al 3,8% del PIL italiano) [9]. Il reddito pro capite si attestava a 29.400,00 euro nel capoluogo e a 27.300,00 euro considerando l'intera area metropolitana. Secondo il Ministero dell'Economia e delle Finanze ne risultava un reddito imponibile di 12.455 milioni di euro, confermando il terzo posto di Torino nella produzione nazionale di ricchezza [10].

Torino, con la sua provincia, è al secondo posto tra le province italiane per esportazioni, con una quota del 5,2% sul totale nazionale[11].

Nota per la produzione metalmeccanica dovuta alla fabbrica automobilistica FIAT e al suo indotto, per la produzione della cioccolata e dolciaria in genere, la città ha dato anche i natali a importanti aziende italiane. Infatti, oltre alla Fiat, sono state fondate a Torino anche la compagnia telefonica SIP poi diventata Telecom Italia, la Seat Pagine Gialle, la EIAR poi diventata RAI, la Lavazza, L'Afipubs, la Cirio, la Società Assicuratrice Italiana, la Reale Mutua Assicurazioni, la Toro Assicurazioni, la Lancia, la Italdesign (Giorgetto Giugiaro), la Ghia, la Fioravanti, la Stola, l'Italgas, la Bertone, la Pininfarina, la Caffarel (prima fabbrica di cioccolato al mondo fondata nel 1826), la Carpano (azienda inventrice del celebre vermouth), la Martini & Rossi, la Borbonese, la Brooksfield, la kristina ti, la Fisico, la Carlo Pignatelli, l'Invicta, la Seven, la Kappa, la Superga, la Sparco e molte importanti banche a livello nazionale come l'Istituto Bancario San Paolo di Torino (ora Intesa Sanpaolo) e la Cassa di Risparmio di Torino (CRT, ora socio del gruppo Unicredit).

Nella Provincia di Torino erano registrate nel 2006 ben 231.645 imprese (112.255 nel capoluogo), che rappresentano poco meno del 50% di tutte quelle del Piemonte e il 4% del totale italiano, con una crescita costante negli ultimi anni, soprattutto nell'edilizia, nel turismo e nei servizi. Ben 21.987 erano gli imprenditori stranieri, soprattutto extra-comunitari[12].

Ultimamente la città ha attraversato una lunga fase di riconversione industriale, sia per la crisi della FIAT, sia per la tendenza delle manifatture dei Paesi avanzati a trasferire le loro produzioni nei Paesi in via di sviluppo. Dagli anni '80 Torino ha visto il peso dell'industria ridursi a favore del terziario, pur rimanendo uno dei principali centri industriali italiani ed europei. La crescita del PIL italiano del 2006 è stata infatti determinata per una buona parte dalla ripresa delle esportazioni di autoveicoli del Gruppo FIAT, che ha trascinato con sé la ripresa dell'indotto automobilistico (oltre agli stabilimenti e uffici della FIAT, Iveco e Lancia, nell'area torinese sono presenti Pininfarina, Bertone e Giugiaro) e del settore delle assicurazioni. Anche General Motors, pur rompendo l'alleanza commerciale e produttiva con FIAT, ha deciso di mantenere a Torino un'importante base di ricerca per la sperimentazione dei motori diesel. Il settore della componentistica per auto è in crescita e proprio il ridimensionamento delle forniture alla FIAT ha agito da volano per l'ammodernamento produttivo e l'espansione verso i mercati esteri, con una rete di oltre 350 aziende. La Camera di Commercio di Torino ne ha selezionate 145 e, grazie al progetto From Concept to Car, dal 2002 mira a promuovere le eccellenze del settore in tutto il mondo [13].

Il ruolo bancario e assicurativo è tuttora forte. A Torino avrà sede la sede legale del nuovo gruppo bancario Intesa Sanpaolo, il secondo gruppo del Paese per capitalizzazione, ed ospita la sede della Fondazione San Paolo e della Fondazione CRT. Inoltre, qui hanno sede anche la Reale Mutua Assicurazioni, la Toro Assicurazioni e parte degli uffici di Fondiaria Sai, i cui vertici hanno espresso il desiderio di potenziare il centro direzionale torinese con la costruzione di un grattacielo nella zona di Porta Susa.

Negli ultimi anni vi è stato un boom del settore informatico ed elettronico. Alla già preesistente attività di ricerca del Politecnico, dell'Istituto Mario Boella, dell'Istituto Galileo Ferraris e del Centro di Ricerche FIAT, si è affiancata l'attività del distretto informatico Torino Wireless, che appartiene alla rete dei distretti italiani riconosciuti dal Ministero dell'Università e della Ricerca. Nato per coordinare tutte le attività di ricerca e di produzione del settore ICT dell'area torinese. Attualmente nell'ICT sono impegnate circa 6000 aziende, molte delle quali sono concentrate in città presso l'Environment Park e il Virtual Reality e Multimedia Park. Il raddoppio del Politecnico e la riconversione di una parte della superficie occupata dalla fabbrica di Mirafiori, quest'ultima operazione sostenuta dal progetto Torino Nuova Economia [14], provvederanno a ospitare i laboratori di ricerca delle aziende private. Di recente sono state attratte a Torino importanti attività di ricerca di note aziende della comunicazione, come Motorola Technology Center e Telecom Italia Lab [15], a cui si dovrebbero aggiungere quelle di Microsoft presso i nuovi spazi del Politecnico.

L'evento olimpico del 2006 ha contribuito notevolmente a porre fine al ristagno economico, ma non è stato l'unico fattore. Anche la riconversione di vaste aree urbane, che prima erano occupate dalle fabbriche e che ora sono state adibite ad usi residenziali, ha dato un impulso determinante alla crescita economica. Grandi opere pubbliche come quelle per il Passante ferroviario di Torino e per la metropolitana, hanno ridisegnato (e stanno ridisegnando) il volto della città.

Nel 2006 l'area torinese ha registrato una presenza di 3,3 milioni di turisti, circa un terzo del totale regionale [16].

Patria prima del cinema italiano al quale è anche dedicato uno spettacolare museo all'interno della Mole Antonelliana, è diventata di recente un'apprezzata quinta per l'ambientazione e la produzione di film. Dov'è nato il cinema in Italia, presso gli ex stabilimenti cinematografici FERT, si trovano i Lumiq studios, in cui si realizzano produzioni per cinema, televisione e pubblicità ad alto contenuto tecnologico.

[modifica] Trasporti e mobilità

[modifica] Aeroporti

[modifica] Aeroporti di Torino

I treni da e per Caselle partono ogni mezz'ora da Torino Dora, dalle 5:13 alle 23:13 nei giorni feriali (fino alle 20:13 nei giorni festivi), e impiegano venti minuti per raggiungere l'aeroporto; il percorso torinese è sotterraneo. Un ulteriore collegamento è costituito dai bus della Sadem, che partono dalla stazione Porta Nuova ogni 45 minuti verso l'aeroporto, tutti i giorni dalle 5:15 alle 23:15, impiegando 40 minuti. L'aeroporto è stato aperto nel 1953 per sostituire come scalo aereo cittadino l'aeroporto Aeritalia, ed ha subito nel tempo due radicali ricostruzioni dei terminal. Per i Giochi Olimpici Invernali del 2006, l'attuale struttura ha avuto dei lavori di ampliamento.

  • Torino Aeritalia Inaugurato nel 1916, (Codice ICAO: LIMA). Situato in corso Marche è tuttora attivo ma, dopo la costruzione dell'aeroporto di Caselle, è rimasto in uso come struttura di aviazione generale e da turismo, affiancata ad una scuola di volo per aerei ed elicotteri, e più recentemente, alla sede dei velivoli di elisoccorso e Protezione Civile.

[modifica] Aeroporti a supporto della città di Torino

  • Aeroporto di Milano-Malpensa Situato al confine tra Lombardia e Piemonte, e di conseguenza tra le città di Milano e Torino, ne fa uno scalo utilizzato anche dai cittadini torinesi.
  • Cuneo Olimpica Più volte indicato come futuro aeroporto "low cost" di Torino, l'attività dell'aeroporto di Cuneo non è mai veramente "decollata". L'ultimo tentativo di rilancio risale alla completa sua ricostruzione in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, ma lo scalo rimane fortemente sottoutilizzato.

[modifica] Aeroporti dismessi

[modifica] Autostrade

[modifica] Collegamenti autostradali

Torino è un importante nodo autostradale. Su di essa convergono 5 autostrade ed 1 raccordo autostradale:

[modifica] Tangenziali e raccordi di penetrazione

Le periferie Nord, Ovest e Sud sono costeggiate da un sistema tangenziale di complessivi 79,88 km chiamato A55 costituito da:

[modifica] Proposte per lo sviluppo del sistema tangenziale

  • Tangenziale Est. Questo tratto autostradale che chiuderebbe l'anello di Torino, è una idea di complessa realizzazione in quanto il territorio ad est di Torino è prevalentemente collinare. L'idea di massima è quella di collegare la Tangenziale Sud a Chieri. Successivamente, tra Chieri e la A4 all'altezza del comune di San Raffaele Cimena proseguire il percorso in galleria per circa 7,5 km.
  • Corso Marche. La realizzazione del progetto di Corso Marche include una tangenziale interna di Torino e potrebbe essere correlata alla realizzazione della Gronda Merci TAV;
  • Ampliamento della Tangenziale Nord. Detto tratto della A55 potrebbe essere potenziato con una quarta corsia. Qualora dovesse diventare operativo il progetto di Corso Marche, il tratto tra Savonera e la barriera tangenziale nord potrebbe accogliere tra le due carreggiate un tratto semiinterrato della Gronda merci TAV, con evidenti sinergie nella cotemporanea realizzazione delle due opere.
  • Interramento della Tangenziale Sud nel territorio di Rivoli. Il comune di Rivoli è fortementemente interessato al progetto dell'Ativa di interrare ed ampliare a quattro corsie anche il tratto urbano della Tangenziale Sud sul proprio territorio. In questa prospettiva, la futura stazione della M1 della frazione Cascine Vica di Rivoli è stata progettata a grande profondità in modo da permettere un eventuale "sottopassaggio" della futura tangenziale interrata, qualora in futuro la M1 dovesse proseguire verso il centro della città.
  • L'ipotesi di un tunnel autostradale est sotto Corso Moncalieri e Corso Casale. Al momento una mera idea, prevederebbe un attraversamento sotterraneo di Torino lungo l'asse di scorrimento est (da Corso Unità d'Italia all'imbocco della A4 Torino - Milano nel quartiere della Falchera.

[modifica] Collegamenti ferroviari

Distanze ferroviarie da Torino delle principali città dell'Europa occidentale, nel 2006. La linea di demarcazione arancione delimita le regioni raggiungibili entro 10 ore.
Distanze ferroviarie da Torino delle principali città dell'Europa occidentale, nel 2006. La linea di demarcazione arancione delimita le regioni raggiungibili entro 10 ore.

Torino è il terzo nodo ferroviario italiano. La rete Ferroviaria all'interno dei suoi confini è costituita principlamente da linee ferroviaria RFI, ma anche da linee locali GTT

La tratta urbana di competenza GTT è quella che parte da Torino Dora sino alla periferia Nord al confine con il comune di Venaria Reale (direzione Caselle Torinese - Aereoporto Sandro Pertini - Ceres).

Le linee ferroviarie principali che si dipartono da Torino sono quelle verso Genova (via Asti e Alessandria), verso Milano (via Novara e Vercelli) e verso la Francia (via Modane e il Traforo ferroviario del Frejus). Ci sono poi linee minori verso Aosta, Cuneo, Savona, Pinerolo, Chieri, Lanzo Torinese e Rivarolo Canavese.

[modifica] Passante ferroviario

Per approfondire, vedi la voce Passante ferroviario di Torino.

A Torino sono in corso i lavori del Passante ferroviario, che dovrebbero terminare verso il 2012. Il Passante attraverserà la città da sud a nord e il suo percorso completo sarà di 12 km, di cui 7 completamente interrati. Vi transiteranno i treni ad alta velocità, il traffico nazionale e quello locale. Attualmente si è giunti a circa due terzi del lavoro complessivo, ma quello che è il cantiere principale della città ha ridisegnato e ridisegnerà il volto di Torino: la Stazione Porta Susa diventerà la prima della città e sarà sotterranea, così come la Stazione Dora. Verranno create due nuove stazioni ferroviarie, Torino Rebaudengo e Torino Zappata. Nelle aree che erano tagliate in due dalla ferrovia, e che sono ora disponibili grazie all'interramento dei binari, si sono liberati 1,5 milioni di metri quadrati. In queste aree vi è una grande risistemazione urbanistica, la cui progettazione è suddivisa in quattro grandi aree, denominate Spine.

[modifica] Stazioni ferroviarie

[modifica] Stazioni principali
  • Torino Porta Nuova è la stazione viaggiatori di testa, la più importante del nodo ferroviario torinese e terza stazione nazionale per numero di passeggeri.
  • Torino Porta Susa è la stazione di passaggio più importante di Torino per numero di passeggeri. Questa stazione è inserita sul Passante ferroviario di Torino attualmente soggetto a quadruplicamento. In questo contesto, detta stazione sarà dismessa una volta terminata la realizzazione della costruenda Nuova Porta Susa qualche centinaio di metri piu a Sud, destinata a diventare la stazione TAV di Torino nonché il nodo principale della città.
    L'attuale stazione di Porta susa verrà dismessa una volta terminati i lavori del Passante Ferroviario di Torino e la costruzione del nuovo fabbricato viaggiatori qualche decina di metri più a sud
    L'attuale stazione di Porta susa verrà dismessa una volta terminati i lavori del Passante Ferroviario di Torino e la costruzione del nuovo fabbricato viaggiatori qualche decina di metri più a sud
  • Torino Lingotto è la terza stazione di Torino, dove fermano principalmente i treni diretti in Liguria o piu in generale, al Sud Italia. La stazione è oggetto di studio al fine di raccordarla meglio al complesso del Lingotto e alla costruenda linea di M1.

[modifica] Stazioni secondarie
  • Torino Dora. In passato diramazione per la linea Torino-Ceres, è costituita attualmente da due stazioni distinte.
    • La prima è attualmente la stazione di testa GTT della Torino - Ceres. Dal 2006 non è più raccordata al Passante ferroviario in seguito alla decisione di fare passare sotto il letto del fiume Dora il quadruplicamento dello stesso.
    • La seconda è la "vecchia" Torino Dora situata sul Passante. Detta stazione sarà ricostruita in sotterranea contestualmente al quadruplicamento ed interramento del Passante in quel punto.
  • Torino Stura è situata nel quartiere della Falchera e attualmente in ricostruzione nell'ambito del progetto del quadruplicamento del Passante ferroviario nonché della riorganizzazione viabile del quartiere.
  • Torino Madonna di Campagna è una stazione interrata nel quartiere Madonna di Campagna a Torino, dove fermano i treni della linea Torino-Ceres.
  • Torino Rigola-Stadio è una stazione interrata nel quartiere Lanzo a Torino, dove fermano i treni della linea Torino-Ceres. Realizzata in occasione dei Mondiali di Calcio Italia 90, nelle vicinanze dello Stadio Delle Alpi, doveva fungere nelle intenzioni anche a supporto dello spostamento degli spettatori. La realtà ha dimostrato che la stazione è rimasta negli anni sempre pressoché inutilizzata tanto che più volte se ne è ipotizzata la chiusura.

[modifica] Stazioni future

Nell'ambito del quadruplicamento ed interramento del Passante ferroviario, RFI ha progettato sul territorio di Torino due nuove stazioni per il traffico locale:

[modifica] Stazioni metropolitane extraurbane

L'area metropolitana torinese può contare su un sistema di stazioni utilizzate prevalementemente a livello locale, di cui ci limiteremo ad indicare quelle presenti in prima cintura:

[modifica] Scali merci
  • Torino Orbassano è situato a sud-ovest della città nel comune di Orbassano. Rappresenta lo scalo merci della città. È collegato a binario morto tramite il Bivio Pronda alla linea Torino-Modane. A conferma della sua centralità sono stati costruiti al suo fianco l'Interporto di Torino e recentemente i nuovi Mercati Generali. Lo scalo è ultimamamente entrato nello studio del raccordo di Torino con l'ipotetica linea AV Torino-Lione. In caso di raccordo presso lo scalo, lo scalo stesso acquisterebbe una centralità sulla stessa linea.

[modifica] Stazioni dismesse

[modifica] Trasporti urbani

Per approfondire, vedi la voce Trasporti a Torino.

La rete di trasporti di Torino è gestita da GTT, Gruppo Torinese Trasporti, azienda nata nel 2003 dalla fusione di ATM e Satti.

[modifica] La rete di trasporti

Attualmente è costituita da 8 linee tramviarie (per un totale di 100 km di binari), da 100 linee urbane di autobus (per un totale di 1000 km di percorso), 73 linee extraurbane (per ulteriori 3600km) e 2 linee ferroviarie in concessione, la Torino-Ceres e la Canavesana, con un percorso di 80 km.

Ogni giorno il gruppo trasporta 640.000 passeggeri nel tratto urbano, attraverso 1180 autobus e 220 tram, a cui occorre aggiungere 51.000 passeggeri giornalieri del trasporto extraurbano, operato per mezzo di 270 autobus, e 12.000 passeggeri del trasporto ferroviario [17]. La rete complessiva si avvale di un sistema tariffario integrato, denominato FORMULA, esteso all'intera Provincia di Torino e ad alcune aree delle province limitrofe.

È inoltre operativa una linea di funicolare che effettua il percorso Sassi-Superga e una tratta turistica di navigazione fluviale lungo il Po.

Attualmente il gruppo ha iniziato ad utilizzare autobus a gas naturale, più silenziosi e meno inquinanti, e per i vecchi autobus a gasolio utilizza una miscela di biogasolio e gasolio classico per abbattere le emissioni. Attualmente sulle linee "Star" utilizza minibus completamente elettrici con ricarica delle batteria al capolinea tramite induzione elettromagnetica, ovvero senza cavi di alimentazione, sostando semplicemente su una piattaforma predisposta. Inoltre il gruppo sta sperimentando la sostituzione dei vecchi autobus a gasolio con i meno inquinanti autobus ad idrogeno, i cui primi esemplari sono stati messi in circolazione a partire dal 2004 [18].


Reti tramviarie in Italia

In servizio:   Messina | Milano | Napoli | Roma | Sassari | Torino | Trieste
In costruzione:   Cagliari | Firenze

[modifica] La metropolitana

Il 4 febbraio 2006, in concomitanza con l'inizio delle XX Olimpiadi Invernali è stata inaugurata la linea 1 della metropolitana sul percorso Fermi (Collegno)-XVIII dicembre (Porta Susa), per un totale di 11 stazioni e 7,5 km di percorso. Il tempo medio di percorrenza tra le stazioni XVIII Dicembre e Collegno è di circa 11 minuti e la frequenza massima di passaggio è circa ogni 2 minuti nelle ore di punta, con una media di circa 40 Km/h.

Dal 5 ottobre 2007 la linea è arrivata fino a Porta Nuova, portando le stazioni a 14 (15 contando anche la futura Porta Susa) e il percorso complessivo a 9,6 km. Entro il 2010 raggiungerà il polo fieristico del Lingotto: i lavori di questa tratta sono iniziati nel 2006 e porteranno le stazioni a 21 e il percorso a 13,5 km.

Ulteriori prolungamenti futuri sono previsti in direzione sud verso piazza Bengasi e il confine con il comune di Moncalieri, e verso ovest fino al quartiere Cascine Vica di Rivoli, ove sarà possibile l'interscambio con la tangenziale.

Tale linea è basata sul sistema Val (Veicolo Automatico Leggero), già in uso a Lilla, Tolosa, Rennes, Parigi e Taipei a guida automatica [19]. Infatti quella di Torino è la prima metropolitana automatica (senza conducente) in Italia e in essa giunge il segnale per i telefoni cellulari.

È inoltre in fase di studio il progetto per la linea 2 di metropolitana, il cui percorso dovrebbe andare dalla zona sud-ovest della città (corso Orbassano in previsione di raggiungere anche il Comune di Orbassano) fino al centro cittadino, con interscambio presso la stazione di Porta Nuova, per poi riutilizzare il trincerone ferroviario della linea merci in disuso dal quartiere Vanchiglia a nord-est fino a raggiungere la stazione del passante ferroviario Rebaudengo a nord-ovest.


Logo Metropolitane in Italia

In servizio:   Catania | Genova | Milano | Napoli | Roma | Torino
In costruzione:   Brescia


[modifica] Sviluppi urbanistici

Negli ultimi decenni, sotto le Giunte Castellani e Chiamparino, Torino ha visto dedicare molte risorse allo sviluppo ed al recupero urbanistico della città. Di seguito elenchiamo in sintesi i principali interventi.

[modifica] Recupero del centro storico

Il centro storico di Torino è stato oggetto di profonda riqualificazione. Le pedonalizzazioni delle barocche piazze centrali (Piazza Castello lato ovest, Piazza San Carlo, Piazza Carignano, Piazza Risorgimento, e ultimamente quella parziale di Piazza Vittorio Veneto, danno una prospettiva nuova ai monumenti ed ai palazzi che le circondano, diventando al tempo stesso punti di aggregazione sociale e turistica. Il piano è stato accompagnato dalla realizzazione di parcheggi sotterranei (i più imponenti sotto Piazza Vittorio Veneto e Piazza San Carlo), che permettono o permetteranno di limitare sempre più il posteggio in superficie.

La pedonalizzazione di Via Accademia delle Scienze e parte di Via Cesare Battisti danno inoltre una nuova centralità al famoso Museo Egizio di Torino, il cui ingresso non è più ostacolato dal traffico automobilistico.

Il quadrilatero compreso tra Corso Regina Margherita, Piazza della Repubblica, Via Milano, Via San Francesco d'Assisi, Via Cernaia, Corso Palestro e Corso Valdocco, il più antico di Torino e chiamato comunemente Quadrilatero Romano, è stato completamente recuperato e parzialmente pedonalizzato. Questo quartiere è ad oggi uno dei più famosi luoghi della “movida” torinese, ricco di bar, club, ristoranti etnici e boutiques artigiane aperte anche la sera.

L'area a ridosso delle Porte Palatine in passato adibita a parcheggio per auto, attraversamento automobilistico e addirittura deposito per le strutture temporanee dell'adiacente mercato di Porta Palazzo, è stata adibita a parco pubblico recintato. Una nuova costruzione che richiama le antiche mura a difesa della città è stata appositamente costruita come soluzione di compromesso, vista l'esigenza di avere una struttura che ospitasse le strutture del mercato di Porta Palazzo.

L'area adiacente alle torre Palatine è diventata una sorta di prolungamento del già citato Quadrilatero Romano. Nello stesso contesto il tratto di Via XX settembre è stato ristretto e privato di marciapiedi e con la pedonalizzazione di Piazza San Giovanni dona una nuova prospettiva alla piazza e valorizza il Duomo di Torino.

[modifica] La Spina

L'interramento ed il quadruplicamento del Passante ferroviario di Torino permette o permetterà la costruzione di un ampio boulevard che attraverserà la città da Corso Grosseto a Largo Turati, comunemente conosciuto come la Spina.

Questo progetto ha portato constestualmente alla riqualificazione delle aree circostanti, in 4 macrozone chiamate (da sud a nord) Spina 1, Spina 2, Spina 3, Spina 4.

Per approfondire, vedi la voce Spina (Torino).

[modifica] Corso Marche

Il raccordo del Passante ferroviario di Torino con la linea ad alta velocità Torino – Lione, potrebbe essere realizzato all’Interporto di Orbassano.

In prospettiva di questa possibilità, gli enti locali dell’Area metropolitana di Torino hanno incaricato l'architetto Augusto Cagnardi di presentare un progetto preliminare per la realizzazione di un nuovo raccordo ferroviario tra l’Interporto di Orbassano e la linea esistente AV Torino – Milano, al fine di scaricare il traffico merci non diretto a Torino.

Tale progetto rappresenta l'occasione di realizzare il progetto di Corso Marche già prospettato dal 1959, ovvero di un'autostrada urbana che tagli la città dalla Tangenziale Sud (svincolo del Drosso) alla Tangenziale Nord all'altezza del quartiere Savonera di Collegno. L'autostrada sarebbe interrata e ricoperta da un ampio boulevard simile a quello della Spina. Tale progetto potrebbe approfittare delle sinergie del progetto ferroviario almeno tra il Bivio Pronda e Savonera, dove gli “strati” potrebbero essere addirittura tre (-2 ferrovia, -1 autostrada, 0 boulevard).

Per approfondire, vedi la voce Corso Marche.

[modifica] La riqualificazione delle periferie

Numerosi progetti di riqualificazione sono stati attuati o sono in corso nelle periferie di Torino. Oltre ai già citati progetti delle Spine, altri progetti sono stati attuati nel quartieri di Mirafiori Nord, Mirafiori Sud, Falchera, Regio Parco.

[modifica] Un nuovo centro direzionale?

[modifica] La Spina

Le aree di Spina 1 e Spina 2 saranno interessate dalla costruzione di nuovi edifici simbolo della città. Sembra certa la costruzione sul lato ovest di Corso Inghilterra del nuovo centro direzionale della gruppo bancario Intesa-Sanpaolo. Il progetto definitivo è firmato dall'architetto Renzo Piano, è stato presentato a Torino il 26 Ottobre 2007 ed avrà un'altezza di 218,25 metri, più una antenna che porterà a sommità a circa 240 metri. Ad oggi si può affermare che sarà il più alto grattacielo d'Italia, con o senza antenna.

Sempre in Corso Inghilterra sarà costruita la nuova stazione ferroviaria di Porta Susa. Il progetto iniziale delle Ferrovie dello Stato includeva anche un nuovo centro direzionale sul lato sud della nuova stazione. Le ferrovie sembrano però avere perso interesse per questo progetto, non avendo mai presentato un progetto vero e proprio ma solo un'idea di massima. Recentemente si è dimostrata interessata alla costruzione di un centro direzionale nella stessa area il gruppo assicurativo Sai-Fondiaria, ma al momento si tratta di una mera ipotesi.

Spina 1 doveva vedere nascere il Palazzo della Regione Piemonte nel triangolo compreso tra Via Rivalta, Corso Lione e Corso Mediterraneo. La gara messa in atto dalla Regione Piemonte vide vincitore l'architetto Massimiliano Fuksas, ma in seguito del cambio ai vertici dell'ente pubblico il nuovo presidente della regione Mercedes Bresso ha indirizzato la costruzione del grattacielo nel quartiere di Nizza Millefonti.

A Ottobre 2007 il Comune di Torino ha messo all'asta i diritti edificatori per questa area, che includono una costruzione alta fino a 100 metri. L'assessore all'Urbanistica Mario Viano ha però specificato che varianti al Piano Regolatore potranno essere adottate in caso di proposta edilizie anche superiori ai 100 metri di altezza.

[modifica] Nizza Millefonti

La rilocalizzazione del Grattacielo della Regione Piemonte nelle aree lasciate libere dalla dismissione degli stabilimenti della Fiat Aviazione, a sud del complesso del Lingotto, ha permesso all'architetto Massimiliano Fuksas di rivedere il progetto per adattarlo alla nuova area. Nell'estate 2007 l'architetto ha presentato il nuovo progetto: il nuovo palazzo sarà alto 151 metri con un'estensione non abitabile che porterà la sommità a 181 metri. Il progetto incuderà il recupero urbanistico di tutta l'area circostante con la realizzazione di un parco ed un nuovo accesso della stazione ferroviaria Torino Lingotto.

Sempre nella zona del complesso del Lingotto, questa a volta a nord dello stesso, è prevista una nuova torre Carpano[20].

[modifica] Area Borsetto

Una vasta area che occcupa il territorio di Borgaro Torinese, Settimo Torinese e Torino (quartiere Falchera), e per questo soprannominata "Bor-Set-To", è attualmente oggetto di discussione in ambito di sviluppo urbanistico.

Recentemente il gruppo immobiliare legato a Salvatore Ligresti ha espresso il suo interesse per costruire un complesso residenziale di dimensioni rilevanti sul territorio torinese, nei pressi della stazione Torino Stura che in prospettiva potrebbe diventare la seconda stazione dell'AV torinese. Tale area è il quadrilatero compreso tra l'autostrada A4 Torino-Milano, la Tangenziale Nord e la parte nord del quartiere Falchera.

L'intervento contrasterebbe con il progetto della Tangenziale Verde (una sorta di parco lineare che lambirebbe le aree urbane a nord di Torino) ed è attualmente oggetto di discussione presso il Comune di Torino. Nelle intenzioni della Regione Piemonte la vasta area, attualmente ad uso agrario o in stato selvatico, è destinata a parco nell'ambito del progetto più ampio della Tangenziale Verde.

[modifica] Area Cebrosa

In seguito alla dismissione dello stabilimento Pirelli, una vasta area prossima a Strada Cebrosa ed alla stazione di Torino Stura sarà oggetto di investimenti di privati in merito ad edilizia residenziale e terziario. Nel merito, i privati dichiarano che l'investimento sarà di elevati standard architettonici, richiamando più volte come modello il costruendo quartiere si Santa Giulia nella città di Milano.

[modifica] Infrastrutture di rilievo

[modifica] Costruzioni più alte della città di Torino (escluse ciminiere)

Le Torri di Vittorio alla Falchera sorgono all'uscita dell'autostrada A4 Torino-Milano
Le Torri di Vittorio alla Falchera sorgono all'uscita dell'autostrada A4 Torino-Milano

La tendenza nella città di Torino, cosi come nella maggior parte delle città italiane ed europee, è quella di non disporre di edifici o costruzioni particolarmente alti.

Esistono tuttavia progetti già approvati che daranno a Torino una sorta di skyline più significativa (illustrate nella sezione Sviluppo Urbanistico).

Ad oggi, tuttavia, i 10 edifici più alti della città sono i seguenti:

Escludendo da una classifica delle costruzioni più alte le ciminiere industriali, è attualmente l'edificio più alto d'Italia

Per approfondire, vedi la voce Costruzioni più alte della città di Torino.

[modifica] Impianti sportivi e/o di intrattenimento

Grazie alla solida tradizione sportiva della città, Torino dispone di impianti sportivi e di intrattenimento all'avanguardia. Il parco impianti è stato recentemente implementato grazie all'avere ospitato i XX Giochi Olimpici Invernali.

Di seguito, gli impianti ordinati per capienza, con a fianco il quartiere che li ospita:

Costruito in occasione dei Campionati mondiali di calcio di Italia 90, ha ospitato le gare interne dei club calcistici Juventus e Torino fino alla stagione sportiva 2005/06. Ha ospitato anche una tappa del Golden Gala nel 1991, e numerosi concerti rock. È attualmente in concessione alla Juventus FC che ha intenzione di ristrutturarlo anche a fini commerciali riducendo la capienza a circa 40.000 posti. Ad oggi è dismesso ma ancora utilizzato per concerti: Vasco Rossi vi ha tenuto l'ennesimo suo show nel luglio 2007 e tornerà nel settembre dello stesso anno; il prossimo ottobre, invece, sarà sede della "reunion" dei The Police (unica data italiana).

Ultimato nel 1933 in pieno ventennio fascista, venne inaugurato ospitando i Giochi Littoriali dell'anno XI ed intitolato a Mussolini. Arrivò ad ospitare fino a 70.000 spettatori in piedi. Dismesso nel 1990 in seguito alla costruzione dello stadio Delle Alpi, è stato recentemente ristrutturato dal Comune di Torino per ospitare le cerimonie di apertura e chiusura di Torino 2006. Le recenti norme del Decreto Pisanu ne limitano drasticamente la capienza in proporzione alle sue limitate dimensioni, ma ne fanno uno (se non l'unico) impianto in Italia a rispettare integralmente tutte le norme del Decreto.

Inaugurato nel 2005, è stato il palazzo dello sport centrale di Torino 2006, e attualmente è l'arena coperta più capiente d'Italia. Impianto polivalente, ha già ospitato oltre alle manifestazioni sportive delle Olimpiadi anche diversi concerti rock, manifestazioni culturali, spettacoli, conventions.

Già "stadio Ruffini", è immerso nell'omonimo parco. Lo stadio è utilizzato per gare di calcio ed atletica. Ospita regolarmente ogni anno il Meeting IAAF Internazionale Città Di Torino - Primo Nebiolo. Recentemente ristrutturato nel 2000 coprendo la Tribuna Centrale e intitolato a Primo Nebiolo.

Impianto polivalente degli anni 90 costruito di fianco allo stadio Delle Alpi. Adatto a manifestazioni concertistiche ma non ad eventi sportivi.

Uno degli edificio simbolo del distretto di Italia '61, è stato ristrutturato in occasione di Torino 2006 non senza critiche. Il nuovo Palavela snatura l'originaria concezione delle vetrate a cascata sotto le tre vele di cemento, sostituendole con un meno originale parallelepipedo. L'impianto non ha ancora una destinazione d'uso dopo-Olimpiadi e resta destinato a Palaghiaccio ospitando saltuariamente competizioni e spettacoli di pattinaggio di velocità e di figura.

Costruito negli anni 60 richiama, in piccolo, le strutture del Palaeur di Roma. È anch'esso immerso nell'omonimo parco. Recentemente ristrutturato e riaperto nel 2005

Altro gioiellino di Torino 2006, sostituisce la storica pista di pattinaggio Rolling di Corso Tazzoli. Già originariamente concepito per diventare il nuovo ed unico Palasport del Ghiaccio di Torino.

[modifica] Verde urbano e parchi cittadini

Uno scorcio del Borgo Medievale di Torino, costruito nel Parco del Valentino nel 1884.
Uno scorcio del Borgo Medievale di Torino, costruito nel Parco del Valentino nel 1884.

A scapito dei molti pregiudizi sulla città grigia e industriale, basti considerare che Torino è la città italiana con più verde pubblico per abitante. Su una superficie cittadina di 130 Kmq, vi sono infatti 18,2 Kmq di aree verdi: il che vuol dire che ogni abitante del Comune di Torino dispone di 18,5 mq di verde. In città sono presenti 60.000 alberi lungo le strade e 100.000 alberi nei parchi [21].

[modifica] I parchi

Torino dispone di ben 51 parchi nella sua area urbana. Ricordiamo di seguito i 10 parchi più significativi:

I parchi più grandi e frequentati della città sono: il Parco del Valentino, il Parco della Pellerina, il Parco della Colletta, il Parco Rignon e il più recente Parco Colonnetti. Attorno alla città, ad anello, vi sono il Parco della Mandria e il Parco della Reggia di Stupinigi, antiche riserve di caccia dei Savoia, e quelli situati sulla collina torinese. Molti parchi, più piccoli, sono presenti nei vari quartieri: in essi sono presenti 240 aree gioco. Il sindaco Amedeo Peyron realizzò, agli inizi degli anni sessanta, il primo giardino in Italia dotato di giochi per bambini. Secondo un rapporto di Legambiente del 2007, Torino è la prima città italiana per strutture e politiche dedicate all'infanzia [22].

[modifica] I viali alberati

I viali alberati sono una caratteristica di Torino: essi rappresentano un prototipo che precede persino i grandi boulevards parigini. Se questi ultimi risalgono alla sistemazione urbanistica degli anni sessanta del XIX secolo, ad opera di Haussmann, l'ideazione di quelli torinesi risale al 1808, secondo un piano generale che riprende i viali seicenteschi che collegavano tra loro le residenze sabaude [23]. I viali alberati a Torino hanno complessivamente una lunghezza di 320 km.

[modifica] Mercati

A Torino sono presenti ben 49 mercati rionali [24]. Sebbene non sia la città che ne ospita il maggior numero, il record è tuttavia costituito dal fatto che essi sono aperti tutti i giorni e che inoltre sono fissi, dislocati in ogni quartiere del Comune. Il mercato più famoso è Porta Palazzo, che è anche il mercato all'aperto più grande d'Europa, seguito, come dimensioni, dal mercato di Corso Racconigi. Ogni sabato e la seconda domenica di ogni mese si tiene il Balôn, un grande mercato all'aperto dell'usato e di oggetti di antiquariato.

[modifica] Enogastronomia

La cucina tipica torinese è una cucina ricca ed elaborata, ma nonostante questo è profondamente radicata nel territorio. Infatti essa nasce da un connubio fra la sua origine contadina e le esigenze raffinate della Corte sabauda, entrambe aperte, oltretutto, alle influenze della cucina francese. Inoltre, la grande ondata di immigrati degli anni sessanta e settanta, provenienti dalle regioni del Mezzogiorno, ha portato a Torino le tradizioni culinarie del Sud, così come il più recente fenomeno migratorio dai Paesi extracomunitari ha, invece, determinato l'apertura di numerosi ristoranti etnici. I più diffusi in città sono i ristoranti cinesi, indiani e mediorientali (soprattutto le gastronomie arabe e turche), ma vi sono locali che propongono la cucina spagnola, messicana, argentina, brasiliana, libanese, etiope e giapponese.

Tra i ristoranti più famosi spicca il Ristorante Del Cambio, fondato nel 1757 e frequentato da Cavour, ma anche da Giacomo Casanova, che lo menziona nelle sue Memorie. Cinque ristoranti della città (compreso il suo agglomerato) posseggono una stella assegnata dalla Guida Michelin: essi sono il Vintage 1997, la Locanda Mongreno, il ristorante l'Birichin, La Barrique e il Combal.Zero, quest'ultimo situato a Rivoli all'interno del Museo di Arte Contemporanea.

Di recente è stato aperto Eataly, presso gli ex stabilimenti della Carpano, davanti al Lingotto, il primo megastore italiano di prodotti tipici e di qualità.


[modifica] L'aperitivo

Ricordiamo che a Torino è nata la tradizione dell'aperitivo. A Torino l'aperitivo è un rito a cui dedicare pochi minuti come diverse ore, tanto da poter diventare il sostituto di una cena vera e propria. I buffet possono infatti comprendere assaggi di pietanze fredde (come le verdure per una bagna càuda) o calde. Il rito dell'aperitivo è esploso negli ultimi anni in questa forma ormai comune in tutto il Nord Italia, tuttavia nel capoluogo subalpino è in uso da molto tempo. In primo luogo è un'abitudine tradizionale piemontese la cosiddetta merenda sinoira, ossia il pasto del tardo pomeriggio a base di salumi e formaggi, consumato durante le partite a carte o al ritorno da un'escursione in montagna, accanto a del vino rosso. In secondo luogo è da ricordare che il vermouth fu inventato a Torino nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano e tale bevanda fu resa nota a livello internazionale dalla Martini & Rossi, un'altra ditta torinese. Inoltre non tutti sanno che il primo tramezzino in Italia fu quello del bar Mulassano, nel 1925, importato come altre cose da Parigi.

[modifica] Locali storici

Dall'associazione dei locali storici italiani, Torino risulta essere la seconda città in Italia ad ospitarne di più, dopo Milano [25]. Infatti sono presenti ben 14 tra ristoranti, alberghi e, soprattutto, caffè. I caffè torinesi sono ben diversi dai bar, e questo tratto accomuna Torino con Parigi, la grande città a cui la capitale sabauda si è sempre riferita come un modello da imitare. Pare che a determinare già nell'Ottocento la diffusione dei caffè, oltre alla passione subalpina per le golosità e la tradizione del cioccolato, sia stato l'arrivo improvviso di intellettuali da tutta Italia, che trovavano nella Torino di Carlo Alberto e di Cavour un rifugio dalle persecuzioni a cui erano soggetti nei loro Stati per le loro idee politiche, e il punto di riferimento per la lotta all'unità italiana. Nei caffè essi potevano incontrarsi, leggere i quotidiani, riscaldarsi e gustare le prelibatezze locali. Oltre ai personaggi del Risorgimento, come Cavour, Rattazzi e D'Azeglio, nel '900 alcuni di essi saranno frequentati da scrittori (come Guido Gozzano e Cesare Pavese), industriali (come il senatore Agnelli ed Emilio Lavazza) e pittori (come Felice Casorati).


[modifica] Il cioccolato

Bottoglia di bicerin, tipico prodotto torinese
Bottoglia di bicerin, tipico prodotto torinese

Torino è un'importante centro europeo per la produzione di cioccolato. Fu a Torino, infatti, che alla fine del XVIII secolo fu inventato il sistema per rendere il cioccolato solido, dato che fino ad allora veniva consumato esclusivamente come bevanda calda. In tal modo iniziò una vera e propria produzione industriale che da Torino si diffuse in tutta Europa, a tal punto che gli stessi Svizzeri vennero nella capitale del Regno Sabaudo per imparare il mestiere.

Tipico cioccolatino simbolo di Torino è il Gianduiotto, inventato dalla Caffarel (allora situata in via Balbis, nel quartiere San Donato di Torino) nel 1852.

Le più importanti cioccolaterie della città sono Peyrano, Streglio, Baratti e Milano, Guido Gobino, Pfatish, Venchi e Stratta.

Un altro tipico prodotto torinese a base di cioccolato è il bicerin, una bevanda a base di cioccolato, caffè e panna, inventata secondo la tradizione al caffè Al bicerin, uno dei più antichi caffè della città.

A Torino a marzo si tiene per le vie e piazze della città CioccolaTò: una fiera del cioccolato in cui prendono parte sia i produttori locali sia le multinazionali del settore.

[modifica] Il gelato

Quale sia la capitale del gelato artigianale italiano è difficile saperlo, ma una città candidata a ricevere questo onore è sicuramente Torino. Molte le gelaterie presenti nella città, moltissime quelle che negli anni hanno fatto la storia del gelato, difficile non conoscere l'Antica Cremeria di Via Po, ma la lista sarebbe infinita. Ovviamente accanto alle gelaterie a Torino sono cesciuti grandi maestri gelatieri. Qui è stato inventato dal produttore Pepino il gelato Pinguino, di cui Mussolini era così goloso da farselo spedire a Roma. Pino Scaringella, maestro affermato a livello mondiale partendo proprio da Torino ha viaggiato per il mondo, insegnando l'arte di produrre un buon gelato artigianale Italiano, sono moltissime le onorificenze che il maestro ha potuto collezionare in tutti questi anni di lavoro. Oggi Pino Scaringella continua a vivere a Torino e collabora con la prima università dove è presente un corso dedicato al gelato artigianale.

[modifica] Cultura

[modifica] Università e Istruzione superiore

Il polo universitario torinese è uno dei principali in Italia. Nei due principali atenei, l'Università degli Studi e il Politecnico, risultavano iscritti, nel 2006, quasi 100.000 studenti. I principali istituti di istruzione superiore sono:

[modifica] Sedi dell'ONU

La città è sede di importanti centri dell'ONU [26], ospitati in un unico campus nella zona sud di Torino. Essi sono:

  • l'UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute): fondato nel 1968 a Roma, ma trasferito a Torino nel 2000, si occupa di prevenzione del crimine e giustizia criminale
  • l'ITCILO per la formazione dei funzionari dell'OIL, l'organizzazione che si occupa della giustizia sociale e dei diritti del lavoro
  • l'UNSTAFF COLLEGE o UNSSC campus che si occupa della formazione dei funzionari dell'ONU.

[modifica] Accademie e Istituti di Ricerca

A Torino hanno sede importanti cenacoli e istituti di ricerca scientifica e tecnologica, che sono la testimonianza di una tradizione culturale improntata sulla sperimentazione e l'innovazione, tanto che la città viene anche definita la città-laboratorio . In essa, infatti si trovano:

Un polo importante per la ricerca tecnologica è il Centro Ricerche FIAT, che si trova ad Orbassano, a poca distanza dal capoluogo.

[modifica] Il pensiero scientifico

Sotto la Mole sono nati o hanno operato illustri scienziati. Nel XVIII secolo sono nati a Torino il matematico Joseph-Louis Lagrange e Amedeo Avogadro. Nel secolo successivo operano in città Ascanio Sobrero, che nel 1846 sintetizza la nitroglicerina e Cesare Lombroso, lo psichiatra e antropologo famoso per la sua opera L'uomo delinquente, scritta nel 1876. Lombroso fonda, inoltre, a Torino, il Museo di antropologia criminale. Sempre nell'800 sono attivi Galileo Ferraris e Giancarlo Vallauri, ingegneri ed elettrotecnici. La tradizione di ricerca prosegue anche nel '900. Tra gli studiosi più illustri vi sono il matematico Giuseppe Peano e il biologo e medico Giuseppe Levi, che nell'ateneo torinese è stato titolare della cattedra di istologia e il primo in Italia a dedicarsi alla cultura in vitro dei tessuti. Suoi allievi sono tre futuri premi Nobel: Salvador E. Lauria, Renato Dulbecco e Rita Levi-Montalcini.

[modifica] Filosofi

Nell'ateneo torinese, fondato nel 1404 dal duca Amedeo VIII, si segnala la laurea di Erasmo da Rotterdam, nel 1506. Tuttavia, è solo a partire dal XIX secolo che nel capoluogo si avviano contatti con le principali scuole europee. Prevale l'impostazione idealistica e, segnatamente, hegeliana. Il pensiero positivistico è influenzato dai numerosi scienziati attivi in quel periodo a Torino, come Cesare Lombroso. Alla fine dell'800 è di passaggio Friedrich Nietzsche, che rimane affascinato dalla città a tal punto da trasferirvisi. Qui il filosofo compone Ecce homo, L'anticristo, Il crepuscolo degli idoli e i manoscritti che saranno raccolti ne La volontà di potenza, e qui manifesta il 3 gennaio 1889 la prima crisi di follia in pubblico: mentre si trova in piazza Carlo Alberto, vedendo un cavallo adibito al traino di una carrozza fustigato a sangue dal cocchiere, abbraccia l'animale e inizia a piangere, per poi buttarsi a terra urlando in preda a spasmi. Tra le due guerre mondiali insegnano all'università di Torino due insegnanti: Augusto Guzzo e Nicola Abbagnano. Il primo è influenzato dal pensiero gentiliano, il secondo dall'esistenzialismo di Heidegger. Successivamente Abbagnano correggerà l'impostazione iniziale con l'apporto del pensiero pragmatistico di John Dewey e della cultura scientifica, donde il nome della corrente di neoilluminismo. Per sua iniziativa avrà luogo in città il Centro di Studi metodologici di Torino. Luigi Pareyson, allievo di Guzzo, fonderà a Torino la prima cattedra italiana di estetica. Suoi allievi sono Gianni Vattimo, Giuseppe Riconda, Umberto Eco e Sergio Givone. Dalla scuola di Abbagnano, invece, provengono Carlo Augusto Viano, Ludovico Geymonat, Pietro Rossi. Hanno insegnato a Torino anche Pietro Chiodi, Augusto Del Noce, Vittorio Mathieu e Giorgio Colli. Quest'ultimo, assieme al suo allievo Mazzino Montinari, condusse la prima edizione critica delle opere di Nietzsche.

[modifica] La cultura politica

Con il Risorgimento, la città di Torino diventa la patria della lotta per l'unificazione italiana. Dapprima tale disegno fu perseguito, in funzione antimazziniana, da parte di un gruppo di moderati piemontesi di ispirazione cattolica e fedeli alla monarchia: tra questi vi furono Vincenzo Gioberti, Cesare Balbo e Massimo D'Azeglio, convinti che all'unità d'Italia si dovesse giungere attraverso una federazione guidata dal Papa e sostenuta dall'esercito di Carlo Alberto. Tale era il programma dei neoguelfi, frustrato da lì a pochi anni dal comportamento di Pio IX. A riprendere una parte delle loro idee, ma in direzione chiaramente liberale e progressista, è stato Camillo Benso conte di Cavour il quale, sebbene rifiutasse la visione insurrezionale e democratica di Mazzini, era fautore di un programma di riforme economiche e sociali che portassero prima il Piemonte e poi l'Italia, attraverso l'alleanza dei gruppi dirigenti della Penisola, ai livelli delle nazioni più avanzate, come l'Inghilterra e la Francia. Al programma neoguelfo di Gioberti, Cavour oppose la formula «libera Chiesa in libero Stato» e alla passività verso gli eventi europei di Balbo egli, una volta diventato capo del governo, si mosse verso un sistema di alleanze con Napoleone III e l'Inghilterra guidata da governi liberali. Nonostante non ritenesse di giungere alla realizzazione del suo programma attraverso la partecipazione popolare, tuttavia Cavour incoraggiò la libertà di associazione, le società di mutuo soccorso e l'istruzione popolare. Inoltre, egli contribuì a trasformare lo Statuto albertino, attraverso la prassi, in una Costituzione parlamentare. L'operato di Cavour richiamò da altre parti d'Italia alcuni ex mazziniani, delusi dalle fallite insurrezioni, che trovarono rifugio a Torino. Tra questi vi furono Francesco De Sanctis e Niccolò Tommaseo, che proprio a Torino compose il primo Dizionario della lingua italiana.

Un rinnovamento del pensiero liberale si ebbe con il nuovo secolo, a causa di un'accresciuta partecipazione popolare nella vita politica e della crescita del movimento operaio, ad opera di Piero Gobetti, il quale, negli anni venti, aveva fondato a Torino la rivista La Rivoluzione liberale e, successivamente, Il Baretti, in cui aveva collaborato anche Eugenio Montale, di cui Gobetti era stato il primo editore della raccolta Ossi di seppia. Oltre a Montale, Gobetti riuniva attorno alla riviste una generazione di giovani torinesi, come Leone Ginzburg, Franco Antonicelli, Lionello Venturi, Felice Casorati, Carlo Levi, Augusto Monti, Giacomo Debenedetti, Natalino Sapegno e Mario Fubini. Gobetti condannava la classe dirigente liberale che aveva portato al fascismo, pur ritenendosi erede del pensiero sia di Cavour che di Carlo Cattaneo. Tuttavia, Gobetti individuava nel proletariato e non nella borghesia la funzione del rinnovamento morale e politico della nazione.

Sempre a Torino, subito dopo la Prima guerra mondiale, Antonio Gramsci, Palmiro Togliatti, Angelo Tasca e Umberto Terracini avevano dato vita alla rivista L'ordine nuovo, che avrebbe costituito il nucleo di quello che nel 1921 sarebbe diventato il Partito Comunista Italiano. Tale rivista condannava la linea riformistica dei socialisti, individuando nei Consigli di fabbrica e nell'esperienza sovietica la linea di lotta politica.

Fondamentale per la cultura politica italiana è stato l'apporto di numerosi intellettuali torinesi nel secondo dopoguerra, tra gli altri il gruppo di studenti e professori che militò nelle file di Giustizia e Libertà e del Partito d'Azione, eredi del pensiero gobettiano (tra gli altri, Cesare Pavese, Massimo Mila, Natalia Ginzburg, Alessandro Galante Garrone, Vittorio Foa e Norberto Bobbio).

Tra le associazioni preposte allo studio del pensiero storico e politico, che hanno sede a Torino, sono da menzionare: la Fondazione Gramsci, la Fondazione Gobetti, l'Istituto Gaetano Salvemini, il Centro Pannunzio, la Fondazione Rosselli e la Fondazione Luigi Einaudi.

[modifica] Artisti

Facciata ottocentesca di Palazzo Carignano, uno degli edifici più famosi della città
Facciata ottocentesca di Palazzo Carignano, uno degli edifici più famosi della città

Rimasto un borgo per lungo tempo, nel 1559 il duca Emanuele Filiberto di Savoia ne fa la capitale dei suoi domini. Nel periodo barocco Torino diventa una corte importante e i duchi hanno l'ambizione di trasformare la città in una splendida capitale. Per questo motivo operano in città degli artisti di grande levatura, soprattutto architetti e urbanisti, come Carlo di Castellamonte e il figlio Amedeo, che riprendono il tracciato del castrum romano per la nuova capitale e costruiscono splendidi edifici, Guarino Guarini e, nel XVIII secolo, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri.

Per quanto riguarda la pittura e le arti figurative, Torino diventa un punto di riferimento soprattutto nel Novecento. Negli anni venti opera il pittore Felice Casorati, il quale ispira una serie di allievi, denominati Il gruppo dei sei di Torino, tra cui Carlo Levi, Enrico Paulucci, Gigi Chessa, Francesco Menzio, Nicola Galante e Jessie Boswell. In questo ambiente si formano due importanti artisti: lo scultore Umberto Mastroianni e l'architetto Carlo Mollino.

Tra gli anni sessanta e settanta Torino diviene il centro internazionale dell'arte povera, per la presenza in città di artisti come Alighiero Boetti, Mario Merz, Giuseppe Penone, Piero Gilardi e Michelangelo Pistoletto. In quegli anni è forte l'influenza artistica di un noto designer, Armando Testa, il fondatore dell'omonima agenzia pubblicitaria. Attualmente operano in città artisti affermati, come Ugo Nespolo e Carol Rama.

[modifica] Scrittori

Luogo angusto e provinciale per molti secoli, Torino ha iniziato ad attrarre scrittori solo dopo l'insediamento della corte del Ducato di Savoia. Il più noto del XVII secolo è il padre del marinismo, Giambattista Marino, che nel 1608 si trasferì presso la corte di Carlo Emanuele I; il suo non fu questo un soggiorno fortunato, perchè subì un tentativo di assassinio da parte di un suo rivale, Gaspare Murtola, e in seguito fu messo in carcere per un anno a causa di maldicenze che aveva detto e scritto contro il duca, e forse per questo motivo nel 1615 lasciò Torino e si trasferì in Francia. Sempre nell'epoca barocca operano a Torino Emanuele Tesauro e Alessandro Tassoni; nel secolo successivo, invece, vive per parecchi anni il poeta astigiano Vittorio Alfieri. Diversa è la situazione nell'800, soprattutto da quando la città diventa un punto di riferimento per la l'unificazione italiana e, successivamente, la capitale del Regno d'Italia. Infatti, in quegli anni vi soggiornano Tommaseo, Settembrini e Giovanni Prati. Decaduta dal ruolo di capitale, ma già avviatasi verso l'industrializzazione, a Torino vivono e lavorano, dall'inizio del Novecento agli anni che precedono l'avvento del fascismo, Guido Gozzano, Edmondo De Amicis ed Emilio Salgari. Tra le due guerre hanno molta risonanza internazionale i romanzi di Dino Segre, conosciuto con lo pseudonimo di Pitigrilli. Torino riveste un ruolo molto importante a partire dal Secondo Dopoguerra: a fare da catalizzatore è la casa editrice fondata da Giulio Einaudi, che coinvolge Cesare Pavese, Italo Calvino, Vitaliano Brancati, Primo Levi, Natalia Ginzburg, Fernanda Pivano, Beppe Fenoglio, Carlo Fruttero e Franco Lucentini. Negli anni più recenti si segnalano Giovanni Arpino, Nico Orengo, Giuseppe Culicchia, Margherita Oggero, Laura Mancinelli, Alessandra Montrucchio, Alessandro Perissinotto, Piero Soria e Alessandro Baricco. Alessandro Baricco è stato anche tra i fondatori della Scuola Holden, dedicata all'insegnamento delle tecniche della scrittura. Nel teatro spicca la figura di Antonio Tarantino, autore già ampiamente riconosciuto in Italia, Portogallo, Francia e Germania.

[modifica] Romanzi ambientati a Torino

[modifica] Editoria

Torino ha una storica tradizione in campo editoriale. Nel capoluogo piemontese sono nate importanti case editrici come:

La concentrazione di case editrici in città è superiore alla media nazionale e tutt'oggi il 50 per cento delle case editrici scolastiche e universitarie italiane ha sede a Torino, con un'incidenza del 30 per cento del mercato librario scolastico nazionale. A Torino è concentrato oltre il 90 per cento della produzione editoriale nazionale a edizioni a grandi lettere per ipovedenti. Torino è anche luogo di sperimentazione tipografica.

Dal 1988 a Torino si organizza la Fiera internazionale del Libro.

[modifica] Periodici

Sede in passato di importanti quotidani (come la Gazzetta del Popolo e Stampa Sera, fra i principali, ma anche il Corriere di Torino), adesso hanno sede nel capoluogo piemontese:

In città hanno anche sede le redazioni locali de La Repubblica e Il Giornale. Il Comune di Torino, dal 2004, pubblica il periodico CITTAGORA' http://www.cittagora.it

[modifica] Musei

Per approfondire, vedi la voce Musei di Torino.
Palazzo Bricherasio, consueta sede di mostre temporanee
Palazzo Bricherasio, consueta sede di mostre temporanee

Tra le grandi città italiane Torino è una di quelle più ricche di musei artistici, storici e scientifici: vi sono quattro musei nazionali: (Museo del cinema, Museo dell'Automobile, Museo della Montagna, il Museo del Risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale e internazionale, come il Museo Egizio, la Fondazione Italiana per la Fotografia, l'Armeria Reale.

Alcuni musei sono stati ampliati e rinnovati negli ultimi anni (ad esempio il Museo del Cinema e il Museo Egizio) o sono in corso di rinnovamento: tra questi, il Museo dell'automobile, i cui spazi espositivi verranno raddoppiati, e il Museo di anatomia, il Museo di antropologia ed etnografia, e il Museo di antropologia criminale Cesare Lombroso, che verranno unificati in un unico Museo dell'Uomo, all'interno del "Palazzo degli Istituti Anatomici" di corso Massimo d'Azeglio.

Molto importanti sono le collezioni artistiche della città: vi si trovano infatti opere di Leonardo da Vinci, Antonello da Messina, Beato Angelico, Andrea Mantegna, ma anche di Van Eyck, Rembrandt, Van Dyck. Per l'arte figurativa è da citare la Galleria Sabauda (una delle più importanti pinacoteche d'Italia), che ospita dipinti per un periodo che va dal XII al XVIII secolo; per l'arte moderna e contemporanea vi sono la GAM - Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, (il secondo museo di arte moderna in Italia, con 5.000 dipinti e 400 sculture), il Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama, la Fondazione Sandretto Rebaudengo contenente esposizioni degli artisti contemporanei provenienti da tutto il mondo e la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e la Fondazione Merz. Considerando che la vicina Rivoli ospita nell'omonimo castello il Museo di Arte Contemporanea, Torino può essere considerata come il più importante polo museale italiano per l'arte contemporanea.

Un discorso a parte merita il Museo Egizio, il più importante d'Europa, in quanto custode della seconda collezione di arte egizia del mondo per vastità e importanza dopo quella del museo del Cairo. Le collezioni di arte antica, la cui raccolta fu iniziata dal re Carlo Felice agli inizi dell'800, si trovano nel Museo di Antichità. Inoltre, a partire da settembre 2008, sarà aperto al pubblico il Museo di Arte Orientale - MAO in cui verranno raccolte collezioni provenienti dal Vicino Oriente, dall'India, dalla Cina e dal Giappone, oltre che dall'Asia Centrale. La Fondazione Accorsi è una ricca collezione privata, ora aperta al pubblico, di opere collezionistiche. Mostre temporanee di rilievo si tengono a Palazzo Bricherasio e a Palazzo Madama.

Importanti sono poi dal punto di vista storico il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, presso Palazzo Carignano, e il Museo Nazionale della Montagna, presso il Monte dei Cappuccini, sulla riva destra del Po. Testimonianze della storia di Torino sono a disposizione presso l'Istituto Storico della Resistenza.

Tra le curiosità, infine, è la preparazione un Museo del cioccolato che sarà allestito nel quartiere storico di Porta Palazzo.

In città ha sede inoltre un festival dedicato all'arte e alla cultura digitale:

[modifica] Biblioteche

La città ospita alcune importanti biblioteche: la Biblioteca nazionale universitaria, la Biblioteca civica centrale e la Biblioteca reale.

Le Università torinesi posseggono biblioteche centrali e dipartimentali: l'Università degli Studi ne ha in totale 50, quella del politecnico 17. Biblioteche di arte si trovano presso l'Accademia Albertina e la GAM. La consultazione dei volumi è libera per tutti, ma il prestito è riservato ai soli iscritti alle varie Facoltà.

Senza contare i comuni dell'agglomerato urbano, il capoluogo subalpino possiede una rete di 17 biblioteche civiche, a cui occorre aggiungere 2 biblioteche situate presso la Casa circondariale Lorusso e Cotugno e il carcere minorile Ferrante Aporti, nonché 3 punti di lettura: il primo presso il reparto infantile dell'ospedale S.Giovanni Bosco, il secondo presso l'asilo comunale di Via Poma 2, e l'ultimo presso l'Ufficio Stranieri del Comune di Corso Novara 96. In tutte queste biblioteche il prestito è libero e gratuito. inoltre presso il "Regina Margherita" è in funzione la "Bibliomouse"

[modifica] Teatri

  • Teatro Regio
  • Teatro Alfieri
  • Teatro Carignano
  • Teatro Stabile di Torino (che in realtà è una compagnia teatrale che ha sede in vari teatri cittadini)
  • Teatro Agnelli
  • Teatro Adua
  • Alfa Teatro
  • Teatro Araldo
  • Teatro Erba
  • Teatro Cardinal Massaia
  • Teatro Colosseo
  • Teatro Gioiello
  • Teatro Juvarra
  • Teatro Nuovo
  • Teatro Gobetti

[modifica] Cinematografia

Torino è stata una delle prima città italiane del cinema, sicuramente la prima in Italia dove venne creata un'industria cinematografica, soprattutto a causa della vicinanza geografica e culturale con la Francia, da cui proveniva l'invenzione dei fratelli Lumière, che proprio a Torino, precisamente in via Po, mostrano al pubblico per la prima volta in assoluto la loro invenzione. I primi studi cinematografici italiani, infatti, aprono a Torino a partire dal 1907 e le principali case di produzione sono l'Ambrosio, l'Itala film, l'Aquila e gli studi Fert [27]. In uno di questi studi, Giovanni Pastrone gira il primo colossal italiano, Cabiria. La produzioni proseguono fino a quando, nel 1937, viene inaugurata a Roma Cinecittà. La vocazione cinematografica di Torino, però, non cessa. Dal 1956 si decide di aprire il Museo Nazionale del Cinema, dapprima ospitato a Palazzo Chiablese, e, successivamente, a partire dal 2000, presso la Mole Antonelliana. Negli anni ottanta, un gruppo di professori universitari e critici cinematografici torinesi decide, con il sostegno degli enti locali, di dare luogo a una rassegna cinematografica, il Festival Cinema Giovani, che dal 1997 sarà chiamato Torino Film Festival. In breve tempo tale manifestazione diventa un punto di riferimento anche da un punto di vista internazionale e conquista la seconda posizione in Italia come rilevanza, preceduto soltanto dal Festival di Venezia. A Torino si svolge pure Festival internazionale di film con tematiche omosessuali, il Festival Internazionale Cinema delle Donne, il SottoDiciotto Film Festival legato ai temi dell'adolescenza, CinemAmbiente e VIEW Conference (in precedenza Virtuality), manifestazione interamente dedicata alla realtà virtuale. Con l'inizio del nuovo secolo, la Torino Film Commission riporta a Torino una parte delle produzioni cinematografiche italiane e in questi anni la città diventa un apprezzato set di vari lungometraggi e sceneggiati. Occorre ricordare che a Torino fu aperto il primo cinema d'essai (il Romano) nel 1971, la principale associazione cinematografica d'Italia (l'Aiace) e la prima multisala italiana (l'Eliseo), aperta nel 1983.


[modifica] Soap operas

[modifica] Musica

A Torino vi è una ricca offerta musicale. Viene eseguita dal vivo ogni tipo di musica e, oltre ai principali teatri e sale da concerto per la musica classica, dopo le recenti olimpiadi sono aumentati i Palazzetti dove avvengono concerti ed esibizioni di musica leggera. Tra questi, i più frequentati sono:

[modifica] Teatri e Sale da concerto

I concerti di musica sinfonica e operistica si tengono principalmente in tre luoghi:

[modifica] Orchestre e cori

In città hanno sede ben 3 orchestre sinfoniche di caratura nazionale ed internazionale:

Hanno sede inoltre numerosi cori prestigiosi, tra i quali:

Coro dell'Università degli Studi di Torino, diretto dal M° Sergio Pasteris

[modifica] Festival e associazioni musicali

A Torino si svolgono ogni anno rassegne di ogni genere musicale. Sono da menzionare settembre Musica, che si propone di promuovere la commistione di musica colta e popolare e il Traffic Festival, che invece riunisce cantanti della scena pop-rock e dance italiana e mondiale. Il festival e ensemble Antidogma, che promuovono la musica colta contemporanea. Tra le associazioni usicali che hanno sede a Torino sono da segnalare l'Unione musicale e il Folk club. Sistema musica è l'associazione che il Comune di Torino, il Conservatorio e le orchestre cittadine hanno fondato per promuovere la fruizione della musica nella città. L'Accademia corale Stefano Tempia, fondata nel 1875, è la più antica associazione musicale del Piemonte e la più antica accademia corale italiana.

[modifica] Il jazz sotto la Mole

Già a partire dagli anni trenta, nel capoluogo piemontese si sviluppa l'interesse per il jazz. Nel 1935, per l'iniziativa di uno studioso della musica, Alfredo Antonino, Louis Armstrong tiene a Torino ben due concerti, le uniche date italiane della sua tournée europea. Gli appassionati di jazz e i musicisti erano costretti alla quasi clandestinità a causa dell'ostracismo del regime fascista verso questo genere musicale proveniente da oltreoceano. Le jam-sessions si svolgevano in un locale chiamato Taverna Sobrero. Negli anni successivi al secondo dopoguerra, nei vari club della città erano attivi complessi e piccole orchestre, come quelli che facevano riferimento al sassofonista Gianni Basso e al pianista Piero Angela, quest'ultimo poi diventato più celebre come giornalista e divulgatore scientifico. Suggestioni swing ebbe pure a musica di un cantante torinese dell'epoca, Fred Buscaglione. Negli anni sessanta, a Torino, inizia la sua carriera Enrico Rava, che in città conosce Gato Barbieri. Nel 1978 nasce il Centro Jazz.

Attualmente sono diversi i locali dove è possibile ascoltare musica jazz dal vivo, come Il magazzino di Gilgamesh, Le ginestre e Capolinea 8.

[modifica] Gruppi musicali e cantanti

Fred Buscaglione, Rita Pavone, Gipo Farassino, Franco Tozzi, Fausto Amodei, Riz Samaritano, Franco De Gemini, gli Arti e Mestieri, Valerio Liboni, La Strana Società, i Subsonica, Gigi D'Agostino, gli Amici di Roland, i Righeira, Umberto Tozzi, Motel Connection, Eiffel 65, Gabry Ponte, Africa Unite, Mau Mau, Statuto, Persiana Jones, Negazione, Angeli, Linea 77, Perturbazione, Sushi, MAO e la Rivoluzione, Giuliano Palma & the Bluebeaters, i Powerillusi, Highlord, Monica Motor Motel, Snatch, The Rootscall.

[modifica] Etichette musicali

[modifica] Emittenti

Torino è la sede del terzo Centro di Produzione Televisiva RAI, dopo quelli di Roma e Milano. Assieme a queste due sedi, il centro di Torino è stato anche il primo dell'azienda televisiva, da quando ha iniziato i suoi programmi nel 1954. Torino, inoltre, già ospitava il centro di direzione dell'EIAR dal 1927, prima che si trasformasse in RAI.

Altre emittenti, a diffusione regionale, sono Quartarete TV, GRP, Telestudio, Videogruppo, Rete7 Piemonte e la tv della Diocesi Telesubalpina-Telesu.

Le principali emittenti radiofoniche cittadine sono Radio Flash, Radio GRP, Radio Centro 95, Radio Manila, Radio Veronica One e Radio 2000 Blackout.

[modifica] Sport

[modifica] Calcio

Torino è la città che diede i natali al campionato di calcio in Italia: il primo campionato, del 1898, si svolse infatti nel capoluogo subalpino fra 4 squadre, fra le quali ben 3 torinesi. Complessivamente le squadre torinesi hanno conquistato 34 scudetti (più 3 revocati) e 14 coppe italia, il che ne fa, almeno nelle competizioni nazionali, la città più vincente d'Italia.

Lo Stadio delle Alpi ha ospitato le gare interne del Torino FC 1906 e della Juventus FC sino alla stagione calcistica 2005/2006; dalla stagione successiva le partite di campionato di Serie A e Serie B si sono giocate allo Stadio Olimpico (già Stadio Comunale) inaugurato nel febbraio 2006 per le Olimpiadi Invernali 2006.

Il Torino FC 1906, nato dalla fusione del FC Torinese - una squadra molto importante al tempo del calcio pioneristico - con alcuni soci dissidenti della Juventus, è storicamente uno dei club più popolari d'Italia. Dopo anni travagliati da seri problemi economici, è recentemente ritornato in Serie A.

La Juventus FC, fondata nel 1897, è il club calcistico col maggior numero di tifosi in Italia e fra i maggiori al mondo. In seguito alle sentenze sportive sullo scandalo di Calciopoli, ha militato nell'anno 2006/2007 nel Campionato di Serie B, ma è stata di nuovo promossa in serie A.

La storia calcistica cittadina è segnata da due tragici episodi, tuttora ricordati dalle tifoserie locali.

Il 4 maggio 1949 l'intera squadra di calcio del Grande Torino, allora la più forte d'Italia, perì tragicamente in un incidente aereo schiantandosi sul retro della Basilica di Superga di ritorno da un'amichevole giocata a Lisbona. Simbolo indiscusso di quella squadra era Valentino Mazzola, padre di Ferruccio e Sandro Mazzola, entrambi affermati calciatori.

Il 29 maggio 1985, prima dello svolgimento della finale di Coppa dei Campioni allo stadio Heysel di Bruxelles, nella quale dovevano sfidarsi la Juventus FC ed il Liverpool, in seguito ad alcuni tafferugli ed al cedimento di parte delle tribune, morirono 39 tifosi, di cui 32 italiani.

Calcio a 5:

[modifica] Pallavolo e Pallacanestro

Nel passato grande importanza hanno avuto le squadre di pallavolo del CUS Torino, vincitrice di 4 campionati italiani e della Coppa dei Campioni nel 1980, e dell'Auxilium Pallacanestro Torino. Attualmente Torino non ha squadre professionistiche nella massima divisione di questi due sport ma esiste un progetto per riportare almeno il volley ai massimi livelli.

[modifica] Pallamano

[modifica] Ciclismo

A marzo a Torino si svolge la Milano-Torino, classica del ciclismo di circa 200 km. Fino al 2004 la corsa, insieme al Giro del Piemonte, tradizionalmente chiudeva la stagione agonistica; a seguito di una modifica dei calendari, ora la apre. Si tratta della competizione più antica d'Italia, la cui prima edizione risale al 1876. Attualmente la corsa è organizzata dal quotidiano La Gazzetta dello Sport.

Il 27 maggio 2005 la 18ª tappa del Giro d'Italia 2005, una cronometro individuale, si è conclusa a Torino con la vittoria di Ivan Basso.

[modifica] Canottaggio e Pallanuoto

A Torino venne inoltre fondata la Fédération Internationale des Sociétés d'Aviron (FISA, la federazione internazionale di canottaggio) il 25 giugno 1892. Numerose sono le società canottieri, tra cui si possono ricordare la più antica, la Reale Società Canottieri Cerea e la Società Canottieri Esperia-Torino.

Negli anni 80, Torino aveva una forte squadra di pallanuoto che poi ha subito la stessa sorte della Pallavolo e del Basket.

Il braciere olimpico di Torino 2006
Il braciere olimpico di Torino 2006

[modifica] Rugby

La prima partita in assoluto di rugby venne disputata a Torino nel 1910 tra il Racing Club de Paris e il Servette di Ginevra. La Ginnastica Torino vinse il titolo italiano nel 1947 e il Cus Torino Rugby fu vice-campione italiano nel 1957. Attualmente l'unico club torinese di rugby è il Cus Torino (consociato all'A.S. Rugby Volvera), che milita in serie C e ha il proprio impianto al Centro Sportivo "Albonico" di Grugliasco, in strada del Barocchio. La Ginnastica Torino abbandonò la Federazione Italiana Rugby nel corso del campionato 1949-50, per dare origine ad una Federazione di [[Rugby League|Rugby a 13]] che vivacchiò per alcuni anni. Negli anni 70 il Rugby Torino, sponsorizzato dalla Ambrosetti disputò alcuni campionati in serie A.

[modifica] Football americano

[modifica] Baseball

[modifica] Hockey

Hockey su ghiaccio:

Hockey in-linea:

[modifica] Korfball

[modifica] Altri sport

Nel 2006 si sono svolte a Torino anche le Olimpiadi degli scacchi, i Campionati mondiali universitari di Golf arrivati all'undicesima edizione, i Campionati mondiali di scherma e i Mondiali assoluti di nuoto pinnato. Sono stati inoltre assegnati alla città piemontese i Campionati Europei di Ginnastica Ritmica del 2008 e i Campionati Europei d'Atletica Indoor del 2009.

A Torino esistono forti tradizioni in sport minori quali le bocce e pallone elastico.

[modifica] XX Olimpiadi invernali

Per approfondire, vedi la voce XX Olimpiade Invernale.

Torino è stata la sede delle XX Olimpiadi invernali, svoltesi nel febbraio del 2006 (10 - 26 febbraio), e che sono state seguite a marzo dalle Paralimpiadi. Nel gennaio 2007 è stata la volta delle Universiadi invernali.

[modifica] Altre manifestazioni sportive

Oltre all'olimpiadi invernali del 2006, di recente a Torino si sono svolte le seguenti iniziative sportive:

È stata proposta dal CONI ad ospitare le prime olimpiadi giovanili, che si teranno nel 2010 e vedranno la partecipazione di atleti fra i 14 ed i 18 anni.

[modifica] Eventi a Torino

  • Luci d'Artista (la prima iniziativa del genere in Italia: diverse installazioni luminose di artisti contemporanei nei principali luoghi di Torino, per addobbare la città durante il periodo di Natale e oltre)
Luci d'artista a Torino: "Regno dei fiori" di Nicola De Maria
Luci d'artista a Torino: "Regno dei fiori" di Nicola De Maria
  • ARTissima (Fiera dedicata all'arte contemporanea. Si tiene al Lingotto verso novembre)
  • Fiera Internazionale del Libro (la più importante Fiera dell'editoria in Italia, che si tiene ogni maggio al Lingotto)
  • Share Festival (Evento Internazionale di Arti e Culture Digitali che si tiene in gennaio all'Accademia Albertina)
  • Festival Internazionale Terra Madre (fondato nel 2004 da Slow Food e giunto alla seconda edizione, si tiene ogni due anni presso l'Oval Lingotto per riunire i rappresentanti di oltre 1200 comunità del cibo rappresentative di modelli di produzione agro-alimentare sostenibili e di salvaguardia della biodiversità, della qualità organolettica ma anche del rispetto dell'ambiente e delle persone. Per la seconda edizione di Terra Madre sono giunti a Torino da tutto il mondo i delegati di 1700 Comunità del cibo provenienti da 150 Paesi, 1000 cuochi ed i rappresentanti di 250 Università. Terra Madre 2006 ha puntato l'attenzione su tre grandi temi: il sapere dei produttori, la loro esperienza, la creatività dei cuochi e la scienza)
  • Salone del Gusto (si svolge contemporaneamente a Terra madre al Lingotto ed è organizzata da Slow Food. Mira ad un'educazione al gusto e all'incontro tra i produttori e i consumatori. La kermesse coinvolge cuochi, enologi, ristoratori, giornalisti ed esperti. Parallelamente ad esso si svolge il Salone del Vino)
  • settembre Musica (si tiene ogni anno a settembre in vari luoghi, unendo concerti di musica classica, jazz, etnica e pop. Fondata nel 1978, questa rassegna è dal 2007 svolta in gemellaggio con Milano)

[modifica] Eventi svoltisi di recente a Torino

[modifica] Biennale dei leoni 2006

Dal 15 luglio al 30 settembre Torino ha ospitato la Biennale dei Leoni 2006, mostra itinerante che celebra il legame con la città di Lione. Disseminate per le vie e le piazze cittadine, le opere di 69 artisti di diversi paesi che raffigurano il toro e il leone, simboli delle due città.

[modifica] Torino capitale Mondiale del Libro

Per approfondire, vedi la voce Torino Capitale Mondiale del Libro.

Dopo Alessandria d'Egitto, Madrid, Nuova Delhi, Anversa e Montreal, l'UNESCO ha nominato Torino Capitale Mondiale del Libro per il periodo che va dal 23 aprile 2006 al 22 aprile 2007. Il riconoscimento ha premiato l'attività di promozione della lettura svolta dalla città attraverso la Fiera Internazionale del Libro, tra le più importanti manifestazioni europee del settore.

[modifica] Eventi in cantiere

[modifica] Festival Torino Poesia 2007

Seconda edizione. Un festival che faccia il punto della situazione della poesia a Torino. Incontro fra poeti di diversa generazione: figure storiche come Giorgio Bàrberi Squarotti, Gian Piero Bona, Augusto Blotto, Giorgio Luzzi, alle generazioni successive con poeti del calibro di Mario Baudino, Roberto Rossi Precerutti, Carlo Molinaro, Dario Capello, fino alle generazioni più giovani rappresentate da Luca Ragagnin, Francesca Tini Brunozzi, Valentina Diana, Guido Catalano, Tiziano Fratus. Presentazioni di nuove pubblicazioni fra cui spicca l'antologia dedicata a dieci giovanissimi della nuova poesia torinese, Le carte tatuate, Edizioni Torino Poesia.

[modifica] Torino capitale mondiale del design 2008

Torino nel 2008 sarà capitale mondiale del design. Il titolo è stato conferito a Copenaghen dall'International council of societies of industrial design, massimo organismo societario del settore. Per il 2009 si punta ad un Centro del design, luogo dove si trasferiranno i corsi di design del Politecnico (1000 studenti), si terranno mostre e 'incubazione d'impresa'.

[modifica] XXIII Congresso mondiale degli Architetti - 2008

Sotto la Mole si riuniranno 10.000 architetti provenienti da tutto il mondo. Il Congresso si svolgerà al Lingotto tra il 30 giugno e il 2 luglio 2008.

[modifica] Torino 2011 - Italia 150

La città si sta preparando alle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia, coordinate dal comitato Italia 150 [24] diretto da Paolo Verri e con un programma complessivo dal titolo Esperienza Italia. Obiettivo del progetto è la realizzazione di un grande evento internazionale per il 2011 (mostre, esposizioni, spettacoli e discussioni dal 17 marzo al 31 ottobre) che faccia provare ai visitatori l'esperienza del passato, del presente e del futuro dell'Italia. Il tutto sotto l'egida di un tema aperto e “multisensoriale” come Esperienza Italia. Le precedenti celebrazioni (1961) erano state accompagnate da un'Esposizione Internazionale tenutasi nel quartiere appositamente creato di Italia '61.

[modifica] Torinesi famosi e personalità legate a Torino

Per approfondire, vedi la voce Personalità legate a Torino.

[modifica] Torino città magica

La città dell'industria è anche conosciuta per la tradizione di magia e occultismo. Effettivamente, Torino non è soltanto la sede della Sindone e dei santi sociali del XIX secolo, come don Giovanni Bosco o don Giuseppe Cottolengo. A Torino ha soggiornato, nel 1556, Nostradamus, e qui ha vissuto un singolare personaggio come Gustavo Adolfo Rol. Gli esperti di occultismo sostengono che Torino è il vertice di due triangoli magici: il primo, quello bianco, con Lione e Praga, mentre il secondo, quello nero, assieme a Londra e San Francisco.

Da un punto di vista più prettamente storico, l'origine di questa tradizione può essere ricercata nel Risorgimento. Quando Cavour proclamò la libertà di espressione e di associazione, circoli massonici, dapprima segreti e legati alla Carboneria, raccolsero sempre più seguaci, e la Massoneria stessa accrebbe i propri iscritti anche grazie alla rottura del Piemonte sabaudo col papa Pio IX, contrario alla riunificazione italiana. Libertà di pensiero e un certo spirito anticlericale furono poi rinfocolati, dopo l'unità d'Italia, dal progressismo positivistico. Simboli massonici sono presenti in molti palazzi e in alcune tombe del Cimitero monumentale di Torino. Da qualche tempo vi sono in città dei tour operator che organizzano anche visite guidate sui misteri di Torino.

[modifica] Torino di notte

Luci d'artista a Torino: "Luì e l'arte di andare nel bosco" di Luigi Mainolfi
Luci d'artista a Torino: "Luì e l'arte di andare nel bosco" di Luigi Mainolfi

Da qualche anno Torino sta scoprendo una nuova vocazione come luogo di divertimento per giovani e meno giovani. Alcune sue aree sono state strappate al degrado e sono diventate meta preferita per le sere e le nottate torinesi.

Il lungo Po, chiamato Murazzi, è il luogo preferito per la movida estiva. Vi si possono trovare numerosi locali: ristoranti, disco-pub, librerie, che dall'aperitivo fino a notte fonda offrono la possibilità di divertirsi ed incontrarsi.

Un altro luogo centrale è il Quadrilatero Romano, l'area centrale più antica della città, dove sono sorti numerose osterie, vinerie, ristoranti che propongono il meglio dell'enogastronomia cittadina. Esso è considerabile il quartiere "artistico" della città, vista l'elevata presenza di artisti (residenti e non) e di boutiques di moda giovanile che propongono abiti sartoriali o vintage.

Altra zona nata come luogo di loisir, è Borgo Dora. Quartiere posto a ridosso di Porta Palazzo, il più grande mercato scoperto d'Europa, esso è infatti il luogo delle mille contraddizioni: è il centro della nuova immigrazione araba; qui aveva sede l'Arsenale militare, ora diventato Arsenale della Pace, sede del Sermig; vi è presente il grande complesso fondato dal Cottolengo, la Piccola Casa della Divina Provvidenza. Fra le piccole vie recuperate dal degrado si possono trovare antiche botteghe di artigiani, antiquari, osterie, pub. In via del Fiocchetto è inoltre presente il Centro di cultura italo-araba Dar Al-Hikma, sede di convegni, con bar, ristorante e bagno turco. Borgo Dora è anche la sede delle notti bianche torinesi.

Anche il quartiere di San Salvario, nonostante sia noto alle cronache per problemi di ordine pubblico, è un multietnico quartiere che al melting-pot unisce una vivace vita notturna, con locali etnici, ristoranti, pub e rumerie.

Un ultimo luogo è certamente il Parco del Valentino chiamato affettuosamente dai torinesi "Valentino" in cui si trovano diversi locali per ogni gusto, tutti immersi nel verde.

[modifica] Curiosità

  • Non vi sono dubbi sul fatto che la via più antica di Torino sia l'attuale via Garibaldi (già Via della Dora Grossa), che infatti ricalca fedelmente il decumano dell'antico castrum romano. In questa curiosa classifica, il secondo posto (ma solo per poche ore di differenza) è da assegnare all'asse via Porte Palatine-Via San Tommaso, che invece rappresentano il cardo dell'accampamento romano.
  • È opinione comune collegare la città di Torino ai due maggiori fiumi che la attraversano: il Po e la Dora Riparia, ma in realtà al momento della fondazione, e fino al XVI secolo, entrambi i fiumi scorrevano al di fuori della cinta muraria cittadina.
  • Il cimitero di San Pietro in Vincoli è situato molto vicino alla antica piazza della forca. Per questa ragione viene popolarmente chiamato, con una buona dose di humor nero, "Sanpè d'còi" (San Pietro dei colli). È tuttavia errata la tradizione orale che lo indica come il "cimitero degli impiccati". I condannati erano sepolti in fosse comuni fuori dalla cinta muraria cittadina: la localizzazione del cimitero è da indicarsi a circa 200 metri da San Pietro in Vincoli, nella direzione del fiume Dora.
  • La Piazza dove era situata anticamente la forca, (lungo Corso Regina Margherita), popolarmente viene chiamata "Rondò d'la forca" (Rotonda della forca), ma in realtà il comune non gli ha mai assegnato alcun nome.
  • Se il centro città è considerato generalmente una zona prestigiosa dove vivere, le vie adiacenti a via Barbaroux sono state considerate per secoli "luoghi disdicevoli per un gentiluomo": così si riferisce a queste zone la scrittrice del XIX secolo Carolina Invernizio. Infatti questa centralissima via ha versato per secoli in uno stato di forte degrado, diventando uno dei luoghi storici della malavita torinese. Fino agli anni '80 del XX secolo non era raro imbattersi in qualche prostituta che, pazientemente, attendeva i clienti davanti alla porta di casa.
  • A causa delle imponenti opere di pianificazione urbana effettuate a partire dal XVII secolo, rispetto alla maggior parte delle città italiane, Torino ha conservato pochissimi monumenti medioevali o rinascimentali. Fra questi i più importanti sono il Duomo (del XV secolo), il Palazzo Scaglia di Verrua (del XV secolo) e soprattutto la chiesa di San Domenico, situata nell'omonima via e che rappresenta l'unico monumento autenticamente medioevale dell'intera città.
  • La struttura urbanistica della città, caratterizzata da enormi viali alberati e grandi piazze, ha un'origine particolare: fino al 1620 Torino era una città completamente racchiusa all'interno della cinta muraria militare, formata, quindi, da vie anguste che ricalcavano i vicoli dell'antica città romana. Questa morfologia favoriva, durante le frequenti sommosse, la creazione di barricate, impedendo al contempo l'uso della cavalleria per sedare i moti. Quando Carlo Emanuele I decretò l'espansione e la ristrutturazione urbanistica della città, tenne conto di queste esigenze: sventro' il centro città, ampliando e arricchendo coi classici portici le vie principali, ristrutturò ed ampliò le principali piazze e, soprattutto, creò gli enormi viali alberati che, in imitazione all'urbanistica parigina, avevano sia una funzione estetica, ma anche e soprattutto una funzione militare, rendendo impossibile la formazione di barricate da parte dei rivoltosi e permettendo, in ogni caso, l'uso di cariche di cavalleria nel caso di moti.
  • Molte vie di Torino hanno cambiato nome nel corso degli anni in seguito ad avvenimenti storici: ad esempio l'attuale via Verdi fino a 90 anni fa era "Via della Zecca". Davvero curiosa è però la storia di Piazza Vittorio Veneto: quando fu necessario scegliere una piazza da dedicare alla battaglia di Vittorio Veneto, la scelta cadde su questa piazza in quanto, essendo al tempo già dedicata a Vittorio Emanuele I era popolarmente chiamata "Piazza Vittorio". Visto che era presente un "Vittorio" in entrambi i nomi, in questo modo non sarebbe stato necessario cambiare il soprannome e le abitudini dei torinesi.
  • Diverse vie o piazze del centro città sono note con soprannomi o abbreviazioni: Piazza Carlo Alberto è nota come "la Piazzetta", Piazza Carlo Emanuele II è nota come "Piazza Carlina"; Piazza Vittorio Veneto, come detto, è nota come "Piazza Vittorio", mentre Corso Vittorio Emanuele II è detto "Corso Vittorio". Piazza della Repubblica è da sempre più nota con il nome di Porta Palazzo o anche di Porta Pila; corso Regina Margherita è noto come "Corso Regina", così come Corso Duca degli Abruzzi è noto come "Corso Duca" e Corso Galileo Ferraris è noto come "Corso Galfer" (così come l'omonimo Liceo Scientifico in Corso Montevecchio, adiacente il Politecnico di Torino e l'Istituto Tecnico Sommeiller). Piazza Borgo Dora è universalmente nota come "Balòn" (Pallone), nome ereditato dalla presenza, nel passato, della sede del campo di pallone elastico. Il mercato delle pulci e dell'antiquariato che ivi si svolge ogni sabato mattina e, in versione ingrandita, la seconda domenica del mese ha lo stesso nome. I Giardini Martini curiosamente sono molto più noti come "Piazza Benefica". Allo stesso modo fino a qualche anno fa non era raro trovare un vecchietto che, riferendosi a Corso Matteotti, lo chiamasse "Corso Oporto" o parlasse di via Garibaldi riferendovisi col vecchio toponimo "Corso di Dora Grossa".
  • Ancora diverso il caso di Piazzetta Cerignola: l'incrocio fra via Foroni e via Candia per decenni è stato chiamato in questo modo dalla numerosa comunità pugliese della zona. Recentemente il comune ha accolto le istanze degli abitanti della zona ed ha modificato il nome dell'incrocio, senza tuttavia cambiare il nome delle vie che lo compongono. Questo porta alla situazione un po' bizzarra per cui metà della piazzetta si chiama ora Piazzetta Cerignola, mentre l'altra metà mantiene il vecchio toponimo Piazzetta Foroni.
  • Nella toponomastica della zona più antica della città esistono alcune minuscole piazzette che spesso nemmeno appaiono nelle mappe: l'incrocio fra via Barbaroux e Vicolo Santa Maria si chiama col pomposo nome di Piazzetta dell'Università dei maestri minusieri; in realtà si tratta di uno spazio di poche decine di metri quadri che comprende un unico numero civico. Minuscola anche Piazzetta della Madonna degli Angeli, che si "apre" (per modo di dire) all'incrocio fra via Carlo Alberto e via Cavour.
  • Caratteristici nei parchi cittadini e nelle varie vie i toret: fontanelle a forma di toro.
  • Torino è l'unica città italiana citata nel titolo di una canzone americana con il nome non tradotto: per la precisione, il cantautore texano Shawn Phillips nel suo album del 1970 Second contribution apre il lato A con un brano dal titolo lunghissimo, She was waitin' for her mother at the Station in Torino and you know I love you baby but it’s getting too heavy too laugh (cioè Stava aspettando sua madre alla stazione di Torino e tu sai che ti amo tesoro ma sta diventando troppo duro ridere). In realtà questa notizia è falsa, infatti Eric Clapton ha dedicato una canzone ad una donna italiana, la nota Lory Del Santo, intitolata "Lady from Verona". Verona quindi è anche una città citata nel titolo di una canzone americana

[modifica] Bibliografia

  • Carlo Augusto Viano, Stagioni filosofiche. La filosofia del Novecento tra Torino e l'Italia, Il Mulino, 2007
  • Giuseppe Culicchia, Torino è casa mia, Laterza, 2006
  • Aldo Cazzullo, Vittorio Messori, Il mistero di Torino. Due ipotesi su una capitale incompresa, Mondadori, 2005
  • Aldo Cazzullo, I Torinesi da Cavour a oggi, Laterza, 2002
  • Norberto Bobbio, Trent'anni di storia della cultura a Torino (1920-1950), Einaudi, 2002
  • AA.VV., Storia di Torino (9 Voll.), Einaudi, 1997-1999
  • Aldo Cazzullo, I ragazzi di Via Po, Mondadori, 1997
  • Giuditta Dembech, Torino città magica, Ariete Multimedia, 1995

[modifica] Note

  1. ^ Charles de Brosses, Lettres familières écrites d'Italie en 1739 et 1740 (Parigi, 1799) ed. italiana: Viaggio in Italia, lettere familiari (Bari, 1992)
  2. ^ Demo Istat 2006 [1]
  3. ^ Classifica Censis delle città italiane per movimento economico [2]
  4. ^ Metropolitan Database OCSE del 2006 Metropolitan Database OCSE
  5. ^ Onorificenze della Presidenza della Repubblica [3]
  6. ^ Onorificenze della Presidenza della Repubblica [4]
  7. ^ Bilancio demografico ISTAT del 2006|[5]
  8. ^ Statistiche demografiche ISTAT del 2005 [6]
  9. ^ Dati Censis 2004 sulla ricchezza prodotta dalle aree metropolitane italiane|[7]
  10. ^ Ministero dell'Economia e delle Finanze. Dati relativi al reddito imponibile per l'addizionale IRPEF, stilata per Comuni|[8]
  11. ^ Ministero del Commercio internazionale - Direzione generale per le Politiche di internazionalizzazione (Osservatorio economico), dati 2006
  12. ^ Dati forniti dalla Camera di Commercio di Torino|[9]
  13. ^ Dal Centro Estro della Camera di Commercio di Torino, sezione dedicata al progetto From Concept to Car|[10]
  14. ^ Sito di Torino Nuova Economia|[11]
  15. ^ Dal sito di Torino Wireless|[12]
  16. ^ Osservatorio per il Turismo della Regione Piemonte|[13]
  17. ^ Presentazione del Gruppo GTT sul sito del Comune di Torino|[14]
  18. ^ Dati del Gruppo GTT| [15]
  19. ^ Metrotorino [16]
  20. ^ Intervista a Mario Viano pubblicata sul quotidiano La Stampa il 21 Ottobre 2007
  21. ^ Dati del Comune di Torino sul verde pubblico|[17]
  22. ^ Ecosistema bambino. Rapporto di Legambiente|[18]
  23. ^ Servizio telematico pubblico della Città di Torino|[19]
  24. ^ Turismo Turino|[20]
  25. ^ Sito dell'Associazione dei Locali storici d'Italia [21]
  26. ^ Dal sito di ONU ITALIA|[22]
  27. ^ Servizio TorinoPlus del Comune di Torino|[23]

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